Un ragazzo di 16 anni mi chiede di aiutarlo a “salvare la sua fede” dalla professoressa di filosofia. Questa donna che avrebbe come compito quello di insegnare la libertà e il rigore del pensiero, l’amore per il ben pensare, si diletta invece a prendere di mira i ragazzi che frequentano la parrocchia per demolire, a colpi di una teologia da quattro soldi, ovvero di una crassa ignoranza, le loro certezze di fede. Un esempio tra i tanti che spesso accadono ad un educatore: riparare, se possibile, e non sempre lo è, quello che un cattivo “allenatore” compie in quella che dovrebbe essere la palestra del ben vivere, ovvero la scuola.