Per comprendere questa bellissima invocazione, dobbiamo andare all’Antico Testamento, e per la precisione al profeta Ezechiele. Tutti ricorderete che al cap. 47 abbiamo una visione molto significativa: «[L’angelo] mi condusse all’ingresso del tempio e vidi che sotto la soglia del tempio usciva acqua verso oriente […] dal lato destro […] poi mi fece attraversare quell’acqua: mi giungeva alla caviglia […] poi […] mi giungeva ai fianchi […] le acque erano cresciute, erano acque navigabili, un fiume da non potersi passare a guado» (Ez 47, 1-5).
Questa litania sembra forse un po’ troppo “filosofica”, e in questo senso può non piacere a tutti. Così la pensavo anch’io, ma poi ho scoperto che in realtà ci rivela davvero il senso della spiritualità del Cuore di Cristo. Infatti il cuore di una persona è rivelato da ciò che quella persona dice, fa, o, ancora di più, mostra in se stessa; così per il Cuore di Cristo.
Per comprendere questa preghiera dobbiamo richiamare il Vangelo, e precisamente quando è detto che «lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo» (Lc 1, 35). La parola dell’Angelo a Maria richiama poi la presenza della Gloria di Dio nel santuario costruito nel deserto, a indicare che Maria è il nuovo e vero Santuario, il luogo ove Dio pone la sua tenda in mezzo a noi, del quale l’antico era solo ombra e figura: «allora la nube coprì la tenda del convegno e la Gloria del Signore riempì la Dimora. Mosè non poté entrare nella tenda del convegno, perché la nube dimorava su di essa e la Gloria del Signore riempiva la dimora» (Es 40, 34-35).
di Ottavio De Bertolis
Tutti Conosciamo le Litanie del Sacro Cuore: approvate da Papa Leone XIII nel 1899, sono un modo semplice e profondo di invocare il Cuore di Gesù, contemplato sotto varie aspetti e in diverse figure. Con oggi, iniziamo a proporre ai nostre lettori qualche riflessione sulle singole litanie, perché più facilmente possano sentire e gustare la profondità delle Scritture ivi racchiusa e in qualche modo concentrata. Iniziamo quindi dalla prima.