“Le parole – si legge nell’introduzione – sono quelle della parola di Dio, in modo particolare i Vangeli e i Salmi, e della liturgia, ricca di un tesoro di preghiera da conoscere e meditare. I gesti ritrovano in casa i grandi segni della liturgia: un rametto di ulivo, o il virgulto di una pianta primaverile, per entrare nella Settimana Santa; il Crocifisso, staccato dal muro e tenuto vicino, davanti agli occhi, nel luogo dedicato alla preghiera; un cero che si accende e si riaccende, con particolare intensità nella notte della Veglia; le Scritture, riaperte perché ritrovino voce; l’icona della Vergine, Madre della Chiesa in preghiera; l’acqua che fa memoria del Battesimo; il pane quotidiano e il vino della festa, nella memoria e nella nostalgia dell’Eucaristia”.
“Il compito di adattare il ‘vestito’ della liturgia e della preghiera della Chiesa alla ‘taglia’ della singola famiglia – sottolinea il testo – è una sfida che ci ricorda come sia possibile trasformare una situazione di difficoltà e disagio in una occasione di crescita”.