Veglia di preghiera a San Paolo
di Angelo Forti
Quando Mosè alzava le mani a Dio, Israele diventava più forte…», dice il libro dell’Esodo e il popolo dei pellegrini alla ricerca del volto di Cristo riflesso nel volto luminoso di don Guanella, hanno alzato le mani verso Dio e il popolo di Dio presente in Roma per la canonizzazione e quello sparso nel mondo è diventato più forte per la «Veglia di preghiera» che il popolo guanelliano ha vissuto nella stupenda e solenne basilica di San Paolo fuori le mura.
Nel pomeriggio di sabato 22 ottobre la piazza di San Paolo si è illuminata di quasi quattromila berretti bianchi e di sciarpe gialle con l’effige di don Guanella e alle ore 16.30 «gente di ogni lingua e da ogni tribù» ha iniziato una preghiera corale per disporre gli animi a ricevere i doni della grazia divina nella grande e solenne cerimonia della glorificazione del giorno seguente. Attorno alla veglia è stata costruita una cornice, uno spazio per illuminare la vita del nostro Fondatore e cogliere i cardini sui quali l’azione caritativa si è mossa.
Attori professionisti e spettacolari immagini hanno condotto per mano i partecipanti tra i filari della «vigna del Signore» nella quale don Guanella ha lavorato con intensità per produrre il vino della gioia di vivere. E subito i filari sono stati invasi dal canto di giubilo di vendemmiatori. Da subito i membri dell’assemblea si sono sentiti tra i filari di una vigna piantata dalla stessa mano di Dio come pure tralci di un’unica vite, tralci, «amati, scelti e inviati» nel mondo a portare la gioia di sentirsi amati e quindi chiamati a costituire la grande famiglia di figli benedetti dal Padre.