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Super User

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Sabato, 06 Luglio 2019 12:14

Riposo durante la fuga

di Rainer Maria Rilke

Questi, loro che senza respiro ancora

fuggivano attraverso la strage dei bambini;

oh, come inavvertitamente erano cresciuti

                       sulla via del loro andare.

 

Non appena dileguava, nel voltarsi con terrore indietro,

l'assillo della loro paura,

già traevano sul loro grigio

mulo intere città verso il pericolo;

 

e quando, piccoli nella regione immensa, 

- un niente, quasi -i forti templi avvicinavano,

s'infrangevano gli idoli, tutti, come smascherati,

e smarrivano completamente la ragione.

 

E' concepibile che per il loro andare

ciascuno avesse in sé una rabbia così cieca?

Cominciarono a turbarsi di se stessi -

solo il bimbo riposava in una pace indicibile.

 

Pure, dovettero per poco

rassegnarsi. Poi passò -

vedi: l'albero, silenzioso sopra loro,

si protendeva adesso come un servo:

 

s'inchinava. Lo stesso albero

le cui fronde ai morti faraoni

per l'eterno serbano la fronte,

s'inchinava. Sentiva nuove corone

fiorire. E sostavano loro come in sogno.

 

Sabato, 08 Giugno 2019 10:59

Nascita di Cristo

Non avessi tu il candore, come potrebbe 

accadere a te ciò che rischiara ora la notte? 

Guarda il Dio dell'ira sopra i popoli 

si fa mite, e viene in te nel mondo.

Più grande te l'eri immaginato?

Cos'è la grandezza? 

Obliquamente attraverso ogni misura -

e tutte in sé le annulla  

- corre in linea retta il suo destino. 

Una via così non l'ha neanche una stella. 

Vedi, questi re sono grandi,

ed innanzi al tuo grembo a te trascinano

tesori, quelli che ritengono i più grandi,

e tu stupisci forse a questi doni -:

ma guarda, tra le falde del tuo panno, 

come ora lui sul tutto passa oltre.

Tutta l'ambra che lontano, in mare, si trasporta,

ogni gioia d'oro e quell'acreo aroma che bruciando 

si disperde nei sensi e si consuma: 

di fulminea brevità fu tutto questo, 

e alla fine solo fu rimpianto.

Ma (lo vedrai): Egli dà gioia.

Sabato, 11 Maggio 2019 14:04

Visitazione di Maria

Ancora le era facile l'andare, al principio, 

ma nella salita a volte lo avvertiva

il suo corpo miracoloso -

e si fermava, allora, respirando, 

sugli alti monti di Giuda. 

Venerdì, 12 Aprile 2019 15:51

Il sospetto di Giuseppe

E l'angelo parlava, dandosi da fare 

attorno all'uomo  - e lui serrava i pugni: 

«Ma tu non vedi, no, che in ogni piega 

fredda è lei come divina alba ......

Eppure, l'altro a lui guardava, scuro, 

e solo ripeteva: "Cosa l'ha così cambiata?. 

Gridò l'angelo allora: "Falegname, 

ma non t'accorgi - non ancora - 

che il Signore Dio vi mette mano?

Perché sai fare tavole, davvero nella tua fierezza 

vorresti tu chiamare a discolparsi 

lui che dallo stesso legno, inavvertito, 

fa che le foglie spuntino, che le gemme gonfino?».

Capì. E quando levò all'angelo 

il suo sguardo, intimorito già com'era giusto, 

questi era lontano. Tolse, allora, 

lentamente il grosso suo berretto. E cantò lodi.

Sabato, 16 Marzo 2019 13:57

L'annunciazione di Maria

di Rainer Maria Rilke

Non perché l'angelo entrò lei provò timore. 

Come pochi altri, quando un raggio di sole o della luna, nella notte, nella loro stanza compie la sua opera, sobbalzano -, così è accaduto a lei per la figura dell’angelo, che si presentò: non pensava quanto fosse così difficile anche per l’angelo presentarsi senza intimorire. 

