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Attenzione

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Martedì, 29 Novembre 2011 12:54

10 parole per innamorarsi di Dio e dell’uomo

di Gianni Gennari

Ottavo incontro: riprendiamo il cammino per “vedere meglio”, pur con i nostri poveri occhi della mente e del cuore, la realtà del Dio rivelato nella storia ad Abramo ed alla sua discendenza, e poi definitivamente donato come Salvatore in Gesù, Dio e Figlio di Dio. La fede ci dice che Egli “si è fatto uomo”, incarnato nel grembo materno di una donna di Nazaret di nome Maria, è morto crocifisso e risorto per noi come Messia e Salvatore che uscendo dalla storia da Lui redenta ci ha donato lo Spirito Santo, creando così un Popolo definitivamente chiamato a salvezza per grazia e misericordia, quel “Popolo di Dio” che noi chiamiamo “Chiesa”.

Giovedì, 16 Giugno 2011 13:37

Dio in Gesù si rivela unico e vero

di Gianni Gennari

7*/ Pensare la fede

Riprendiamo il discorso. Dopo aver cercato il senso specifico del “credere” espresso nella vera e propria “fede”, abbiamo cominciato a parlare di quella realtà che chiamiamo “Dio”, il Dio della Rivelazione ebraico cristiana che non è quello dei “miti”, inventati dalla fantasia umana come spiegazione di fenomeni naturali incomprensibili, e neppure quello dei “riti”, concepiti dal bisogno umano di protezione e forza di fronte alle necessità della vita personale e comunitaria. La fede ebraico cristiana non “spiega” la natura, il che è compito dell’intelligenza umana attraverso la conoscenza e la scienza, e neppure la “piega” ai bisogni dell’uomo, il che è compito della tecnica, che si serve della conoscenza della natura per tentare di dominarla e provvedere alle necessità concrete di uomini e popoli.

Venerdì, 27 Maggio 2011 12:53

Dio? Non si vede, ma si ascolta

di Gianni Gennari

Siamo dunque, finalmente – visto il lungo cammino già fatto in precedenza – ad un punto decisivo, che però è solo il primo, e sarà seguito da molti altri: Dio si è rivelato ad Abramo, attirandolo fuori dalla sua patria di origine e facendogli iniziare una risposta alla promessa, e nella fede Abramo “ha creduto”, è partito, ha vissuto la sua avventura di patriarca del suo popolo detto appunto della promessa…
Così il racconto biblico è giunto a Mosè, cui sul monte si è rivelata la nuova “presenza” divina, che si conferma e poi lo invita a nuova opera: “Io sono con te!”, e ora tu devi liberare il mio popolo, che è anche il tuo, dalla servitù egiziana. Secoli di storia raccontati così, in poche pagine che esprimono la coscienza di una promessa e di un cammino reale vissuto da uomini come noi…
Ecco dunque che finalmente, e ancora sul monte, questo Dio nuovo, Jahvè, si presenta a Mosè e parla. Lui parla, ma Mosè non vede il suo Dio, ma lo ascolta…Questa caratteristica è fondamentale: il Dio di Israele non è un Dio che si mostra, che si fa vedere.

Mercoledì, 04 Maggio 2011 14:41

Un Dio "padre" attento alle vicende dei figli

di Gianni Gennari

Riprendiamo da Abramo, il capostipite della fede ebraico-cristiana. Lui è quello che “ha creduto” ad una parola di Dio creatore ed è partito, lasciando tutto, verso una realtà ignota, forte dell’ascolto della chiamata come base e fondamento sicuro (il primo senso del “credere”, batàh) e fiducioso nello slancio fiducioso che lo spingeva in avanti (il secondo senso del credere, amàn), come abbiamo visto negli incontri precedenti.

