Voglio ringraziare san Giuseppe per aver, con il suo potente patrocinio, migliorato ogni settore della mia vita.
Nella situazione famigliare e di vita in cui mi trovo, da quando è subentrato “l’influsso positivo” del celeste patriarca, sembra che le forze del male siano “sottomesse”.
Infinitamente grato di ciò mi impegno a diffondere la devozione verso san Giuseppe.
Lettera firmata
Cara e gentile signora,
sono davvero contento di dividere con lei i nobili sentimenti di gratitudine a san Giuseppe che l’accompagna con tanto amore nella sua via e diventa energia, coraggio e ottimismo nell’affrontare e superare le difficoltà che la vita ci riserva. Gli occhi illuminati dalla fede ci fanno vedere i santi che dal cielo si fanno «buoni samaritani» per risollevarci nei momenti di disagio.
La garanzia dell’intercessione di san Giuseppe è narrata nei primi capitoli dei Vangeli di Luca e Matteo, in cui troviamo l’attenzione amorevole di Giuseppe accanto a Gesù nel provvedere con grande sollecitudine alla crescita umana.
Quando il freddo della vita ci avvolge, il manto di san Giuseppe ci ripara delle intemperie e ci offre integratori di energia divina e la sua presenza riempie l’animo di speranza.
Gentilissimo Direttore,
Non so esprimere tutta la mia gratitudine ed emozione che hanno suscitato le sue parole e il suo ricordo in occasione dell’anniversario di mio marito Francesco.
Non mi sarei mai aspettata di ricevere una sua lettera in un momento per me tanto doloroso e carico di bellissimi ricordi. Mi sento veramente commossa e onorata, grazie. La sua lettera da quando mi è arrivata, la rileggo e medito ogni sua parola. Ho imparato a memoria le parole di sant’Agostino che mi danno tanto coraggio e serenità. Le posso dire questo: non passa mai giorno in cui non ringrazio Dio di avermi messo accanto per 58 anni mio marito Francesco. Ci ha sempre uniti un affetto profondo, immenso pulito, abbiamo formato una bella famiglia con due figli, Dio l’ha chiamato, appena compito 80 anni.
Ora vivo di ricordi ringrazio sempre dio per aver esaudito tutti i desideri che custodivo nel mio cuore e san Giuseppe mi ha accompagnato sempre con il suo aiuto e la sua protezione, fin da quando ero una bambina.
Le chiedo scusa direttore, se mi sono dilungata, ma il mio cuore trabocca di gratitudine verso di lei, che sento ormai come un caro amico, apprezzandola e ammirandola per ciò che scrive nella rivista che io aspetto sempre con tanta ansia per poter leggere ogni articolo e rileggere in attesa che arrivi il prossimo numero.
La saluto con tutto il mio rispetto.
Raffaella (Roma)
Cara e gentile signora Raffaella,
ho desiderato pubblicare la sua lettera per comunicare la nobiltà dei suoi sentimenti nei confronti di suo marito Francesco. Nell’animo di due sposi che per tanti anni hanno seminato amore, comprensione la nostalgia è immensa, percorre, infatti, ogni frammento di vita ricamati con i colori gioiosi della condivisione.
Gesù parlando degli sposi ha affermato che essi riempiono il loro futuro in un’unica realtà, impreziosita da nobili sentimenti con la garanzia di eternità.
Carissimi,
ho ricevuto il giornalino mensile, e arrivata all'ultima pagina l'articolo sui tatuaggi mi ha lasciata di stucco: che senso ha? Cosa volevate trasmettere con quelle parole?
Mi sono venuti in mente articoli letti tempi fa sullo stesso argomento, ma di natura completamente diversa.
Antonella, tramite email
Caro don Mario,
a nome mio e di tutta la mia famiglia vorrei ringraziarla per il suo messaggio e per il prezioso dono del "Suffragio perpetuo".
Molto Reverendo Direttore,
fin da giovane, sollecitata dalla mamma, ho sempre confidato in san Giuseppe, il grande Santo, il quale in diverse circostanze mi ha aiutata a risolvere situazioni di bisogno inaspettate o difficili.
Rev. Don Mario,
è con grande gioia e gratitudine che scrivo, per testimoniare pubblicamente una grazia ricevuta di recente.
