it IT af AF ar AR hy HY zh-CN ZH-CN en EN tl TL fr FR de DE iw IW ja JA pl PL pt PT ro RO ru RU es ES sw SW
Super User

Super User

Monday, 12 May 2014 13:33

Buono a sapersi - Maggio 2014

L’esperienza della nonna. 

Per sbiancare la biancheria non più nuova, provate a lavarla insieme con un sacchetto di stoffa bianca riempito di gusci di uova spezzettati. Se i colli e i polsini delle camicie presentano quei tipici segni scuri all’interno, strofinateli energicamente con delle patate lesse; poi ripuliteli e sfregateli ancora con una spazzola di saggina. Al posto delle patate potete usare la polvere bianca di gesso in grado di assorbire bene i grassi.
Monday, 12 May 2014 13:32

San Giuseppe in Sicilia

Diceva bene lo studioso siciliano Giuseppe Pitrè (1841-1916) circa la devozione per san Giuseppe in Sicilia: “Si noti che se non si ha il patronato del Patriarca si ha dappertutto la devozione per esso”. Medico per professione, ma storico, filologo, letterato e antropologo per vocazione, Pitrè non ha esagerato con una tale osser­vazione/affermazione. Nel mese di marzo, infatti, la Sicilia è in festa per onorare il santo Patriarca e in quasi tutti i 390 Comuni si celebra la solennità del 18 e 19 marzo con suggestivi riti religioso-folkloristici.
Famose sono le tradizionali Tavolate di san Giuseppe, chiamate anche artara o artari,autari o avutari, cene o mense, tavulate o tavulati: gli altari domestici davanti ai quali la comunità familiare e del vicinato si riunisce per pregare insieme e per condividere gesti di carità fraterna.

di Anna Villani

La carezza di San Giuseppe sulla nostra esperienza di fede. Un santo che ha amato e sperato solo come i «grandi» sanno fare

L’emozione silenziosa del passaggio della statua ancora una volta si è ripetuta il 19 marzo scorso, quando dalla basilica del Trionfale, san Giuseppe è uscito per andare incontro alla gente, sempre tanta, crescente, numerosa. Cambiano i tempi ma non la fede nello Sposo di Maria e Patrono della Chiesa universale. Ai copriletti stesi ai balconi ed ai fiori si sono sostituiti i tantissimi telefonini, tablet, Ipad, che dalle finestre e dai marciapiedi passando il santo, cercavano lo scatto migliore. E non si immortala un momento se non per mostrarlo ad altri, come a dire: “vedete com’è stato bello?”.

di Gabriele Cantaluppi

«Spirito di preghiera, accoglienza, ospitalità senza confini»

Alla domanda su cosa sarebbe rimasto della sua opera, Maria rispose: “L’eco di un canto di allodola in un cuore che l’ha ascoltato. Un seme è gettato. Se il seme è benedetto, darà frutto”. E sembra proprio che così sia avvenuto: lì a Campello sono rimaste solo due “sorelle” della piccola comunità fondata nei primi decenni del secolo scorso da Maria di Campello.

Luogo dove si impara a convivere nella differenza e ad appartenere ad altri e dove i genitori trasmettono la fede ai figli

di Angelo Sceppacerca

 
Sulla sfida pastorale rappresentata dai divorziati e risposati, Papa Francesco, ai vescovi della conferenza episcopale polacca in visita ad limina ha ricordato come sia necessario cercare i modi per aiutare le coppie in difficoltà a non abbandonare la fede e la Chiesa, interrogarsi su come assisterli per non farli sentire esclusi dalla misericordia di Dio. Questo il passaggio significativo del discorso del Papa.
“Vorrei focalizzare la vostra attenzione sulla famiglia, «cellula fondamentale della società», «luogo dove si impara a convivere nella differenza e ad appartenere ad altri e dove i genitori trasmettono la fede ai figli».
Monday, 12 May 2014 13:11

