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Mercoledì, 08 Febbraio 2012 13:02

Facciamo una “colletta” in famiglia

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di Giosy Cento

La  Celebrazione Eucaristica è la massima preghiera che la comunità cristiana può offrire al Padre per mezzo di Gesù e con l’opera dello Spirito Santo. Ci sono due momenti, durante la Santa Messa, nei quali il sacerdote dice esplicitamente la parola preghiamo: dopo il Gloria e dopo la Comunione. Nella Liturgia originaria questo preghiamo è chiamato Colletta, parola che significa, dal latino, “fare una raccolta”.Noi la usiamo, nel linguaggio comune per indicare una raccolta di denaro per qualche necessità particolare. Qui sta ad indicare che il celebrante, in quel momento, raccoglie la preghiera di ciascuno e di tutti nella comunità, e, a nome di tutti, offre questo… Mazzo di preghiere”, come fiori, al Padre. è quindi una preghiera importantissima perché è tutta la comunità che viene rappresentata dal sacerdote e si presenta unita davanti al suo Signore. è una preghiera grande che conclude con il testo, a volte troppo scontato per le nostre orecchie, ma profondissimo: accogli la nostra invocazione per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio e vive e regna con Te nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. E allora la preghiera diventa forte e irresistibile sul cuore del Padre perché detta a Lui, raccomandata da Colui che è il nostro Signore (perché ha dato la vita per noi e si fa nostro garante!).

E deve essere ascoltata dal Padre perché Lui è suo Figlio unigenito che gli presenta il grido raccolto da tutti i suoi figli. Inoltre perché anche Lui è Dio. Pensate: Gesù Dio che presenta al Padre Dio i nostri motivi di preghiera e “tra Dio” possono e devono capirsi. Infine perché Lui vive e regna con la Trinità Santissima per tutti i tempi e per l’eternità. Ecco giustificato un esplosivo Amen di tutto il popolo, quasi a dire: “abbiamo consegnato per mezzo del ministro consacrato tutte le nostre intenzioni di preghiera. Ora, Trinità Santissima, per amore del Sacrificio Eucaristico di Gesù accoglietele e realizzatele per noi e per tutti gli uomini”.
Anche in famiglia si può fare una colletta. Si possono raccogliere offerte per le necessità di qualcuno della famiglia o della comunità o per richieste dal mondo. Ma questo ha un significato più profondo. In famiglia ciascuno mette se stesso in comunione con l’altro e si fa la colletta di quello che si è insieme. Ogni giorno la famiglia avverte di vivere insieme facendo la colletta, la raccolta di quello che ognuno è, di quello che ciascuno soffre o sta godendo, ascoltando le necessità di tutti, dai piccoli ai grandi. Il quotidiano di una mamma e di un papà è proprio il raccolto di quello che viene offerto nella comunione famigliare. Anche un bimbo appena nato può offrire tantissimo solo perché è venuto alla vita come dono. Così i ragazzi e i giovani non devono mai dimenticare che sono essi a dover dare qualcosa di sé per la colletta d’amore quotidiana della casa e non solo pretendere dagli adulti.
Ma, restando nell’ambito spirituale, è la parola preghiamo che ci interessa in questo momento per la formazione spirituale della famiglia. Sento spesso donne sposate che dicono: “Mio marito non vuole pregare e allora sono costretta a pregare da sola”. Uomini che rispondono: “Ma io sono abituato a pregare per conto mio, noi uomini siamo più riservati e poi mi vergogno a farmi vedere che prego”. è questo uno dei punti più fragili della famiglia cattolica, non solo italiana. Si prega da soli e non insieme. Forse è una delle educazioni più importanti da regalare ai figli: la preghiera al plurale. Chissà che non sia questa disabitudine famigliare ad allontanare, dalla preghiera comunitaria eucaristica della domenica, tanti ragazzi appena diventano più grandi.
Se i genitori sono convinti della preghiera comune, si inventano spontaneamente tanti momenti gioiosi di preghiera per la famiglia, proprio perché la vita quotidiana e annuale offre tanti motivi di arricchirsi reciprocamente con la raccolta delle preghiere di tutti. Solo se pensiamo a mamma e papà che pregano con i bambini piccoli avvertiamo una grande emozione: perché, spesso, è il cuore dei piccoli a suggerire le preghiere più vere. Pensiamo a quando c’è un problema di qualunque tipo: molte volte potrebbe essere sciolto da un momento autentico di preghiera, nel quale il problema viene posto, nei suoi veri termini, di fronte a Dio e, davanti a Lui, qualcuno potrebbe aiutare, qualcuno potrebbe cedere, qualcuno potrebbe piangere e ricominciare. La preghiera della mensa: due o tre occasioni quotidiane di… Dio in mezzo, disposto ad ascoltare una famiglia. Non sono bastati tanti libretti di preghiere per i pasti, un dado con le preghiere o altre strategie simpatiche, anche il cantare prima dei pasti, per introdurre almeno un segno di croce prima di mangiare. E se non c’è nell’intimo della famiglia, chi ci darà il coraggio di testimoniare all’esterno? Certo la questione è che ci vogliono genitori convinti e che sentono l’esigenza profonda di pregare in famiglia. Chi sente e vive Dio, chi prega sempre, lo propone in tutte le circostanze della famiglia: ma è la convinzione, la fede, il bisogno di Dio che conta. E allora si prega prima di andare a letto, prima di una intimità, quando si cerca un figlio, nella gravidanza, durante il parto, quando c’è una difficoltà educativa a qualunque età dei figli. Si potrebbe mettere una lavagnetta in casa con la scritta: “Si raccolgono preghiere per…”. Perché oggi è il compleanno, perché il nonno non sta bene, perché l’amichetta…, perché in paese è avvenuto…, perché c’è stato un nubifragio e ci sono dei morti, perché il telegiornale ha detto…, perché oggi si sono sposati mamma e papà, perché è il giorno del Battesimo, perché sono vicini il Natale o la Pasqua, per i nostri morti… Si raccoglie preghiera e ci si… raccoglie in preghiera. Qualcuno dice che sono sogni da preti e suore perche loro lo fanno nelle comunità. Ma la famiglia è la comunità fondante e che deve essere fondata sulla preghiera di  comunità. Ho conosciuto alcune famiglie che pregano insieme alcuni momenti della Liturgia delle ore o ragazzi e ragazze che pregano attraverso internet e invitano mamma, papà o fratelli a unirsi a loro.
Preghiamo! Ecco quello che impariamo alla Santa Messa: la preghiera insieme, la colletta, la raccolta delle singole preghiere che prendono forza dalla invocazione di tutti e Dio ascolta: perché lui sa l’innocenza dei bimbi, perche Dio ama infinitamente i giovani, per i sacrifici e l’amore immenso dei genitori, per l’insistenza dei nonni. Amen: non resistere, Signore, alla preghiera comune di ognuna e di tutte le famiglie del mondo.

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