La stagione pastorale di mons. Bacciarini fu assai complessa. Sulla Confederazione elvetica soffiava il vento gelido della dimenticanza di Dio, l’avversione manifesta nei confronti della Chiesa. Nei primi anni del 1900, la Svizzera era diventata il rifugio di molte teste calde. Alcuni protagonisti della rivoluzione sovietica avevano soggiornato in Svizzera. Nella diocesi di Lugano, alle pendici del «Monte della verità», si era instaurata una comunità di nudisti. Un mondo di falsi idoli stava minando il patrimonio di fede costruito da una secolare tradizione con una figura emergente come il santo laico eremita Nicola di Flüe.
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Quando la vita si allunga nella cornice dei secoli anche gli anniversari si moltiplicano e le date significative di una famiglia diventano più numerose e costituiscono un invito a fermarsi per lodare Dio e cogliere nell’anima dell’avvenimento commemorato un raggio di luminosa speranza per il futuro.