Non perché entrò, ma perché vicino, l'angelo curvò verso di lei un viso di giovinetto; perché lo sguardo di lui e il suo che in su rispose s'incrociarono come se tutto fosse vuoto intorno a loro, e ciò che milioni d'altri sguardi hanno cercato, raggiunto, sopportato in loro fosse penetrato: solo lei e lui; guardare e guardato, occhio e gioia dell'occhio in nessun altro luogo se non qui -; vedi, questo dà timore. Ed entrambi provarono timore.

Allora l'angelo cantò la propria melodia.

Giovedì, 10 Gennaio 2019 16:58

La nascita di Maria

di Rainer Maria Rilke

Guardate in alto, uomini. Uomini là, vicino al fuoco, voi che il cielo stellato conoscete e le stelle comprendete - qui, qui! Guardate: sono una nuova già nascente stella. Tutto il mio essere arde - e con forza tale risplende, così indicibilmente è luce piena, che il profondo firmamento non è più per me abbastanza. Lasciate ch'entri il mio splendore nella vostra esistenza: oh, gli oscuri sguardi, i cuori oscuri - notturni destini che vi colmano. Pastori, come sola sono io dentro di voi. Per me uno spazio all'improvviso esiste. Non stupite: il grande albero del pane lasciò cadere un'ombra. Sì, l'opera fu mia. Voi coraggiosi, oh, se sapeste come sul vostro contemplante volto il futuro ora risplende. In questa forte luce molte cose potranno accadere. A voi lo confido, perché siete discreti: a voi che con intensità credete tutto parla in questo luogo. La calura parla, la pioggia, la migrante schiera degli uccelli, il vento e ciò che siete, nulla predomina né cresce intorno a un vano scopo, nutrendosi di sé soltanto. Non trattenete voi le cose dentro il petto, in chiuso spazio, per tormentarle. Come trova il Suo desiderio attraverso un angelo lo sbocco, così urge in voi ciò che è terrestre. E se un roveto ha dato fiamme all'improvviso, ancora potrebbe da esso l'Eterno chiamarvi - i Cherubini,quando vollero accanto al vostro gregge andare oltre, non riuscirono a meravigliarvi: sul vostro stesso viso vi prostraste, pregaste e diceste che questa era la terra.E così era. Ed ora accadrà una cosa nuova, e per essa il cerchio della terra crescerà lottando. Ma per noi, cos'è un roseto: Dio nel grembo d'una vergine se stesso riconosce. Io sono il chiarore dall'intimo di lei che vi accompagna.

La Natività di Maria, opera iniziata da Baccio Bandinelli e terminata da Raffaello da Montelupo, è uno degli otto rilievi illustranti la Vita di Maria che, unitamente al rilievo con il Trasporto della Santa Casa, arricchiscono la parte esterna della Santa Casa, sotto la grande cupola del Santuario di Loreto. Tale prezioso rivestimento di marmo bianco, ideato da Donato Bramante, fu realizzato nel corso del 1500 e vi lavorarono i più importanti scultori dell’epoca. 

Oltre a questi grandi rilievi, l’insieme è completato da 20 statue, entro nicchie, e decorazioni con putti, festoni, stemmi e teste di leone. Le quattro porte bronzee che immettono all’interno sono ornate da bassorilievi bronzei, anch’essi del 1500 e di pregevolissima fattura. 

La scena della Natività di Maria è ambientata in un interno signorile. Sul lato sinistro, dominato da un grande caminetto nel fondo, una donna con in braccio Maria si sta accingendo a lavarla entro un bacile, assistita da due donne. San Gioacchino è in parte celato da un tramezzo che divide la scena da quella successiva: la camera da letto con un grande giaciglio a baldacchino. Sant’Anna è sul letto, sdraiata ma con il busto sollevato, attorniata da tre donne, una delle quale ha in braccio un bambino. Un altro bimbo gioca ai piedi del letto con un cagnolino. 

