«Mi credi, cara Jeanne, se ti dico che ogni volta che ti scrivo sento un grande imbarazzo? Il mio cuore è pieno di te e il mio spirito si accende continuamente. Mi basta ricordare la tua figura e subito vengono a farmi compagnia pensieri divini e dolci" (Lettera di Bloy a Jeanne, 27 novembre 1889)
In tutte le lingue la parola ''amore" è tra le più citate, ma è anche tra le più inflazionate. In realtà, le contraffazioni dell'amore sono sconfinate. Si verifica per essa quanto succede al termine “Dio”. Dio è amore, come afferma Giovanni nella sua prima lettera, ma sono innumerevoli gli idoli scambiati con Dio. Tra le deformazioni dell'amore una delle più ricorrenti è quella perpetrata dall'egoismo. L'amore sarebbe soddisfazione dei sensi, considerazione degli altri come oggetto, da usare e poi accantonare, divertimento e stordimento erotico.
I libri su san Giuseppe non mancano; per Io più sono o lavori di esegesi e di devozione oppure opere di narrativa, alcune di alta qualità. Tra le pubblicazioni più moderne ricordiamo: P. Barbagli, Giuseppe nel Vangelo; J. Galot, San Giuseppe; i volumi di p. Tarcisio Stramare, Jan Dobraczynski, L’ombra del Padre. Opere - e molte altre come queste - di alto livello scientifico o letterario. Ultimamente Giovanna Ferrante, scrittrice, giornalista milanese, ha pubblicato un volume - Giuseppe, il falegname di Nazareth (Ancora 2011, pp.141, € 10.50) - nel quale teologia, devozione e poesia, si fondono e si armonizzano, così da offrire un lavoro ricco di fascino e d'interesse.
Il volume “si sviluppa su due piani: le parti in corsivo sono quelle in cui l’autrice immagina Giuseppe sul letto di morte, assistito da Gesù e da Maria. Nei capitoli che via via si susseguono, Giuseppe rivisita la tappe fondamentali della sua vita, rivive gli eventi più importanti, ravviva i ricordi delle persone, cerca di comprendere la missione che Dio gli ha assegnato" (p.10). In tal modo l'Autrice ha la possibilità di narrare la straordinaria vicenda umano-divina di S. Giuseppe, ritraendola dal vivo, grazie a tre elementi di cui ella dispone in termini eccellenti: la conoscenza del Vangelo e delle scritture del tempo, una notevole capacità evocativa e descrittiva, infine un filone poetico e fantastico che dà al tutto vivacità e colore.