Segnaliamo l’intervista di Andrea Tornielli con il Patriarca ecumenico di Costantinopoli che racconta la sua sorpresa per l’inatteso regalo di Francesco, indica come unica via per l’evangelizzazione quella del servizio al mondo e parla degli incendi in Amazzonia spiegando le ragioni spirituali e teologiche dell’impegno per l’ambiente.
Che estate è senza grigliate? È arrivata la stagione adatta per i barbecue ma – mettono sull’avviso gli esperti dell’Istituto americano per la ricerca sul cancro – con qualche accorgimento per evitare rischi alla salute. È provato che grigliare la carne ad alte temperature produce sostanze fortemente cancerogene (le amine eterocicliche) sia sulla carne stessa, principalmente nelle zone bruciate, sia a causa delle goccioline di grasso che cadono sul fuoco trasformandosi in idrocarburi. Dieci i consigli dei ricercatori americani, tra cui ridurre il tempo di cottura tagliando la carne a piccoli pezzi e girandola spesso. Prima di procedere alla grigliata, la carne va marinata – i condimenti la proteggeranno dal fuoco – possibilmente abbondando con erbe e spezie che contengono antiossidanti e diminuiscono la formazione di sostanze cancerogene. Un buon trucco per gli spiedini è alternare la carne alle verdure per diminuire l’area esposta alla fiamma.
Anche il carbone va scelto di legno duro, che brucia a temperature più basse.
Infine, è fondamentale la pulizia della griglia: i residui di grasso hanno la più alta concentrazione di cancerogeni.
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Le proposte estive di pellegrinaggi, rivolte soprattutto ai giovani, rivestono un alto valore formativo. La famiglia Guanelliana lo sa bene e ne organizza diversi: in Italia, ad esempio, la Provincia Romana di San Giuseppe ne organizza tre (nei luoghi di don Guanella, ad Acuschwitz e a Santiago de’ Compostela), così come la provincia del Sacro Cuore (Como) propone ben due edizioni estive a Santiago de’ Compostela. Qui di seguito una riflessione di don Salvatore Apreda sul ruolo e senso del pellegrinaggio per compiere un cammino fisico verso una meta sacra e allo stesso tempo camminare spiritualmente verso il centro del proprio essere, alla ricerca del dono di Dio per la nostra vita.
L’estate offre a molti, e soprattutto ai giovani, la possibilità di mettersi in cammino come pellegrini. In Provincia, al riguardo, sono in programma ben tre esperienze: “Sui passi di don Guanella... da Fraciscio a Como”; “Esperienza Auschwitz” e “Cammino di Santiago”.
Un pellegrinaggio non è un semplice cammino o un percorso su strada, perché prevede di camminare verso una meta santa. Camminare è un’esperienza molto profonda: c’è chi inizia un pellegrinaggio a causa di un forte dolore o per una grande gioia, oppure c’è chi lo fa per ritrovare se stesso, o chi ha la necessità di chiedere una grazia. Ma camminare è anche un modo per incontrare gli altri: si incontrano diverse persone e ci si ritrova in una situazione in cui viene spontaneo raccontare quello che si ha dentro. La fatica del camminare contribuisce ad abbattere le difese del pellegrino e a indurlo a vivere solo ciò che è essenziale, e a volerlo condividere con gli altri. In un cammino non ci sono regole da rispettare né distanze da percorrere obbligatoriamente. Camminare in un pellegrinaggio non è questione di chilometri o velocità. Ognuno percorre la distanza che si sente di fare, perché il cammino lo si fa prima di tutto con se stessi e ciascuno sa quali sono i propri traguardi e i propri limiti.
Il tema del pellegrinaggio affonda le proprie radici anche nella storia del Santuario San Calogero che è affidato alle cure dei Guanelliani; sfogliandone gli Annali, si trovano moltissimi racconti di viaggi di fedeli accomunati dal desiderio di incontrare San Calogero per essere da lui condotti all’incontro con Dio. Ogni buon pellegrinaggio, breve o lungo, antico o moderno, non può prescindere da quattro momenti decisivi: partenza, cammino, arrivo, ritorno.
