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Super User

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Monday, 12 May 2014 12:52

I fratelli e le sorelle di Gesù

Sull’ultimo numero della nostra rivista ho letto con interesse la rubrica «Il problema del mese»: I Vangeli apocrifi, e subito mi è sorta la curiosità di conoscere l’interpretazione della meraviglia degli abitanti di Nazareth quando Gesù nella sinagoga parla della sua identità e i suoi compaesani si domandano da dove venisse quella sapienza per questo giovanotto di professione «carpentiere, figlio di Maria, fratello di Giacomo, di Joses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle non stanno qui da noi?». La famiglia di Gesù era una famiglia numerosa?

Primo mistero gaudioso

di Ottavio De Bertolis

Maria è immagine di tutti noi: in lei vediamo quel che accade a ogni credente. Lei, come noi, siamo parti di un mistero: abbiamo percepito, nella fede, che Dio entra nella nostra vita. Lo Spirito Santo è disceso anche su noi, come su Maria, e ci ha fatto concepire: Maria concepisce nel grembo, noi concepiamo nel cuore, ma sia lei che noi concepiamo lo stesso Gesù, da noi creduto, da lei generato.
Monday, 12 May 2014 12:15

Lettere di Maggio 2014

Ricordo di uno strenuo difensore della vita

Le scrivo per invitarla a inserire nelle vostre preghiere del «Suffragio Perpetuo» il prof. Mario Palmaro che come un faro nella notte si è spento ancora molto giovane.

Monday, 12 May 2014 12:08

Dacci oggi il nostro pane quotidiano

La preghiera del povero, del figlio, del bambino

di Madre Anna Maria Cánopi

«Padre nostro... dacci oggi il nostro pane... ». Ecco la preghiera del povero, la preghiera del figlio, del bambino che non sa ancora procurarsi il pane e perciò lo chiede al suo padre, per sé e anche per i suoi fratelli. Gesù, infatti, ci fa dire: dacci  – non dammi  – il nostro  – non il mio  – pane quotidiano.
Tutta la sacra Scrittura parla del pane, di questo alimento elementare che Dio stesso provvede alle sue creature sia gratuitamente, sia anche chiamandole a guadagnarselo un poco, lavorando nel suo campo.
Prima del peccato, lavorare sotto lo sguardo di Dio, nell’Eden, doveva essere per l’uomo un diletto anziché un peso, ma dopo il peccato originale, dopo che l’uomo, facendosi disobbediente, ebbe preso per sé, egoisticamente, il cibo dell’albero della vita, Dio disse all’uomo:
«Maledetto il suolo per causa tua!
Monday, 12 May 2014 12:04

Con Maria contemplativi nell'azione

di Nico Rutigliano

Cosa intendiamo per spiritualità? L’insieme dei valori che modellano uno stile di vita. Per noi guanelliani, che vogliamo incarnare i valori di don Guanella, la spiritualità  fa capo a tutte quelle forme di preghiera, di vita e di tratti del comportamento, che plasmano il carattere, i rapporti umani, il modo di pregare, la forma pratica di vivere la carità. La spiritualità investe sia la contemplazione che l’azione; riguarda la preghiera e sfocia nella carità; anima l’unione con Dio e spinge all’amore fraterno.

Monday, 12 May 2014 11:59

Quando un amore fallisce

Dolore del fallimento

“Camminare con loro”

Quando un amore fallisce le persone non vanno condannate ma accompagnate. Lo ha raccomandato Papa Francesco nella messa celebrata a fine febbraio nella cappella della Casa Santa Marta.

