Di modo che le relazioni tra uomini sono un gioco d'amore: uno dà e l'altro riceve, in apparenza: in realtà entrambi ricevono e danno; ché, coloro i quali vengono serviti da noi, danno a noi il privilegio di farci servire in loro Dio [...].
E allora ci viene offerto un criterio molto semplice per giudicare se noi siamo a posto con Dio. Noi siamo a posto con Dio se siamo a posto con l'uomo. Amiamo l'Uno in cielo se amiamo l'altro in terra. Tutto molto semplice: molto terra terra, perché molto cielo cielo.
"Da questo sappiamo d'esser passati dalla morte alla vita: se amiamo i fratelli (l Gv 3,14). Se non amiamo il fratello, noi redenti, ripassiamo dalla vita alla morte.
Quindi le applicazioni: "Non fare agli altri quel che non vorresti fatto a te". Negativamente. "Tratta gli altri come vorresti essere trattato tu". Positivamente.
Io non vorrei essere calunniato, affamato, tenuto senza casa, senza lavoro, senza gioie...: e così, per quanto è in mio potere, io devo adoperarmi a che anche gli altri siano onorati, sfamati, alloggiati, impiegati e riempiti di consolazioni.
E qui si vede il gioco dell'amore: Cristo ama i fratelli quanto sé [...]. L'amore ci mette su un piano domestico: d'uguaglianza: Dio ci mette sul suo piano, come il Padre mette i figli al suo livello.