Anzitutto la partenza; ciascuno di noi iniziando il proprio pellegrinaggio parte dalla sua casa, dalla sua famiglia, dalla sua vita, dalla sua fede, portando con se luci e ombre, gioie e dolori, angosce e speranze, attese e ritorni, traguardi e delusioni. Tutti momenti, situazioni, volti, storie nelle quali vogliamo far entrare il Signore. La domanda che ci deve accompagnare nell’atto di partire è: Chi sono? Da dove vengo? - La seconda fase è quella del cammino; in genere è la più difficile perché costellata di imprevisti, indecisioni, stanchezze, tentazioni di tornare indietro o addirittura di deviare. Si tratta di chiederci con sincerità: Verso dove voglio andare? Dove voglio condurre la mia vita? - C’è, poi, l’arrivo al Santuario e l’incontro con il Santo: è un momento carico di emozione, fatto di gioia, di ringraziamento, di richieste, di pentimento, di propositi. Le domande lasciano il passo all’affidarsi nelle braccia del Padre dicendo: Mi abbandono in te o Signore, sia fatta la tua volontà! - Infine, c’è il ritornoalla nostra quotidianità che è il termometro del pellegrinaggio. Infatti, solo se ritornando ci si impegna in una preghiera più costante e in una partecipazione alla Messa e ai Sacramenti più assidua, se si ha una maggiore attenzione a chi è nel bisogno e chiede il nostro aiuto, se si vive con rinnovata speranza il dolore, la sofferenza e il lutto, si può dire di aver raggiunto l’obiettivo del pellegrinaggio.
Don Salvatore Apreda
L’hanno chiamata “Oralimpics”, cioè l’unione delle due parole “oratori” e “olimpiadi” (in inglese), e si è trattato a suo modo di un simpatico anticipo delle Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026: stiamo parlando del raduno di 3.500 piccoli atleti in varie discipline, provenienti da 160 oratori parrocchiali della diocesi ambrosiana, che hanno gareggiato su una cinquantina di campi da gioco e marciato dalla piazza Duomo in centro città fino all’ “Albero della Vita” nell’ex-area Expo con la loro fiaccola “Oralimpics”.
Dal mese di aprile è possibile visitare on line il sito per promuovere ed animare il Mese missionario straordinario dell'ottobre 2019. L’indirizzo del sito è october2019.vacurato dalla Pontificie Opere Missionarie e dalla Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli. La Guida servirà a ispirare la creatività delle Chiese locali e dei loro fedeli in ogni parte del mondo nell’affrontare l’evangelizzazione a partire dalla missio ad gentes e dal proprio contesto. È stato realizzato anche un video istituzionale sul Mese missionario straordinario ottobre 2019, con immagini di un viaggio attraverso i continenti: Asia, Sri Lanka; America, Ecuador; Terra Santa; America, Messico e Usa; Africa, Ghana, Kenya, Tanzania e Uganda; Australia; Asia, Giappone. A caratterizzare il Mese straordinario ottobre 2019 sarà anche un logo con una Croce missionaria i cui colori tradizionali richiamano i cinque continenti. Le parole “Battezzati e inviati”, tema indicato da Papa Francesco per l’iniziativa, accompagnano l’immagine.
In giugno la Congregazione delle Cause dei Santi ha riconosciuto il martirio ricevuto durante la guerra civile spagnola in odio alla fede dalle Serve di Dio Pilar Gullón Yturriaga e 2 compagne laiche. Inoltre ha proclamato 7 nuovi Venerabili Servi di Dio, tra cui don Enzo Boschetti, e il fratello del Pime, Felice Tantardini
Santità, comunione, vocazione: sono le tre parole-chiave che Papa Francesco ha prospettato ai partecipanti al Congresso dei Centri nazionali per le Vocazioni delle Chiese di Europa, svolto a Roma, dal 4 al 7 giugno presso la Casa San Juan de Avila. Sulla santità ha spiegato che la vita è fatta per portare frutto nella carità e questo riguarda la chiamata alla santità che il Signore fa a tutti.