Le vesti, i panneggi, la nudità dei bambini, l’ambientazione, i gesti misurati ed eleganti: tutto corrisponde ad una visione  artistica di nobile classicismo.


Rainer Maria Rilke (Praga, 1875 – Les Planches in Svizzera, 1926), è stato uno scrittore, poeta e drammaturgo di lingua tedesca, infatti all’epoca Praga era parte nell’Impero Austro-Ungarico. Seguire la  sua biografia è complicato, infatti, se ci si immagina un poeta e scrittore chiuso a meditare nelle sue stanze, la vita di Rilke suggerisce l’opposto. La sua vita è stata un continuo andare e venire per l’Europa, senza contare i viaggi in Africa. Ha studiato  - seguendo studi prima all’accademia militare poi in economia e commercio, giurisprudenza, filosofia, storia dell’arte e lettere - a Praga, a Linz in Austria, a Monaco di Baviera e a Berlino in Germania ed in altre località. Le sue prime poesie risalgono al 1884, quando aveva solo 9 anni, sui banchi di scuola. Nel 1893 furono pubblicate sia la sua prima opera in prosa, Feder und Schwert. Ein Dialog (Penna e spada. Un dialogo), sia la prima raccolta poetica, Lautenlieder I-IV (Canzoni del Liuto). Rilke iniziava così a farsi conoscere ed è a questo punto che sono iniziati i suoi numerosissimi viaggi soggiorno, che non ebbero tregua neppure quando si sposò ed ebbe una bambina. Spesso la moglie lo seguiva, altre volte lasciava che egli peregrinasse solitario. Non c’è da meravigliarsi se i due si siano consensualmente separati nel 1911.  

Saltando innumerevoli “passaggi” ricordiamo solo alcune tappe salienti del suo vagabondare, sottolineando che quasi sempre i soggiorni si ripetevano negli anni. Viveva dei diritti d’autore e di emolumenti per conferenze e per traduzioni, conosceva infatti perfettamente anche il francese. Spesso era ospite di famiglie nobili. 

È stato in Russia  dove ha conosciuto Lev Tolstoj e Leonid Pasternak. È vissuto in Francia, in particolare Parigi, dove divenne molto amico del grande scultore Auguste Rodin, sulla cui opera scrisse una monografia,  e ne fu anche segretario. In Svezia, Danimarca e Spagna fu per brevi periodi. In Germania soggiornò a Berlino, Monaco di Baviera, Lipsia ed altre località. In Austria fu soprattutto a Vienna.

In Italia fu per brevi periodi a Venezia, Firenze, Milano e Napoli. Nel 1903 giunse a Roma, dove rimase per 9 mesi, alloggiando a Villa Stroll-Fern e scrisse alcune liriche in endecasillabi sciolti. A Capri, per circa 6 mesi (dicembre 1906-maggio 1907) abitò in una casa del parco di Villa Discopoli. Tra l'ottobre 1911 e il maggio 1912 venne ospitato al Castello di Duino, presso Trieste, da Maria Augusta di Thurn und Taxis, dove scrisse il suo capolavoro poetico, le Elegie Duinesi.

Dichiarato nel 1919 “apolide”, in seguito alla dissoluzione dell’Impero Austro-Ungarico, trascorse gli ultimi anni in Svizzera, dove morì a 51 anni in seguito di una dolorosa malattia. 

Rielke è considerato uno dei più importanti poeti di lingua tedesca del XX secolo, insuperabile per la musicalità del verso e per l’alto virtuosismo linguistico, ma più legato alle poetiche ottocentesche che a quelle del Novecento. 

Di formazione cattolica, si diresse ben presto verso forme simboliste ed espressioniste, accogliendo le nuove istanze di una ricerca scientifica della verità e giungendo all’amara constatazione che la realtà è senza consolazione. 

