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Papa

Papa (26)

Papa Francesco per la xxv Giornata mondiale del malato 2017

Da ormai 25 anni la Chiesa l’11 febbraio si mette accanto ai sofferenti per donare un supplemento di speranza nei momenti difficili della vita.

Quest’anno papa Francesco scrive che desidera porsi «spiritualmente presso la Grotta di Massabielle, dinanzi all’effige della Vergine Immacolata, nella quale l’Onnipotente ha fatto grandi cose per la redenzione dell’umanità, desidero esprimere la mia vicinanza a tutti voi, fratelli e sorelle che vivete l’esperienza della sofferenza, e alle vostre famiglie; come pure il mio apprezzamento a tutti coloro che, nei diversi ruoli e in tutte le strutture sanitarie sparse nel mondo, operano con competenza, responsabilità e dedizione per il vostro sollievo, la vostra cura e il vostro benessere quotidiano.

Giovedì, 04 Febbraio 2016 14:22

Nel paese di Gesù per un supplemento di speranza

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Giornata del malato 11 febbraio a Nazareth

di Luciano Mediolani

Si svolgerà a Nazareth l’edizione 2016 della Giornata Mondiale del Malato. L’annuncio di Nazareth fa seguito a quello dato in Germania, nel santuario di Altötting, durante le celebrazioni svoltesi dall’8 al 12 febbraio scorso. Questa giornata è celebrata ogni anno a livello locale (diocesi e parrocchie) e in modo solenne ogni tre anni sempre nei pressi di un santuario mariano. Questa celebrazione realizza così un desiderio sostenuto dal Patriarca latino di Gerusalemme Fouad Twal. Papa Francesco nel suo messaggio in occasione della XXIV Giornata Mondiale del Malato ha scritto che «mi offre l’occasione per essere particolarmente vicino a voi, care persone ammalate, e a coloro che si prendono cura di voi».

Mercoledì, 10 Giugno 2015 14:27

Un volto misericordioso ci attende alla porta

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Un anno abbracciati dalla tenerezza di Dio

di Graziella Fons

Nel cinquantesimo anniversario della chiusura del Concilio Ecumenico Vaticano II, il giorno dell’Immacolata Concezione, la mamma di Gesù aprirà la «porta della misericordia» e ci inviterà a oltrepassare quella soglia per «sperimentare l’amore di Dio che consola, che perdona e dona speranza». Gesù prima di consumare nella sua carne mortale l’ultimo frammento di amore, nella persona di Giovanni, il discepolo prediletto, ha consegnato l’umanità redenta a Maria: «Donna, ecco tuo figlio»; da quel momento Maria Vergine partecipa all’azione misericordiosa del Figlio Risorto.

Mercoledì, 18 Febbraio 2015 15:25

Un anno speciale per la vita consacrata

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Il Vangelo vissuto è il terreno fertile dove fiorisce la speranza e risveglia il mondo

di p. Donato Cauzzo

Un lungo applauso si è alzato dagli oltre 120 superiori generali di ordini e congregazioni religiose riuniti, il 29 novembre 2013, attorno a papa Francesco in occasione del loro raduno annuale a Roma, quando hanno ascoltato il suo annuncio: «Ho deciso di dedicare un anno speciale, il 2015, alla vita consacrata!». 
Pur essendo del tutto inaspettato, questo annuncio raccoglieva l’attesa e la speranza che da tanto tempo i consacrati di tutto il mondo avevano in cuore: che la vita consacrata tornasse a risplendere nella Chiesa come una “perla preziosa” a volte troppo nascosta e spesso poco valorizzata e apprezzata. 
Sabato, 08 Novembre 2014 11:24

«La scuola educa al vero, al bene e al bello»

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Piazza San Pietro, 10 maggio 2014, le scuole cattoliche dal Papa

Papa Francesco ha voluto celebrare il mondo della scuola: in una piazza San Pietro stracolma, con oltre trecentomila persone, provenienti da tutta Italia, con cartelli, striscioni, bandiere colorate. Il raduno nazionale, intitolato significativamente «We care», era organizzato dalla Cei per sottolineare «il diritto di scegliere la scuola migliore per i propri figli, tra istituti pubblici e altre scuole paritarie, come quelle cattoliche». 
Nel suo intervento il Papa ha detto: "Andare a scuola significa aprire la mente e il cuore alla realtà, nella ricchezza dei suoi aspetti, delle sue dimensioni. E noi non abbiamo diritto ad aver paura della realtà! La scuola ci insegna a capire la realtà. Andare a scuola significa aprire la mente e il cuore alla realtà, nella ricchezza dei suoi aspetti, delle sue dimensioni. E questo è bellissimo! Nei primi anni si impara a 360 gradi, poi piano piano si approfondisce un indirizzo e infine ci si specializza.
Lunedì, 16 Giugno 2014 11:09

La misericordia è sempre più grande del peccato

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Omelie da Santa Marta: il perdono

Il Vangelo dell’adultera perdonata ha dato lo spunto al Papa per spiegare cosa sia la misericordia di Dio. L’episodio è noto: i farisei e gli scribi portano a Gesù una donna sorpresa in adulterio e gli chiedono cosa farne, visto che la legge di Mosè prevedeva la lapidazione, in quanto peccato considerato gravissimo. 
 Agli accusatori della donna non importava l’adulterio, soltanto importava fare una trappola a Gesù! Di qui la risposta del Signore: “Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei!”.
Lunedì, 12 Maggio 2014 11:59

Quando un amore fallisce

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Dolore del fallimento

“Camminare con loro”

Quando un amore fallisce le persone non vanno condannate ma accompagnate. Lo ha raccomandato Papa Francesco nella messa celebrata a fine febbraio nella cappella della Casa Santa Marta.

