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La lode nella liturgia

La lode nella liturgia (2)

Mercoledì, 28 Giugno 2017 12:08

Un cielo stellato per una notte meravigliosa

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di Massimo Marelli

«Era una notte incantevole, una di quelle notti che ci sono solo se si è giovani, gentile lettore. Il cielo era stellato, sfavillante, tanto che, dopo averlo contemplato, ci si chiedeva involontariamente se sotto un cielo così potessero vivere uomini irascibili e capricciosi. Anche questa domanda è da giovani, caro lettore, proprio da giovani, ma che Dio la faccia sorgere più spesso nell’anima tua! [...] A proposito di persone irascibili e ostinate, non posso non ricordare come mi comportai bene durante tutta quella giornata. Una certa angoscia aveva iniziato a tormentarmi fin dal mattino. A un tratto mi era sembrato che tutti mi lasciassero solo, che tutti mi abbandonassero» (F. Dostoevskij, Le notti bianche, Einaudi, Torino 2014).

Mercoledì, 14 Giugno 2017 12:43

La celebrazione liturgica manifesta la Chiesa viva

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Alla sorgente della spiritualità

di Massimo Marelli

Dopo aver visto che cos’è la liturgia, ora proviamo a definire cos’è il celebrare e il proprio di ogni celebrazione. Il Concilio Vaticano II ribadisce che la celebrazione, appartenendo a tutto il corpo che è la Chiesa, ha come soggetto l’intera assemblea liturgica, ossia non solo i presbiteri e i ministri, ma tutti i fedeli.

Se dovessimo presentare un’istantanea della Chiesa dovremmo coglierla nel suo momento celebrativo, ossia quando essa è radunata là dove il vescovo presiede, attorniato dai presbiteri, dai diaconi, dai ministranti e con la partecipazione di tutto il popolo di Dio. Questa è l’immagine perfetta della Chiesa.