Un “nuovo passo”, per un “accompagnamento differenziato” delle famiglie, particolarmente quelle ferite e fragili, tramite un “discernimento prudente e misericordioso” e “la capacità di cogliere nel concreto la diversità delle singole situazioni”. È l’Instrumentum laboris per la XIV Assemblea ordinaria del Sinodo dei vescovi, reso pubblico recentemente. Il testo è frutto della “Relatio Synodi” - di cui ampie parti vengono confermate - integrata dalle 99 risposte ai “Lineamenta”, oltre alle 359 osservazioni “inviate liberamente da diocesi e parrocchie, associazioni ecclesiali e gruppi spontanei di fedeli, movimenti e organizzazioni civili, numerose famiglie e singoli credenti”, come ha spiegato il cardinale Lorenzo Baldisseri, segretario generale del Sinodo dei vescovi, presentando il documento ai giornalisti. “Per la Chiesa si tratta di partire dalle situazioni concrete delle famiglie di oggi, tutte bisognose di misericordia, cominciando da quelle più sofferenti”, si legge nel testo, che si articola in tre parti: l’ascolto delle sfide sulla famiglia, il discernimento della sua vocazione, la riflessione sulla sua missione.
«Le creature di questo mondo non possono essere considerate un bene senza proprietario: “Sono tue, Signore, amante della vita”(Sap 11,26). Questo induce alla convinzione - ha scritto papa Francesco nell’enciclica “Laudato si’” - che, essendo stati creati dallo stesso Padre, noi tutti esseri dell’universo siamo uniti da legami invisibili e formiamo una sorta di famiglia universale, una comunione sublime che ci spinge a un rispetto sacro, amorevole e umile».
Questo «rispetto umile» era nel DNA della santità di don Guanella; per lui tutto era sacro: dalle persone a questa «stanza senza pareti», che è il nostro mondo. Niente di questo mondo ci è indifferente e per don Guanella tutto era interessante e meritevole di attenzione. Dice papa Francesco: «Tutto l’universo materiale è un linguaggio dell’amore di Dio, del suo affetto smisurato per noi. Suolo, acqua, montagne, tutto è carezza di Dio.
Dopo aver considerato sotto vari aspetti l’altissima dignità della persona umana, creata a immagine e somiglianza di Dio, i Padri conciliari si dedicano nella II parte della costituzione Gaudium et Spes a considerare alcuni urgenti problemi contemporanei: la famiglia, la cultura, la vita sociale, economica e politica, la pace. Anche se sono trascorsi cinquant’anni dalla chiusura del Concilio, tali problemi continuano a rimanere “attuali”, anzi, la loro urgenza in alcuni casi si fa oggi più pressante. Sono problemi di tale portata e complessità che non è certo possibile trattarli nel breve spazio di un articolo, né, d’altra parte, avrei la competenza necessaria a tale scopo.