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Giovedì, 16 Giugno 2011 13:17

Programmare il riposo per rigenerarsi Featured

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di don Mario Carrera

«Gli anni della nostra vita sono settanta, ottanta per i più robusti, ma quasi tutti sono fatica, dolore; passano presto e noi ci dileguiamo». Con queste parole del salmo 90 Giovanni Paolo II apriva la sua lettera agli anziani.
Alla fine del Secondo millennio il Papa, ormai entrato nella terza età, ha sentito il desiderio di mettersi in dialogo con le persone coetanee per esprimere innanzitutto la sua gratitudine a Dio «per i doni e le opportunità che con abbondanza gli ha elargito».

«Ripercorro nella memoria - ha scritto il Beato Giovanni Paolo II - le tappe della mia esistenza, che s'intreccia con la storia di gran parte di questo secolo, e vedo affiorare i volti di innumerevoli persone, alcune delle quali particolarmente care: sono ricordi di eventi ordinari e straordinari, di momenti lieti e di vicende segnate dalla sofferenza. Sopra ogni cosa, tuttavia, vedo stendersi la mano provvidente e misericordiosa di Dio Padre, il quale “cura nel modo migliore tutto ciò che esiste ” e “qualunque cosa gli chiediamo secondo la sua volontà egli ci ascolta”. A Lui dico con il salmista: “Tu mi hai istruito, o Dio, fin dalla giovinezza e ancora oggi proclamo i tuoi prodigi. E ora, nella vecchiaia e nella canizie, o Dio, non abbandonarmi, finché io annunzi la tua potenza a tutte le generazioni le tue meraviglie».
In questo periodo estivo per molte persone è più che mai necessario far emergere l’energia spirituale nascosta nell’anima. Non scordiamoci che in ognuno di noi c’è un serbatoio di gioia al quale siamo invitati ad attingere con entusiasmo.
L’arco teso dalle consuete occupazioni  che imprimono alla vita un corso accelerato ha bisogno di rilassarsi, distendersi, fare qualcosa di diverso. Una fonte di saggezza che immaginiamo seriosa e compassata come il grande San Tommaso d’Aquino ha lasciato scritto che l’elemento che fa riposare l’anima è il piacere, la soddisfazione nel fare le cose, di coltivare un hobby. «Occorre rimediare alla fatica dell’anima- appunto scrive san Tommaso - accordandogli alcuni piaceri che interrompono la tensione dello spirito».
Le persone anziane non corrono il rischio di lasciarsi coinvolgere dalla frenesia dei ritmi forzati che impongono le agenzie turistiche. Allora allentare la tensione nell’arco teso dagli impegni consiste nel ritagliarsi delle giornate con un respiro più quieto che ci permette di godere serenità e pace.  Ci offre un tempo per una lettura, una passeggiata nel verde di un bosco, un’occasione per dedicarsi alla preghiera senza la fretta di sempre, un’orazione confidente e rilassante, «una lode a Dio che - come dice sant’Agostino - racchiude la gioia e una supplica che contiene una preoccupazione» da consegnare alla bontà divina».
Il tempo delle ferie lontano dal «mordi e fuggi» nasconde tante e sottili soddisfazioni e il tempo del silenzio offre l’opportunità di scoprire armonie spirituali insospettate.
Dobbiamo convincerci che in ogni persona c’è una miniera di risorse di piacere in grado di donarci gioia di vivere.

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