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Super User

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Wednesday, 14 June 2017 13:30

Maria, donna del pane

di mons. Tonino Bello

Santa Maria, donna del pane, chi sa quante volte all’interno della casa di Nazareth hai sperimentato pure tu la povertà della mensa, che avresti voluto meno indegna del Figlio di Dio. E, come tutte le madri della terra preoccupate di preservare dagli stenti l’adolescenza delle proprie creature, ti sei adattata alle fatiche più pesanti perché a Gesù non mancasse, sulla tavole, una scodella di legumi e, nelle sacche della sua tunica, un pugno di fichi.

Wednesday, 29 March 2017 14:19

Maria, donna del terzo giorno

di Tonino Bello

Molti si chiedono sorpresi perché mai il Vangelo, mentre ci parla di Gesù apparso nel giorno di Pasqua a tantissime persone, non ci riporti, invece, alcuna apparizione alla Madre da parte del Figlio risorto.

lo una risposta ce l’avrei: perché non c’era bisogno! Non c’era bisogno, cioè, che Gesù apparisse a Maria, perché lei, l’unica, fu presente alla Risurrezione.

I teologi ci dicono che questo evento fu sottratto agli occhi di tutti, si svolse nelle insondabili profondità del mistero, e, nel suo attuarsi storico, non ebbe alcun testimone. lo penso, però, che un’ eccezione ci fu: Maria, l’unica, dovette essere presente a questa peripezia suprema della storia.

Saturday, 04 March 2017 14:11

Maria, donna vera

di mons. Tonino Bello

Maria è buona solo come punto di riferimento per le monache di clausura e per le ragazze tutte casa e chiesa, o è l’aspirazione struggente di ogni donna che voglia vivere in pienezza la sua femminilità?

Le donne della terra la guardano con tenerezza perché nella sua vita terrena ha riassunto i misteri dolorosi di tutte le loro soggezioni? O perché è il simbolo eloquente di chi sperimenta i misteri gaudiosi dell’ esodo dai “laghi amari” dell’antica condizione servile? O perché è l’immagine che sintetizza i misteri gloriosi della definitiva liberazione della donna da tutte le schiavitù che, nel corso della storia, ne hanno sfigurato la dignità?

Wednesday, 08 February 2017 14:20

Maria, donna dei nostri giorni

di mons. Tonino Bello

Maria, la vogliamo sentire così: di casa. Mentre parla il nostro dialetto. Esperta di tradizioni antiche e di usanze popolari. 

Donna a cui tutte le figlie di Eva, quale che sia la stagione della loro vita, possano sentirsi vicine.

Tutta nostra, ma senza gelosie. Sempre pronta a darci una mano. A contagiarci della sua speranza. A farci sentire, con la sua struggente purezza, il bisogno di Dio. E a spartire con noi momenti di festa e di lacrime. 

Wednesday, 21 December 2016 11:19

Maria donna del primo sguardo

di mons. Tonino Bello

Sì, è stata lei la prima a posare gli occhi sul corpo nudo di Dio. E l’ha avvolto immediatamente con lo sguardo. Prima ancora di avvolgerlo in fasce. Anzi, l’ha coperto subito nei panni, quasi per comprimere la luce di quel corpo e non rimanerne accecata. Eccolo lì, l’atteso delle genti lambito dagli occhi di Maria, come agnello tremante sfiorato dalla lingua materna.

Wednesday, 21 September 2016 10:00

Maria donna elegante

di mons. Tonino Bello

Il Vangelo non dice nulla, ma i riferimenti biblici che alludono all’eleganza di Maria sono tantissimi. Basterebbe pensare a quel passo del Cantico dei Cantici nel quale la liturgia intravede, quasi in filigrana, la figura della Madonna che lotta contro le forze del male: «Chi è costei che sorge come l’aurora… fulgida come il sole…?».

Thursday, 04 August 2016 13:38

Maria donna del riposo

di mons. Tonino Bello


Non è stata la “Madonna della seggiola” a suggerirmi questo titolo. Anche se la tela di Raffaello, che ritrae la Vergine finalmente seduta e con piccolo Gesù che riposa tra le sue braccia, evoca tutta una costellazione di immagini centrate attorno all’archetipo materno, che dondola la sua creatura per farla addormentare. Certo anche Maria, come tutte le madri, ha placato il pianto del suo bambino, stringendoselo al petto.

Friday, 17 June 2016 10:10

Maria a fianco dei poveri

di mons. Tonino Bello

No, la Madonna non fu neutrale. Basta leggere il Magnificat per rendersi conto che Maria si è schierata. Ha preso posizione ed è stata dalla parte dei poveri, naturalmente. Degli umiliati e offesi di tutti i tempi. Dei discriminati dalla cattiveria umana e degli esclusi dalla forza del destino. Di tutti coloro, insomma, che non contano nulla davanti agli occhi della storia. Sta di fatto, però, che sul piano storico, Maria ha fatto una precisa scelta di campo. Si è messa dalla parte dei vinti. Ha deciso di giocare con la squadra che perde. Ha scelto di agitare come bandiera gli stracci dei miserabili e non di impugnare i lucidi gagliardetti dei dominatori. Si è arruolata, per così dire, nell’esercito dei poveri.

Wednesday, 08 February 2017 12:30

Il servo spietato: un esempio da non imitare

di Madre Anna Maria Cánopi osb

«Chi è il più grande nel regno dei cieli?». Con questa domanda, rivolta a Gesù dai discepoli, si apre il capitolo 18 del Vangelo secondo Matteo. Dolcemente Gesù chiama a sé un bambino e lo addita come esempio: «Se non vi convertirete e non diventerete come questo bambino, non entrerete nel regno dei cieli». Nel Regno dei cieli ciò che a noi sembra importante è privo di valore, anzi, non ha neppure diritto di cittadinanza, mentre ciò che a noi sembra piccolo e spregevole è veramente grande.

Luigi Sturzo, sacerdote e sociologo

Luigi Sturzo: prete, scrittore, economista, sociologo, sindaco, politico, deputato, fondatore di partito, esule, poi reduce, senatore a vita, sempre scomodo, ma tra un po’ persino beato: il cardinale Ruini nel 2002 avviando il processo lo ha detto “apostolo della politica”, e ora, 24 novembre 2017, al Vicariato di Roma si è chiusa la fase preparatoria in sede diocesana: 154 testimoni tra Italia, Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti, e l’esame di 50 volumi di scritti vari. Avanti, dunque! Apprezzato nella Chiesa? Ora certamente, in passato qualche resistenza. Ma apprezzato anche in ambienti diversi.  Per Gaetano Salvemini era «un’Himalaya di certezza e volontà». è don Luigi Sturzo. Contro quell’Himalaya sono andati a sbattere in tanti. Sesto figlio di un aristocratico di campagna, nasce a Caltagirone il 26 novembre 1871. Prete a 23 anni, ma a 20 la rivoluzione della vita gli viene dalla Rerum Novarum di Leone XIII.

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