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Mercoledì, 19 Dicembre 2012 14:55

La rivista Santa Crociata nel mondo in onore di San Giuseppe

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Eco di una moltitudine di bene

Don Guanella aveva un carattere intrepido. Alla vigilia della sua ordinazione sacerdotale tra i suoi propositi si leggevano parole di un ardore incandescente: «Voglio essere spada di fuoco nel ministero sacerdotale» e lo fu, tant’è vero che il papa Pio XI lo ha definito: «il Garibaldi della carità». La sua tensione e passione verso il bene da compiere egli stesso la paragonava  all’impetuoso  torrente «Rabbiosa», che lambiva  le case del suo paesino.
In una stagione difficile  per la Chiesa, come fu il periodo dell’Unità d’Italia, don Guanella  si fece  tenace banditore del bene che le comunità cristiane andavano seminando nel paese. Far conoscere il bene compiuto  non era orgoglio o vanità, ma far conoscere l’agire di Dio nella storia degli uomini. Don Guanella ripeteva spesso: «è Dio che fa». Il bene e la carità degli uomini non è altro che il prolungamento dell’azione di Dio nella nostra vita concreta.

Nelle «case di carità», che don Guanella apriva, c’era sempre un grappolo di motivazioni che lo spingevano a far conoscere questo tessuto di amore che avvolgeva riscaldandole di affetto le creature bisognose.
Questo è avvenuto anche con la nascita della Pia Unione del Transito di San Giuseppe. Don Guanella desidera che nasca una pubblicazione che diffonda lo spirito evangelico della solidarietà con i poveri, educhi le persone  alla solidarietà e alla  qualità della condivisione.   Per questo l’anno successivo alla nascita della Pia Unione, vede la luce anche «La santa Crociata in onore di San Giuseppe».
Ormai anche per la rivista siamo alla soglia del centenario. Era partita con una periodicità trimestrale  sino  ad arrivare attualmente a una frequenza mensile.
Lo scopo della rivista oltre alle finalità espresse da don Guanella  era tenere unite  le oltre  cento filiali, che, nel giro di un paio d’anni, si erano  aggregate e sparse in tutto il territorio nazionale.
In uno sguardo retrospettivo registriamo che la rivista ha avuto una costante determinazione nel diffondere il culto di san Giuseppe, motivarlo teologicamente e di incrementare la solidarietà sia con il mondo «invisibile» delle anime del purgatorio che nel pregare per il mondo «visibile» dei morenti.
Scorrendo le pagine  della rivista di questi quasi cento anni si avverte una potente eco di una moltitudine di bene ricevuto e donato. In questi ultimi anni il panorama della rivista ha ampliato il suo raggio; oltre al ruolo di San Giuseppe protettore, custode e difensore della Chiesa universale e patrono dei morenti,  gli scritti hanno affrontato argomenti di vita spirituale, liturgia, bibbia, vita della Chiesa, la fede, le attività benefiche dell’Opera don Guanella, testimonianze, interviste a personaggi illustri, si è scritto di tradizioni religiose, ed evidentemente anche sulle problematiche attuali del morire.
Accanto a qualificati autori degli anni precedenti, ora  firmano gli articoli giornalisti, scrittori, docenti universitari e anche le risonanze dei lettori iscritti alla Pia Unione.
Benedetto XV il 12 gennaio 1915 in una lettera autografa  al nostro Fondatore scriveva: «Benediciamo di cuore l’ottimo don Guanella e, ringraziandolo di cuore del cortese pensiero di farci partecipi dei privilegi concessi alla “Pia Unione del Transito di San Giuseppe”, auguriamo che la sua “Santa Crociata per i morenti” sia feconda di copiosi frutti».
Il passato ha permesso di raccogliere copiosi frutti e preghiamo affinché anche il futuro sia generoso di saporosi e abbondanti  frutti di bene.

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