di Gianni Gennari

4*/ Pensare la fede

Un passo avanti. Per “credere” occorre qualcosa su cui basarsi e di cui fidarsi, e quindi una “comunicazione”, una parola da ascoltare o l’esperienza di un evento di cui prendere atto. L’ascolto perciò, e l’esperienza fatta nella vita, sono all’origine del credere. Ecco perché alla fine del nostro secondo incontro ho ricordato un libro, “Uditori della Parola”, del teologo Karl Rahner: il nostro credere, nel senso forte che è quello della “fede”, include qualcuno che “parla”, qualcuno che “opera” e rispettivamente qualcuno che “ascolta” e qualcuno che “vede” e vive un’esperienza, un incontro di vita. Dunque: parlare, ascoltare, vedere e capire. Si tratta del mestiere dell’uomo: in questione siamo noi con la nostra vita.

di Gianni Gennari

Ancora sulla prima parola: “Credo”. Forse sono discorsi difficili. Chiedo scusa a chi legge, e mi sforzerò di semplificare, ma qualche pensiero serve davvero per andare avanti insieme.
Quando dico “credo” e la parola esprime ciò che è proprio la “fede”, dico insieme certezza di fondamento (“basàh” biblico) e slancio di affidamento che si spinge avanti (“amàn”) e diventa capacità di rispondere con la vita alla “Parola” che annuncia e insieme rivela la salvezza che viene da Dio e che veramente dà senso ultimo a tutta l’esistenza umana, anche se come strumento “non serve” a niente di mondano, conoscenze umane e potere sulla natura. La salvezza è ciò che dà “senso ultimo” a tutto nel tempo ed oltre il tempo, perché acconsente all’invasione di Dio stesso nella nostra esistenza e la trasforma in una “compagnia” di Padre, Figlio e Spirito Santo fino alla vita eterna…

Giovedì, 05 Dicembre 2013 14:23

Intenzione del mese di dicembre 2013

Intenzione Generale
«I bambini vittime dell'abbandono e di ogni forma di violenza possano trovare l'amore e la protezione di cui hanno bisogno»

Intenzione Missionaria
«I cristiani, illuminati dalla luce del Verbo incarnato, preparino l'umanità all'avvento del Salvatore»

Intenzione dei Vescovi
«La Chiesa sia la famiglia in cui tutti gli uomini si sentono attesi e accolti per incontrare l'amore di Dio Padre e sperimentare la salvezza»

Intenzione della Pia Unione:

«Per i bambini senza famiglia»
«Ciao Gesù! Eccoci davanti a te, non manca nessuno. Siamo i bambini senza famiglia. Nel senso che la nostra ci è sconosciuta, assente, spezzata, per dramma o per disperazione, per solitudine o abbandono. Siamo testimoni del dolore e della perdita, ma anche del miracolo che sempre può accadere quando qualcuno - un uomo e una donna - ci raccoglie per stringerci al petto, come pane profumato appena uscito dal forno. Senza dire: "Chi è costui?".
Siamo senza famiglia e la difficoltà è la nostra grazia quotidiana; per alcuni è anche la sorpresa di una coppia che si china sulla nostra fragilità per farci vivere quello che di buono e vero nutre la loro vita, senza chiedere nulla in cambio, per puro gesto d'amore che nulla porta se non l'emozione di imparare a chiamarci figli.
Un'altra cosa impara chi ci accoglie: la realtà cambia contorno, tutto prende nuovo valore: sei Tu, Gesù, che ti manifesti ai loro occhi. Sì, perché noi siamo una tua presenza. Siamo il Natale di ogni giorno e chi si china su questa mangiatoia di Betlemme si rialza con uno sguardo diverso, capace di accogliere il destino di un altro».

Giovedì, 07 Novembre 2013 14:25

Intenzione di preghiera di novembre 2013

INTENZIONE GENERALE

I sacerdoti che sperimentano difficoltà siano confortati nelle loro sofferenze, sostenuti nei loro dubbi e confermati nella loro fedeltà.

INTENZIONE MISSIONARIA

Le Chiese dell’America Latina, come frutto della missione continentale, mandino missionari ad altre Chiese.

INTENZIONE DEI VESCOVI

La fede nella vita eterna ci renda liberi dall’attaccamento al denaro e più capaci di gesti di solidarietà e di condivisione.

