Auguri a te, Padre che non si vede, ma dal quale tutti proveniamo. Tu pensiero progettatore, tu disegnatore e architetto, tu grembo generativo di ogni creatura. Auguri Papà Dio, grazie all’infinito.
Auguri a te, Giuseppe, papà… umanamente “anomalo”, del Figlio di Dio e di Maria di Nazareth tua sposa. Anomalo perché quel Figlio non è generato da intimità di uomo e donna né da seme di uomo. Auguri da un Figlio speciale che ti obbedisce umilmente e ti accompagna per tutta l’esistenza, perché sei l’umile sostenitore della sua vita quotidiana e della sua missione di salvezza. Auguri, Giuseppe, icona di tanti papà anomali per troppi motivi umani, relazionali, fisiologici, scientifici, legali. In te trovano conforto tanti papà del terzo millennio che ricevono auguri per la annuale festa del papà.
Auguri papà Angelo, tu, un po’ come Giuseppe, hai accettato il figlio che la tua donna ti ha detto di portare in grembo mentre aveva una doppia relazione: con te e con un altro uomo e non riusciva a capire di chi poteva essere quel figlio. E tu mi hai detto che, solo per amore di lei e per non creare scandalo per la tua famiglia, ti saresti portato dentro questo segreto per tutta la vita. Oggi gli auguri sono la ricompensa al tuo grande sacrificio d’amore e al tuo segreto e, in quell’abbraccio, nascondi le lacrime versate di nascosto.
Auguri papà Roberto. Vengono dalla tua bimba di 11 anni e dal tuo bimbo di nemmeno tre anni. Sono figli di due mamme diverse. Tu sei l’unico loro papà. In te e per te sono fratello e sorella. Essi riempiono i tuoi pensieri e sono il tuo amore, visto che, a motivo di loro, non riesci a pensare a una terza relazione. Ti sei economicamente impoverito e puoi offrire loro molto poco. Ora puoi fare regali molto piccoli. Hai nascosto il ferro da stiro e, quando vengono loro, a turno o insieme, la lavatrice è sempre spenta e non stendi i panni che ti sei lavato. Non vuoi far notare la mancanza di una presenza femminile. Mi hai confidato che aspetti solo loro, il lavoro ti pesa, cerchi nella fede una risposta e un rifugio. Sei scritto nelle loro cellule. E allora gòditi anche tu un sussulto di gioia creativa guardandoli crescere. Oggi essi ti riconoscono papà: sii contento.
Auguri a te, papà… normale. I tuoi figli sono la tua gioia e fai volentieri tutti i tuoi sacrifici. Studiano o lavorano, li hai cresciuti nella serenità relativa della società attuale. Hai parlato con loro durante le fasi della loro crescita ed essi ti restituiscono un dialogo sincero che ti dà soddisfazione. è bello condividere progetti di vita per oggi e domani con loro. Sono “bravi ragazzi”- come dici tu - sperando che nessuno te li… guasti e per questo sei un papà vigilante e dài buon esempio di vita e di fede.
Auguri a te papà R., carissimo amico mio di vecchia data, che mi hai chiesto di battezzare il tuo primo bambino atteso da anni. Qualche giorno prima della celebrazione sono venuto a trovarti a casa e mi hai confidato di essere andato in una città d’Europa per avere questo figlio. No, non l’hai comprato. è sangue tuo e di M. Ma la fecondazione ha seguito metodi scientifici. Tentativi vari e finalmente… sei papà. Ma poi ti apri al prete amico e racconti che, insieme alla gioia per il bellissimo bambino, porti in un angolo la tristezza grande per i tuoi bimbi non venuti alla luce nei vari tentativi di fecondazione e degli embrioni perduti nel nulla. Auguri segreti anche per tutte queste creature che sono la tua vita nascosta nel tuo mistero di uomo. Mi fai pensare tanto…
Auguri a te papà Sandro, che soffri per un figlio malato e sei sempre vicino a lui. Avevi sognato altro per lui e per te. Ora ti trovi a fare l’ambulante tra casa e ospedale. Ma hai maturato una paternità forte: sorridi e dai speranza a quel cucciolo che ti somiglia e per il quale mi dici che offri a Dio la tua stessa vita perché lui viva.
Mi commuovi e capisco che, come prete, devo imparare da te a essere, anche io, un padre disposto a dare la vita (Gesù buon Pastore). Auguri perché ti bastano gli occhi, il sorriso, i piccoli progressi, una notizia positiva di una analisi o di una ecografia e perché, di fronte al muro del dolore, sei diventato uno scalatore e “stai abbracciato”, senza scappare.
Auguri papà Franco. Tuo figlio, forse, non te lo dirà. è occupato in altri affari. Spaccia droga e ha già rischiato due volte una overdose. Ti aspetti il suo ritorno e la sua salvezza. Vorresti il regalo di una vita bella e normale, che lavorasse e si facesse una famiglia e sono anni che aspetti. Prego con te, perché, ascoltandoti, ho capito che le parole non servono più. Bisogna mettere in moto Qualcun’altro.
Auguri a te, papà che non stai a casa tua. Sei emigrato da un’altra donna. I tuoi figli sono con tua moglie. Ti chiamano papà dei figli che sono di un altro. Tu accetti e tiri avanti. Ma non sostituiscono i tuoi, quelli naturali che ti manderanno, forse, solo un sms o, al più, un regalino. Sarà per sempre così la tua vita?
Auguri a te papà Nello, che hai perduto un figlio in un incidente stradale. Da uomo ti sei chiesto mille perché e li hai scagliati verso il cielo. Ma stanotte speri di sognarlo per vederlo e abbracciarlo oppure aspetti un segno o lo bacerai su una foto, sperando che, almeno da lì, esca una parola: auguri dal cielo, papà.
Auguri doppi a te, doppio papà Ottavio, perché sei nonno felice. Guardando tuo figlio padre, sei orgoglioso dei tuoi nipotini e nipotoni. Questa è la bellezza della vita, la realizzazione del tuo progetto di famiglia. Auguri, felicità.
Giosy Cento