Questa verità professata sulla linea dell’insegnamento di san Paolo è a fondamento anche dell’ultima Enciclica di papa Francesco Fratelli tutti, laddove si enuncia che tra i tutti i battezzati esiste un legame di fraternità, anche se poi la realtà della redenzione ha abbracciato tutti gli uomini.
In questa comunione cosmica dobbiamo ricordare che anche tutto il sensibile ha un suo compimento in «quei cieli nuovi e terre nuove» di cui parla la Bibbia: «I mezzi con cui lo Spirito Santo ha deciso di arrivare a noi sono scelti tra i più semplici e familiari: un po’ di acqua, un po’ di olio, un po’ di pane, e…. una persona». Comunicarsi significa mangiare la carne spiritualizzata di Cristo per diventare a nostra volta partecipi della potenza della sua Resurrezione. In questo senso, è opportuno sottolineare che «la materia non sia affatto esclusa dalla redenzione: essa un giorno sarà salvata completamente e fin da ora aspira a questo rinnovamento. Tutte le creature che un giorno si associeranno alla nostra felicità eterna, già da ora collaborano alla nostra felicità eterna». Così, in questo tempo di maggior libertà dai nostri impegni lavorativi, “ruminiamo” nella nostra riflessione i panorami disegnati e colorati dalla mano misericordiosa di Dio perché diventino isole di luce nelle nebbie del nostro vivere quotidiano per scoprire che la terra stessa è un sacramento di Dio, un segno sensibile del suo amore. In tutto ciò che i nostri occhi di carne vedono è annunciata la garanzia di un futuro: come nel chicco sepolto nella terra una spiga, nel fiore un frutto, nel pugno di tenebre un’alba destinata a diventare carezza di luce e di coraggio.