Ma nell’ultimo sviluppo del suo pensiero, come dimostrano le Elegie Duinesi, egli torna ad una visione sacrale della vita, sia pure in termini panteistici. 

Das Marien-Leben (La vita di Maria) fu scritta da Rilke nel 1912, ma va sottolineato che la tematica religiosa –teologica già compare nelle giovanili Christus-Visionen del 1894, che non fu pubblicato durante la vita del poeta, ma che affronta la vita di Cristo fuori dai contesti tradizionali.

Nel corso di quest’anno saremo accompagnati con i suoi scritti sulle vicende della vita di Maria. 

di madre Anna Maria Cánopi osb

«Io sarò con te» è stata la promessa  fatta dal Signore ad Abramo, a Isacco, a Giacobbe, a Mosè, a tutte le grandi guide d’Israele e ai suoi profeti. In risposta, il credente che cammina nelle vie faticose della storia si rivolge al suo Dio con le parole del Salmo: «Tu sei con me». Lungo questo anno abbiamo percorso a grandi tappe la storia della salvezza, il cammino di Dio con l’uomo e dell’uomo con Dio. Un cammino fatto di attesa e di silenzi, di fede e di segni, come quando due amici si inviano messaggi nell’attesa dell’incontro.

Lunedì, 09 Settembre 2019 13:38

La vocazione del profeta Geremia

di Mare Anna Maria Cánopi

I testi proposti, anche del prossimo numero, sono parte del programma annuale 2019 concordato già con Madre Cánopi e presi da registrazioni di Lectio che aveva tenuto.


Aprendo la Sacra Scrittura nelle pagine del libro del profeta Geremia, ci troviamo di fronte ad una situazione di inaudita attualità. Il popolo di Israele – e noi possiamo mettere il nome di tanti altri popoli del Medio Oriente, dell’Africa, dell’America latina… – vive un momento drammatico: privo di una guida saggia e fedele, è deportato, sottomesso a potenze straniere, trascinato all’idolatria. In una parola, spezza l’alleanza con il Signore, solennemente sancita da Mosè e più volte rinnovata lungo il cammino dell’Esodo fino all’ingresso nella terra promessa e oltre.

Sabato, 06 Luglio 2019 12:10

«Non temere! Io sono con te Isaia»

di Madre Anna Maria Cánopi osb

Iniziando le sue Catechesi sulla speranza cristiana, papa Francesco tratteggiava con poche parole il panorama del nostro tempo. Un tempo – diceva (e non si può che concordare) – che appare oscuro, «in cui a volte ci sentiamo smarriti davanti al male e alla violenza che ci circondano, davanti al dolore di tanti nostri fratelli. Ci sentiamo anche un po’ scoraggiati, perché ci troviamo impotenti e ci sembra che questo buio non debba mai finire» (7 dicembre 2016). Tuttavia, proseguendo affermava che quanto più i tempi sono oscuri e difficili, tanto più il cristiano è chiamato ad offrire la testimonianza di una «speranza viva», di una speranza che non vacilla neppure davanti alle più grandi tragedie. Come è possibile? Si può sperare contro ogni speranza perché – affermava il Papa – «Dio con il suo amore cammina con noi».

di Madre Anna Maria Cánopi

Il presente testo è la registrazione di una Lectio che la Madre Cánopi aveva tenuto precedentemente. I testi che proporremo nei prossimi numeri sono i temi del programma annuale 2019 concordato con lei per la nostra Rivista.

Continuando il nostro viaggio biblico, incontriamo Gedeone, un personaggio molto caratteristico: pieno di titubanze e di resistenze, pieno di domande e di obiezioni, non teme di contestare Dio, ma lo fa con quella schiettezza e quella spontaneità che non chiudono il dialogo e non spezzano l’amicizia, anzi, la approfondiscono e la rendono più forte e più vera. 

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