Preg.mo Direttore, tornando questa mattina dall’ufficio postale dove ho spedito un contributo per la rivista, che leggo con trasporto emotivo e commozione.
Caro don Mario,
è con grande sollievo che le scrivo dopo mesi di sofferenza per una fastidiosa e molte volte angosciante depressione psicofisica. Medicine e sedute di psicoterapia non producevano alcun effetto.
Caro padre Mario,
Sono tanto grata a Dio per l’intercessione di san Giuseppe che, anche con un po’ di ritardo, le scrivo per sdebitarmi pubblicamente verso san Giuseppe al quale chiedendo la grazia, assai importante per me, gli avevo promesso che se mi avesse esaudito l’avrei comunicato alla Pia Unione di san Giuseppe a testimoniare la sua paterna attenzione verso chi soffre.
Da parecchio tempo soffrivo di una malattia nervosa; nonostante tante medicine e colloqui con lo psicoterapista, non vedevo alcun miglioramento.
Allora mi sono rivolta a san Giuseppe: ho pregato con il Sacro Manto, ho fatto novene e ho pregato a cuore aperto confidando nel suo aiuto.
Lentamente ho costatato un miglioramento ed ora adempio la mia promessa.
Davvero san Giuseppe mi ha protetta e gli sono riconoscente.
Lettera firmata da Marino
Cara Signora,
una gioia condivisa, contagia chi l’ascolta e allarga il cerchio della contentezza. Per questo anche noi condividiamo la sua guarigione e siamo incoraggiati a non far tramontare la nostra fiducia verso san Giuseppe, umile, silenzioso e fedele protettore della nostra vita.
Davvero la sua lettera fa riecheggiare le parole della Genesi: «Andate da Giuseppe». Come in quella circostanza la carestia fu arrestata, così anche la nostra fiducia in san Giuseppe sconfigge le nostre paure, le nostre desolazioni e riempire i nostri vuoti con la consapevolezza di non essere orfani, ma figli amati.
Cara Amica, grazie della sua testimonianza che sono certo rappresenta la voce di tante persone fiduciose nell’intercessione di san Giuseppe.
Gent.mo don Mario,
Siamo due coniugi iscritti da anni alla Pia Unione, le scriviamo per ringraziare di cuore san Giuseppe perché dopo aver recitato il Sacro Manto per tre diverse intenzioni, il Signore ci ha concesso le grazie richieste.
Vogliamo fare questo ringraziamento riprendendo alcune parole del Manto stesso e per mantenere la promessa in esse espressa: «E in segno della mia più viva riconoscenza, ti prometto di far conoscere le tue glorie, mentre con tutto l'affetto benedico il Signore che ti volle tanto potente in cielo e sulla terra».
Inoltre ringraziamo per l’olio benedetto che abbiamo ricevuto prontamente.
Saluti cordiali e di stima.
Simona e Iacopo – Rimini
Cari e gentili
Simona e Jacopo,
grazie della vostra testimonianza e dei benefici goduti per l’intercessione di san Giuseppe. Papa Francesco qualche tempo fa ha detto che san Giuseppe lo possiamo paragonare al falegname o al fabbro che, chiamato per una riparazione in casa, assicura la sua presenza e qualche volta si fa attendere, ma alla fine viene. Così fa san Giuseppe magari non interviene subito, comunque arriva. Ci prende per mano e ci accompagna con pazienza alla soluzione dei problemi.
L’olio, che vi abbiamo invitato, benedetto per intercessione di san Giuseppe, è simile al medicamento che il buon samaritano ha versato sulle ferite del malcapitato steso sul ciglio delle strada. L’olio è il medesimo, frutto dell’ulivo, ma in più possiede l’energia spirituale della benedizione e della costante intercessione di san Giuseppe.
La fede e l’amore continui a legare le vostre vite in un cammino illuminato dalla speranza che non può deludere.
Vi garantisco la nostra preghiera di intercessione.