Le domeniche di Maggio 2014

III DOMENICA DI PASQUA
Anno A - 4 maggio 
Salterio: III sett. 
Lezionario: At 2,14a.22-33; Sal 15; 1Pt 1,17-21; Lc 24,13-35
 
Lo riconobbero dal pane dato
Essi lo trattennero, dicendo: «Rimani con noi, perché si fa sera e il giorno sta per finire». Ed egli entrò per rimanere con loro. Quando fu a tavola con loro prese il pane, lo benedisse, lo spezzò e lo diede loro. Allora i loro occhi furono aperti e lo riconobbero; ma egli scomparve alla loro vista.
Monday, 12 May 2014 13:08

Una bella umanità rivestita di luce

di Andrea Ciucci

Quando un allenatore  manda in campo un giocatore, gli appoggia la mano sulla spalla e gli dà gli ultimi consigli; così è per la cresima: il vescovo  impone le mani e lo fa entrare nel campo della vita.

Il secondo sacramento dell’Iniziazione Cristiana è la… Cresima. Così infatti recita la lista dei sette sacramenti che abbiamo studiato a catechismo (Battesimo, Confermazione, Eucaristia, Penitenza…) e così spiegano tutti i testi di teologia. Eppure, se chiediamo ai nostri figli o nipoti qual è il secondo sacramento che hanno ricevuto tutti risponderanno la Confessione, e poi la Comunione e infine la Cresima. Come mai? Senza perdersi in dettagli complessi, possiamo dire che l’inversione tra Cresima e Eucaristia si è realizzata non per motivi teologici, bensì per questioni di ordine pratico, legate alla presenza saltuaria del Vescovo che doveva amministrare tale sacramento, ed è diventata prassi ordinaria in Italia soltanto nel secondo dopoguerra.

di Paolo Antoci

 
Cosa c’entra san Giuseppe con Lourdes? In effetti, ciò che maggiormente colpisce dei fatti della grotta di Massabielle circa le apparizioni dell’Immacolata a Bernadette Soubirous nel 1858, non è proprio san Giuseppe. Eppure anche lui, come è solito fare col suo stile discreto, opera insieme alla sua Sposa Maria e al suo Figlio Gesù per la salvezza universale. Lo ha fatto più di duemila anni fa mettendosi a servizio dell’umanità del Verbo incarnato e continua a farlo tutt’oggi servendo il suo corpo sacramentale che è la Chiesa e di cui è Patrono. Nessuna stranezza nell’affermare che dove c’è Maria, c’è anche il suo Sposo Giuseppe, seppur in maniera “silenziosa” ma non per questo meno importante.

di Tarcisio Stramare

Insieme alla paternità di san Giuseppe la Redemptoris Custos tratta l’argomento del matrimonio, non più visto come principio fondamentale della teologia di san Giuseppe, ma considerato ugualmente importante, perché “la paternità di Giuseppe passa attraverso il matrimonio con Maria, cioè attraverso la famiglia” (n.7). Di questo matrimonio è messo in evidenza innanzi tutto l’aspetto giuridico, per poi passare alla sua natura, al suo significato salvifico (mistero) e alla conseguente dignità di san Giuseppe.

di Gianni Gennari

Eccoci ancora… Il lungo cammino ci ha condotto alla Chiesa: “Credo la Chiesa, una, santa, cattolica ed apostolica”. La Chiesa, istituzione e mistero. Nella realtà istituzionale una variazione di accenti, l’arricchimento e talora l’appesantimento di culture del passato, ma con la garanzia – che ci è data direttamente dal Signore: “io sarò con voi fino alla fine dei secoli” – che nessun tradimento, nessun peccato degli uomini, anche di Chiesa – e sono stati tanti, lo sappiamo – potrà annullare questa promessa di futuro e di presente continuo. Chiesa “una”, anche se oggi apparirebbe “divisa”.

Page 228 of 234