La bellezza e la grandezza dell’amore si riconoscono fin dal capolavoro della creazione, narrato dalla Genesi, e scelto da Dio stesso come «icona» per spiegare l’essenza dell’amore tra l’uomo e la donna. Ma anche tra Cristo e la Chiesa. «Gesù stava sempre con la gente». E in mezzo alla gente il Signore insegnava, ascoltava e guariva gli ammalati. Qualche volta però, tra la folla, si presentavano anche i dottori della legge che volevano in realtà «metterlo alla prova», cercando in qualche modo di farlo cadere.
I farisei, proprio «per metterlo alla prova», pongono a Gesù «questo problema sul divorzio». Una questione presentata con il loro solito «stile» basato sulla «casistica». Quanti volevano mettere in difficoltà Gesù, infatti, non gli ponevano mai «una problematica aperta». Preferivano invece ricorrere alla «casistica, sempre al piccolo caso», domandandogli: «È lecito a un marito ripudiare la propria moglie?». E Gesù risponde anzitutto chiedendo loro «cosa dice la legge e spiegando perché Mosè ha fatto quella legge così». Il Signore tuttavia non si ferma a questa prima risposta e «dalla casistica va al centro del problema, va proprio ai giorni della creazione», quando «Dio li fece maschio e femmina; per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne».
Papa Francesco ha riletto questo passo, «inizio dell’amore» e «tanto poetico»: proprio l’incontro tra Adamo e Eva. A loro Dio raccomanda di andare avanti insieme «come una sola carne». Il Signore ha scelto «questa icona per spiegare l’amore che lui ha verso il suo popolo» anche quando il popolo non è fedele. Anche l’apostolo Paolo, quando ha bisogno di spiegare il mistero di Cristo, lo fa in rapporto alla sua sposa, alla Chiesa, al suo popolo».
«Questa — ha affermato il Papa — è la storia dell’amore. Questa è la storia del capolavoro della creazione. E davanti a questo percorso di amore, a questa icona, la casistica cade e diventa dolore». Dolore davanti al fallimento: «Quando lasciare il padre e la madre per unirsi a una donna, farsi una sola carne e andare avanti, quando questo amore fallisce — perché tante volte fallisce — dobbiamo sentire il dolore del fallimento». E proprio in quel momento dobbiamo anche «accompagnare quelle persone che hanno avuto questo fallimento nel loro amore». Non bisogna «condannare» ma «camminare con loro». E «quando uno pensa a questo», ha precisato il Papa, trova naturale riconoscere «quanto bello è l’amore, quanto bello è il matrimonio, quanto bella è la famiglia, quanto bello è questo cammino». Ma anche «quanto amore, e quanta vicinanza, anche noi dobbiamo avere per i fratelli e le sorelle che nella loro vita hanno avuto la disgrazia di un fallimento nell’amore».
 
Mercoledì, 02 Aprile 2014 15:26

Tre grazie a Dio

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Morire in casa con speranza

“Il buon morire” 

Nella sua omelia, il Papa commenta la prima lettura del giorno che racconta la morte di Davide, dopo una vita spesa al servizio del suo popolo. Sottolinea tre cose: la prima è che Davide muore "in seno al suo popolo". Vive fino alla fine "la sua appartenenza al Popolo di Dio. Aveva peccato: lui stesso si chiama 'peccatore', ma mai se ne è andato fuori dal Popolo di Dio!":
Mercoledì, 12 Marzo 2014 15:58

San Giuseppe nelle omelie di Francesco

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“Vocazione del custodire”

 
Le circostanze della elezione di Papa Francesco hanno voluto che la Messa con l’imposizione del pallio e la consegna dell’anello del pescatore per l’inizio del ministero petrino del Vescovo di Roma, coincidesse con la solennità di San Giuseppe, sposo della Vergine Maria e patrono della Chiesa universale, nonché onomastico di Papa Benedetto (Joseph Ratzinger). All’omelia, Papa Francesco racchiude nella “custodia” la missione che Dio affida a Giuseppe. Una pagina indimenticabile.
 

di Graziella Fons

Papa Francesco pellegrino in Sardegna

Interminabile, luminosa e intensa è stata la domenica di settembre che ha visto papa Francesco pellegrino a Cagliari. Erano circa 400mila persone arrivate da tutta la Sardegna per salutare e ascoltare le parole di papa Francesco che ha voluto onorare il santuario mariano di Bonaria legato alla capitale argentina Buenos Aires, eco della «buona-aria» portata dai navigatori sardi nei secoli passati.

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