Rev. don Mario Carrera e cari iscritti alla Pia Unione, è con gioia che oggi, Primo Mercoledì del mese e, in virtù di tante e palesi grazie ricevute per intercessione di San Giuseppe, vorrei esplicitare, pubblicamente, a gloria di Quest’ultimo, 2 “opere” recenti che Lo riguardano: - “ dipinto” di San Giuseppe falegname sulla facciata della casa di famiglia a Campodolcino( vedi foto allegata) - collocazione statua di San Giuseppe ( Fontanini) presso chiesa di Portarezza a Campodolcino ( “opera” sostenuta dal parroco D. Mario Baldini) - come da foto. Sia il dipinto sia la statua vogliono essere manifestazione di riconoscenza personale/famigliare e parrocchiale verso San Giuseppe del quale S.guanella fu particolare “cantore” e propagatore.
Caro Padre Direttore Mario Carrera,
sono felicissima di riscriverle, e sono stata molto contenta che la mia prima lettera è stata pubblicata sul mensile La Santa Crociata in Onore di San Giuseppe.
Nel numero di giugno, che ho ricevuto puntualmente, mi ha molto colpito la preghiera Maria nostra compagna di viaggio, una preghiera stupenda, che da una forza interiore che non si può spiegare.
Mi ha colpito una frase in questa bellissima preghiera, quando recita: «Che la pesantezza del passato ci impedisce di far credito al futuro». è proprio così, se vogliamo essere seguaci di Gesù non dobbiamo guardare indietro, non riusciremmo a pensare a un presente e a un futuro sereni; gli sbagli di ognuno di noi devono renderci più forti, devono aiutarci a non commettere più lo stesso sbaglio, senza stare lì a rimurginare. Così potremo affrontare la vita in maniera più serena. Essere testimoni di Gesù, di quel Gesù che ha dato tutto se stesso per noi senza tirarsi indietro.
E come dice papa Francesco a riguardo della santità, ognuno di noi può essere un piccolo santo gioioso, allegro e pieno di vita per seguire Gesù nelle due cose a lui tanto care l’umiltà e la carità.
Domenica Tarantino,
Pizzo Calabro
Cara Domenica,
condivido con lei la gioia che canta nel suo cuore, la fatica nel redigere la Rivista ha come obiettivo di far vibrare nell’animo dei nostri lettori nobili sentimenti sia di fronte a Dio che ai fratelli e sorelle. Le lettere di monsignor Tonino Bello alla Madonna sono un capolavoro di un’umanità permeata di una grande fede. Egli è stato davvero «un vescovo fatto Vangelo», per tutte le persone che ha incontrato in vita e per chi lo incontra leggendo i suoi scritti; è un perenne messaggio fragrante di saggezza evangelica. Egli ha parlato della Chiesa e l'ha sognata come una mamma con “il grembiule” sempre addosso, come le mamme di ieri, sempre attente a tenere la casa in ordine e in servizio permanente per il benessere dell’intera famiglia. E suggeriva una cosa importante: «Non chiudere mai il grembiule nell’armadio dei paramenti sacri, ma comprendere che la stola e il grembiule sono quasi il diritto e il rovescio di un unico simbolo sacerdotale».
Con il Battesimo, anche tutti i laici, acquistano un carattere sacerdotale e, quindi, l’intera esistenza passa nelle nostre mani e nel nostro cuore con un profumo di benedizione che lascia il sapore dell’eternità.
Caro don Mario,
con ritardo rispondo alla sua nota riguardo la nostra partecipazione. Io e mio marito leggiamo con tanto piacere la bellissima rivista ed è vero che non partecipiamo attivamente alla rivista e questo mi dispiace anche per il declino di lettori. Noi siamo due vecchietti pensionati e aiutiamo uno dei figli a crescere i bambini. Sono la nostra consolazione e alla fine della giornata siamo contenti di averli ma anche della stanchezza che ci procurano. Mio marito legge la rivista per primo, specialmente la rubrica dei consigli per il piccolo orto che coltiva con successo e le ricette della cucina.
Grazie. Spero San Giuseppe continui a benedire la mia famiglia.
Auguro a tutti un buon proseguimento!
(Scusate il mio povero Italiano, manco dalla nostra bella Roma da oltre 50 anni)
Wilma L. Mazzulli, USA
P.S. Io e i miei fratelli siamo stati studenti alla scuola San Giuseppe, e sotto la protezione del santo dalla nascita; i miei genitori e suoceri sono iscritti alle messe perpetue.
