Un santo non è un divo. Un santo non somiglia ad un uomo di successo. I cristiani lo sanno. E sanno che c’è una bella differenza tra il successo nelle cose del mondo e quello nelle cose del cielo. Le cose del cielo, del resto, sono poi quelle stesse della terra ma vissute, per così dire, in modo centuplicato, in modo più povero, ma in modo senza fine, eterno com’è Dio. Così è scritto nel Vangelo, come è scritto nella vita di tutti i santi, quelli famosi e quelli meno noti, quelli di casa, della parrocchia, dei gruppi e dei movimenti ecclesiali.
Gente che ha vissuto nella ferialità del mondo, ma con la convinzione che non tutto finisce nel mondo. Gente che ha sperimentato e fatto vedere agli altri l’Infinito nelle cose finite. Il cielo dentro la terra, il centuplo quaggiù, che è una ricchezza di senso. Una ricchezza incalcolabile agli occhi di un mondo di terra.