La bellezza e la grandezza dell’amore si riconoscono fin dal capolavoro della creazione, narrato dalla Genesi, e scelto da Dio stesso come «icona» per spiegare l’essenza dell’amore tra l’uomo e la donna. Ma anche tra Cristo e la Chiesa. «Gesù stava sempre con la gente». E in mezzo alla gente il Signore insegnava, ascoltava e guariva gli ammalati. Qualche volta però, tra la folla, si presentavano anche i dottori della legge che volevano in realtà «metterlo alla prova», cercando in qualche modo di farlo cadere.
I farisei, proprio «per metterlo alla prova», pongono a Gesù «questo problema sul divorzio». Una questione presentata con il loro solito «stile» basato sulla «casistica». Quanti volevano mettere in difficoltà Gesù, infatti, non gli ponevano mai «una problematica aperta». Preferivano invece ricorrere alla «casistica, sempre al piccolo caso», domandandogli: «È lecito a un marito ripudiare la propria moglie?». E Gesù risponde anzitutto chiedendo loro «cosa dice la legge e spiegando perché Mosè ha fatto quella legge così». Il Signore tuttavia non si ferma a questa prima risposta e «dalla casistica va al centro del problema, va proprio ai giorni della creazione», quando «Dio li fece maschio e femmina; per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne».
Papa Francesco ha riletto questo passo, «inizio dell’amore» e «tanto poetico»: proprio l’incontro tra Adamo e Eva. A loro Dio raccomanda di andare avanti insieme «come una sola carne». Il Signore ha scelto «questa icona per spiegare l’amore che lui ha verso il suo popolo» anche quando il popolo non è fedele. Anche l’apostolo Paolo, quando ha bisogno di spiegare il mistero di Cristo, lo fa in rapporto alla sua sposa, alla Chiesa, al suo popolo».
«Questa — ha affermato il Papa — è la storia dell’amore. Questa è la storia del capolavoro della creazione. E davanti a questo percorso di amore, a questa icona, la casistica cade e diventa dolore». Dolore davanti al fallimento: «Quando lasciare il padre e la madre per unirsi a una donna, farsi una sola carne e andare avanti, quando questo amore fallisce — perché tante volte fallisce — dobbiamo sentire il dolore del fallimento». E proprio in quel momento dobbiamo anche «accompagnare quelle persone che hanno avuto questo fallimento nel loro amore». Non bisogna «condannare» ma «camminare con loro». E «quando uno pensa a questo», ha precisato il Papa, trova naturale riconoscere «quanto bello è l’amore, quanto bello è il matrimonio, quanto bella è la famiglia, quanto bello è questo cammino». Ma anche «quanto amore, e quanta vicinanza, anche noi dobbiamo avere per i fratelli e le sorelle che nella loro vita hanno avuto la disgrazia di un fallimento nell’amore».
 

INTENZIONE GENERALE

Perché i mezzi di comunicazione siano strumenti al servizio della verità e della pace. INTENZIONE MISSIONARIA Perché Maria, Stella dell’evangelizzazione, guidi la missione della Chiesa nell’annuncio di Cristo a tutte le genti. INTENZIONE DEI VESCOVI Perché la Chiesa e la società non deludano la speranza e la fiducia dei giovani nel futuro.

INTENZIONE MISSIONARIA

Perché Maria, Stella dell’evangelizzazione, guidi la missione della Chiesa nell’annuncio di Cristo a tutte le genti.

INTENZIONE DEI VESCOVI

Perché la Chiesa e la società non deludano la speranza e la fiducia dei giovani nel futuro.

 

INTENZIONE DELLA PIA UNIONE

«Preghiera dal carcere»

