Che una celebrazione resti una semplice nostalgia, un farsi belli dei meriti altrui; o che invece faccia da stimolo a slanci rinnovati, sostegno ispiratore a far bene, anzi ancora meglio, dipende da come viene vissuta. L’evento o la persona oggetto di una celebrazione sono finiti, irrigiditi nel passato. Palpitante e viva è solo la memoria che chi celebra si porta dentro e come si impegna a elaborarla.
Un contesto storico
Un passato che si vuol celebrare ha avuto una sua collocazione storica, che lo rende identificabile, riferimento concreto per la memoria. Si è trattato di un avvenimento, a una certa data, in un certo luogo, con un gioco specifico di dinamiche succedute a creare una vicenda umana, con conseguenze più o meno immediate e visibili.
Un centenario è in corso di celebrazione: ispirata da don Guanella, nel marzo 1913 ha preso il via ufficiale la Pia Unione del Transito di S. Giuseppe, una crociata di preghiere a favore dei morenti. L’iniziativa di un santo, sensibile e attento al bisogno e alla sofferenza, ha suscitato l’adesione entusiastica di tanti altri. La crociata ha conosciuto un’immediata, straordinaria diffusione.
Sovente è una data di nascita o di morte a dare lo spunto per una celebrazione. Ci si unisce per fare memoria di una persona, delle vicende di cui si è fatta protagonista, con l’impatto esercitato sulla realtà in cui si è trovata a vivere. Sono già avviate iniziative diverse per celebrare una ricorrenza a cui si vuole dare particolare risalto: il 2015 sarà l’anno centenario della morte, il 24 ottobre, di San Luigi Guanella.
I valori sottostanti
Al di là dei fatti, delle condizioni storiche, delle storie di persone concrete, oggetto di una celebrazione, una memoria ha il valore di una attualità dinamica, per la vicenda umana ben riuscita che vi è incastonata.
è la testimonianza di una fede genuina, o di un amore fecondo di bene. è l’esempio di una forza d’animo che ha portato a realizzazioni di alto livello, o di un altruismo generoso e benefico.
Celebrare una ricorrenza ha senso se permette di recuperare questa trama d’oro di una umanità esemplare nel dedicarsi ai valori che nobilitano l’esistenza. è stato detto che per far rivivere una storia occorre l’abilità del rabdomante, che indovina il filone d’acqua sotterraneo; o il fiuto dell’orco delle favole, che capta l’umano anche là dove si nasconde.
Ricorrenze e persone degne di una celebrazione sono una buona ragione, un pretesto per andare a riscoprire i valori autentici di cui sono stati, tempo fa, protagonisti e lasciarsene affascinare. Fatti e persone passano, vicende diverse si succedono. Validi e attuali restano i valori praticati, identici nel sollecitare gli impegni, da una storia all’altra, da una generazione alla successiva.
Un appello rinnovato alla pratica dei valori è la vera eredità di un passato. Il centenario della Santa Crociata in corso è un voler riscoprire la bellezza nell’occuparsi di chi soffre e muore per quanto sconosciuto, nel contatto spirituale che la preghiera permette. Dare risalto al centenario di una morte, vuol dire l’impegno a tener vivo un carisma, incastonato nel darsi da fare di don Guanella a favore dei meno dotati dell’esistenza.