 

INTENZIONE DELLA PIA UNIONE

«Per i nostri defunti» «Perché nessun defunto in questo tempo sia dimenticato e tutti possano sentire sollievo e il conforto della preghiera unanime del popolo di Dio». O Dio di bontà, ti preghiamo per tutte le persone che stanno attraversando un momento di lutto e di sofferenza per la dipartita di persone care. Ti preghiamo anche per gli orfani: la mancanza dei loro cari sia supplita dalla tua paterna benevolenza e per mezzo della carità e della vicinanza della comunità cristiana, così che si sentano confortati e animati da una speranza che non delude.

Giovedì, 05 Settembre 2013 12:58

Intenzione di preghiera di settembre

Intenzione Generale

«I giovani che non riescono a inserirsi nel mondo del lavoro non si scoraggino e possano realizzare le loro giuste aspirazioni»

Intenzione Missionaria

«I cristiani che soffrono la persecuzione in numerose regioni del mondo possano essere, con la loro testimonianza, profeti dell'amore di Cristo»

Intenzione dei Vescovi

«Gli uomini del nostro tempo riscoprano il valore del silenzio e sappiano ascoltare la voce di Dio e dei fratelli»

 

Intenzione della Pia Unione:

«Per la fine delle guerre»

Rispetto a situazioni “vecchie” di conflitto armato, degenerate in guerre vere e proprie, si registra la presenza di 3 nuovi conflitti avviati nel corso del 2011, inquadrabili all’interno della “primavera araba”, e localizzati nella regione maghrebina e medio-orientale: si tratta delle guerre nello Yemen, in Libia e in Siria. Nel 2011 sono state rilevate dal Conflict Barometer (Università di Heidelberg), 20 guerre, in riferimento a 14 paesi. Si tratta in realtà della punta dell’iceberg, in quanto, nello stesso anno, sono 388 in totale tutte le situazioni di guerra e conflitto armato registrate. Le situazioni più letali sono pari a 38 (“war e limited war”). Altri 148 conflitti sono stati classificati nei termini di “violent crisis”. I rimanenti 202 conflitti si sono sviluppati senza mezzi violenti (87 “crisi non violente” e 115 “dispute”). 
Dio della pace, porta la Tua pace nel nostro mondo violento: pace nei cuori di tutti gli uomini e le donne e pace tra le Nazioni della Terra.

Venerdì, 09 Agosto 2013 13:36

Intenzione del mese di agosto 2013

 

Intenzione Generale

«Genitori ed educatori aiutino le nuove generazioni a crescere con una coscienza retta ed una vita coerente»

Intenzione Missionaria

«Le Chiese particolari del Continente africano, fedeli all'annuncio evangelico, promuovano la costruzione della pace e della giustizia»

Intenzione dei Vescovi

«Coloro che sono in ricerca di Dio riconoscano i segni della sua bontà e, stimolati dalla testimonianza dei credenti, aprano il cuore al dono della fede»

 

Intenzione della Pia Unione:

«Per la mamma di un prete»

Dio di eterno amore, ti ringrazio per avermi resa madre di un sacerdote. Come Maria, la mamma del tuo Figlio Gesù, canto il mio inno di ringraziamento alla tua paterna misericordia per aver posato il tuo sguardo d’amore sulla nostra famiglia, chiamando nostro figlio a proseguire nella storia la stessa missione di Gesù: ministro di misericordia, annunciatore di speranza e anello di comunione tra Te, o eterno Padre, e i fedeli.
Accanto alla gratitudine di ogni madre per il dono della vita, non ti nascondo la preoccupazione per la missione di mio figlio chiamato a vivere il suo ministero sacerdotale in un tempo di profondi e rapidi cambiamenti.
Fa’ che egli conservi nell’anima un forte desiderio di santità per poterlo irradiare.
Fa’ che, ad imitazione di Gesù, possa essere un buon samaritano per i feriti nella vita.
Fa’ che il suo cuore sia aperto a tutti, una strada che tutti possono percorrere e sulla quale tutti potranno incontrare il volto stesso di Gesù.

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