Signore crocifisso, guardaci, siamo quelli come te. Condannati.
Sul patibolo e dietro le sbarre della vergogna. Anche in attesa dell'esecuzione, per veleno, per corda al collo, per fucilazione o sedia elettrica. Ti basti questo: come Te, inchiodati in croce. A differenza di Te, noi più spesso per colpa, anche se non mancano, tra noi, gli innocenti. Amico, se tu conoscessi il mistero immenso della detenzione, dove mi trovo! Se vedessi e sentissi quello che vedo tra queste buie mura. E amaramente penso ai miei cari. Che ingiustamente soffrono a causa mia. “Conosco il demonio che era dentro di me, ero legata al Male, la mia vita fu di violenza. Ma da quando ho conosciuto il Signore nulla è più riuscito a farmi commettere un gesto di violenza: in questi 14 anni di braccio della morte Gesù, con il suo perdono, è entrato nel mio cuore! Se decidete che dovrete uccidermi, fatelo basandovi solo sulla brutalità del mio Crimine, ma per favore non basatevi su di me come rischio futuro per la società, perché io ora sono cambiata… Vi amo tutti, spero che la mia morte vi dia pace, di nuovo chiedo perdono alle famiglie che ho colpito, ora vado incontro a Gesù, vi aspetto tutti in Paradiso, Lui ha già preparato un posto per me”.

Maggio: splendore della natura

di Mario Carrera

Caro San Giuseppe,

il mese di maggio l’antica tradizione l’ha dedicato alla tua dolce sposa Maria, ma il primo giorno è consacrato al tuo impegno di proteggere la fatica del lavoro umano. Vogliamo ritagliare un piccolo spazio da dedicare alla tua vita di onesto lavoratore invocato e benedetto come patrono e modello dei lavoratori, soprattutto per esprimere la nostra fiducia in te e per chiederti la perseveranza nella nostra vita di fede. Stiamo vivendo un momento assai drammatico nel mondo del lavoro.

Monday, 07 April 2014 12:49

Storie di uomini e donne

Dopo cento anni di storia un doveroso ri-volgersi al passato

di Graziella Fons

«Ogni comunità deve celebrare i suoi anniversari, rileggere la propria storia e rendere grazie per la maniera con la quale Dio ha vegliato su di loro nel corso degli anni». In questa memoria «si trovano la speranza e l’ardimento di cui abbiamo bisogno per affrontare nuovi rischi e accettare difficoltà e sofferenza con coraggio e perseveranza». Queste parole sono state scritte da Jean Vanier, un grande amico dei poveri, fondatore e animatore di tanti focolari della carità, chiamati in francese «arche», a favore di persone handicappate. 
Dopo cento anni di storia anche la Primaria Pia Unione del Transito di San Giuseppe ha desiderato rileggere la propria storia, trovare i grandi motivi di lode e ringraziamento a Dio per il bene compiuto e anche rivisitare le radici della speranza per attingere linfa vitale capace di fruttificare e offrire ai nostri giorni a volte così turbolenti e smemorarti motivi di speranza.

«Sono una cristiana con fede rocciosa, incrollabile... per grazia di Dio»

di Gabriele Cantaluppi

Nata a Forlì il 2 aprile 1943, fin da quando aveva cinque anni sentì l’ispirazione a dedicare la vita ai poveri. Un intuito che maturò negli anni di liceo, anche quando, grazie ai brillanti risultati scolastici, trascorse un periodo a Boston per imparare l’inglese.
E fu proprio nel quartiere nero di quella città, a contatto con quelli che soffrono, che non hanno voce davanti al mondo, che la sua vocazione si fece chiara. I suoi genitori desideravano per lei la carriera  giudiziaria e, per accontentarli, si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza. Ma per non perdere tempo si impegna con tutte le forze nel Comitato per la lotta contro la fame del mondo, sorto in quegli anni nella sua città, e accetta la carica di presidente della sezione femminile della FUCI.
Numerose sono le sue iniziative a favore dei poveri: conferenze, dibattiti pubblici, che la mettono in contatto anche con Raoul Follerau, l’apostolo dei lebbrosi, e l’abbé Pierre, il fondatore della comunità Emmaus. Ha come punti di riferimento Gandhi, che legge assiduamente, ma anche altre guide cristiane, dai padri del deserto, a Francesco e Chiara di Assisi e altri, fino a quelli più vicino a noi come Primo Mazzolari e Lorenzo Milani.
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