“Una semplice newsletter per tenere desto in noi e attorno a noi quel fuoco missionario che lo Spirito del Risorto ha acceso nei primi discepoli/apostoli del Vangelo, generando la Chiesa pellegrina nella storia dell’umanità”: con queste parole p. Luigi De Giambattista, coordinatore della Presenza Missionaria Guanelliana (Pmg), introduce il notiziario ideato per tenere uniti tutti i volontari che sostengono le diverse iniziative di animazione ed evangelizzazione in giro per il mondo.
Il rapporto sulle droghe in Europa, diffuso dall’Agenzia Ue con sede a Lisbona (European Monitoring Centre for Drugs and Drug Addiction, Emcdda), si sofferma ad analizzare – in un centinaio di pagine – produzione, commercializzazione, consumo e ricadute sulla salute pubblica di cocaina, cannabis, ecstasy, anfetamine, oppiacei nei Paesi Ue più Turchia e Norvegia.
Il cardinale Elio Sgreccia, notissimo bioeticista stimato a livello mondiale, si è spento il 5 giugno scorso a Roma. Presidente emerito della Pontificia Accademia per la Vita, autore di numerosi libri e studi diffusi e tradotti in tutto il mondo, era nato nel 1928 a Nidastore di Arcevia, Ancona. Il giorno dopo quello della sua scomparsa, il 6 giugno, avrebbe compiuto 91 anni.
L’ufficio comunicazioni sociali della Conferenza episcopale italiana CEI ha diffuso un comunicato in cui informa che dal 3 al 9 giugno 2019 si svolgerà l’iniziativa nazionale “Aperti al MAB. Musei Archivi Biblioteche ecclesiastici”, che punta a dare risalto al ruolo centrale svolto da ogni Istituto culturale nel proprio territorio. Il progetto è promosso dall’Ufficio Nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto della CEI, insieme all’Associazione musei ecclesiastici italiani (AMEI), all’Associazione archivistica ecclesiastica (AAE) e all’Associazione dei bibliotecari ecclesiastici italiani (ABEI), con il patrocinio del coordinamento MAB-Italia Musei Archivi Biblioteche e in collaborazione con l’International archives day e con le Giornate nazionali dei musei ecclesiastici. “Gli istituti culturali – afferma Don Valerio Pennasso, Direttore dell’Ufficio CEI - costituiscono il presidio per garantire una crescita completa e consapevole dell’essere umano e sono luogo d’incontro e di scambio, culturale e cultuale, anche tra fedi religiose e tradizioni diverse”.
Sono 258 le proposte culturali messe in cantiere per la settimana, in tutto il Paese: 78 sono state organizzate dai musei, 104 dagli archivi e 76 dalle biblioteche ecclesiastiche. La loro mappa interattiva è disponibile nella sezione dedicata del portale BeWeb, insieme ad una gran quantità di informazioni su aperture straordinarie, visite guidate, seminari, convegni, mostre. Ampio spazio alle iniziative di “Aperti al MAB” anche sui siti dell’Ufficio BCE, di AMEI, di AAE e ABEI nonché sui siti MABItalia, ANAI e “Il mondo degli archivi”.
A fine maggio Papa Francesco ha inviato un messaggio al Direttore Generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura, José Graziano da Silva, in occasione dell’inaugurazione del decennio dell’Agricoltura Familiare delle Nazioni Unite. Un messaggio d’incoraggiamento e sostegno per il raggiungimento dell'obiettivo Fame Zero 2030 e il secondo degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell'Agenda 2030: “Sradicare la fame, raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere un'agricoltura sostenibile”.
Come spiega Acistampa, il Papa scrive che “La famiglia consiste in una rete di relazioni in cui impariamo a vivere con gli altri e in armonia con il mondo che ci circonda. Essa rappresenta quindi un terreno fertile e un modello da seguire per un’agricoltura sostenibile, con effetti benefici non solo per il settore agricolo, ma anche per l'umanità nel suo insieme e per la protezione dell’ambiente”. Per Francesco la famiglia “può aiutarci ad apprezzare l'interconnessione tra umanità, creazione e agricoltura”.