Cara Wilma,
che ventata gioiosa di bella nostalgia nel suo scritto. Lei ha portato oltre oceano un pezzo del nostro mondo e il nostro lavoro alla Pia Unione non è solo quello di mantenere vigile lo sguardo di san Giuseppe sulle persone a lui consacrate, ma anche a far risuonare nelle vostre case la “dolce” parlata italiana e anche per non perdere il patrimonio di una memoria come riserva di valori.
Cercherò di avere attenzione ai vostri desideri e di poter far coltivare in terra americana le tradizioni degli “odori” dei nostri orti e della nostra saporosa cucina di cui pubblichiamo qualche semplice ricetta. Non dimentichiamo che la terra è sempre madre e ci invita a guardare in alto da dove viene la vita.
Reverendo Don Mario,
anche se le mie condizioni economiche non mi permettono spesso di sostenere la rivista e le opere di misericordia che compite, tuttavia vi assicuro che siete nel mio pensiero e nella preghiera e nel futuro cercherò di aiutarvi maggiormente.
Colgo l’occasione della venuta a Roma di una mia amica per farvi giungere la mia solidarietà anche per sostenere le spese della rivista, per la quale vi mando un cordiale ringraziamento per i bellissimi articoli che è un vero piacere leggere sia per la mente che per l’anima e che mi permettono mantenere saldo il rapporto con Dio e la comunione con i nostri santi protettori.
Auguro che questa bella Rivista non venga mai a finire e che san Giuseppe ci allontani da tutti i mali.
Con un cordiale e affettuoso saluto vi chiedo di pregare per me e per la nostra famiglia. Dio ci benedica!.
Giovanna Puggioni,
Oliena (NU)
Cara signora Giovanna,
dalla freschezza dei suoi sentimenti traspare la nobiltà del suo animo nel condividere la nostra fede e mantenere la sua anima aperta al passaggio di Dio che come il respiro alimenta e rigenera la nostra fiducia nella sua misericordia e ci permette di lavorare con impegno affidandoci all’amore paterno di Dio che veglia sulla nostre vicende con amorevole simpatia.
San Giuseppe ci aiuti a camminare nei sentieri della vita quotidiana con la stessa fiducia che egli ha conservato ed esercitato anche nei momenti bui, umanamente incomprensibili, ma che si rivelarono una scommessa vincente. La mani di Dio tessono con fili di luce il nostro futuro, importante è non abbandonare la speranza della sua costante presenza.
Conservi la sua fede genuina, ne hanno bisogno anche tanti nostri associati a volte prigionieri nella morsa del male.
Rev.do Don Mario,
mi è difficile esprimere a parole l’emozione nel ricevere puntualmente, ogni anno, gli auguri in occasione del mio onomastico; la ringrazio di cuore e anche delle particolari preghiere. Mi auguro che Gesù, Maria e san Giuseppe siano sempre i miei cari santi protettori, siano essi a guidarmi in questi giorni di vita che il Signore mi concede dopo 91 anni di vita.
Il mese di marzo, dedicato a san Giuseppe, è per me vita: il 6 marzo ho preso l’abito religioso, il 20 marzo del 1948 la professione religiosa, questo anno il 70° di consacrazione.
Grazie san Giuseppe mio grande aiuto e protettore mi raccomando alla preghiera e alla protezione di san Giuseppe per me e in particolare per la mia famiglia.
In unione di comunione fraterna, con stima e riconoscenza.
Sr. Maria Flavia Saraceno, Roccamorace (PE)
Carissima e stimata
suor Maria Flavia,
siamo noi che ringraziamo lei per averci fatto condividere la gioia di questo 70° anniversario di consacrazione all’Amore. Settant’anni sono un poema di sentimenti, di gratitudine alla bontà divina che le ha permesso di cantare con Maria, la mamma di Gesù e la sposa di Giuseppe, il cantico della gratitudine, per averla guardata con tanta benevolenza sin dai primi anni della sua giovinezza. Chi ha goduto del suo bene ha toccato con mano quanto Dio riesca a costruire cattedrali di amore attraverso la pur fragile debolezza della nostra vita. La vita di persone, di religiose che spendono l’esistenza nel suscitare gioia sono paragonabili ad una giostra che ospita gratuitamente i bambini per un giro e fornire così alla vita motivi di gioia, un costante sorriso per godere il bene condiviso con il prossimo.
Dio le conservi serenità, lucentezza di mente e sufficiente energia per sentirsi ancora una nota musicale nel canto della vita per se e per gli altri.