Anche in questo ambiente non può mancare il contributo del genio femminile: “Soprattutto nei paesi in via di sviluppo, le donne danno un contributo significativo a attività agricola – scrive ancora il Papa - Svolgono un ruolo in tutte le fasi della produzione alimentare dalla semina alla raccolta, nella gestione e nella cura del bestiame, e persino nelle forme di lavoro più esigenti”.
La Chiesa italiana destina una consistente parte dei fondi 8 per mille agli aiuti caritativi per il terzo mondo. Ne dà notizia il Sir in una nota in cui illustra le diverse destinazioni di tali aiuti.
Sono stati approvati 69 progetti, per i quali saranno stanziati 12.479.477 euro così suddivisi: 5.487.581 euro per 27 progetti in Africa, 3.516.030 euro per 23 progetti in America Latina; 3.457.866 euro per 18 progetti in Asia; 18.000 euro per un progetto nell’Europa dell’Est. Questi i dati relativi alla riunione del Comitato per gli interventi caritativi a favore del terzo mondo della Cei, che si è svolta venerdì 24 e sabato 25 maggio, a Roma. Tra i progetti più significativi – riferisce il Comitato – tre sono in Africa e, in particolar modo, due in Burkina Faso. Il primo prevede la creazione di un complesso scolastico per bambini in situazione di handicap, nella diocesi di Koudougou. Sempre in Burkina Faso, per combattere la malnutrizione infantile acuta e cronica e promuovere filiere agroalimentari gestite da donne, è stato finanziato il progetto “Risorsa Terra”. Le donne dei villaggi coinvolti verranno formate grazie a programmi sanitari pubblici, per poi divenire animatrici dei servizi di salute comunitaria nei propri villaggi (circa 50 villaggi, per un totale di 4.000 bambini e 3.000 donne). Manodopera e materiali per la costruzione saranno forniti dalla popolazione locale. Verranno attivati, tra le altre cose, sette orti comunitari e due centri di servizi. A Capo Verde, invece, è stato finanziato il progetto “Giovane apprendista”, che prevede la realizzazione di un centro di formazione professionale che focalizzi le attenzioni sul turismo e sulle attività del territorio. Tra i progetti latino-americani più interessanti, sottolinea il Comitato, uno in Paraguay, destinato ai giovani di Puerto Triunfo, dove verrà edificato un centro polifunzionale per la formazione lavorativa (informatica, taglio e cucito) e l’educazione di bambini e giovani, per poi dar vita a una cooperativa. Il Comitato segnala, infine, un progetto che sarà realizzato in Asia, in Cambogia, nella diocesi di Battambang per attività di formazione professionale per i ragazzi che hanno lasciato la scuola e di accompagnamento alla ripresa degli studi.
L’obbedienza al Papa, un progetto educativo fondato sullo studio della religione, la vita basata sui principi cristiani e sulla carità verso i più bisognosi: erano questi gli impegni che 150 anni fa si assunsero i primi 11 giovani che a Roma avevano dato vita al Circolo della Gioventù Cattolica costituito con il titolo di San Pietro. In pieno conflitto Stato-Chiesa, e due anni dopo la fondazione della Società della Gioventù Cattolica Italiana da parte di Giovanni Acquaderni e Mario Fani (antesignana dell’Azione Cattolica Italiana), prendeva il via a Roma una presenza che da allora è sempre stata molto significativa, sia a livello ecclesiale, sia sul piano dell’animazione civile e culturale.
Due anni dopo l’Azione Cattolica nazionale, che ha celebrato nel 2017-18 il suo secolo e mezzo di vita, anche l’ACI di Roma ha voluto ricordare questa importante ricorrenza l’11 maggio scorso con una solenne celebrazione di ringraziamento presieduta dal card. vicario Angelo De Donatis nella Basilica cattedrale di San Giovanni in Laterano.
Da quel momento il percorso associativo proseguirà nelle parrocchie che saranno invitate a cercare le radici dei loro gruppi di AC e a ricostruirne la storia. Chiuderà le celebrazioni la XVII assemblea diocesana che si celebrerà nel 2020.