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Venerdì, 27 Maggio 2011 14:13

La prima Comunione

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Un premio Nobel della letteratura, il colombiano Gabriel Garcia Marques, ha lasciato scritto: «A un bambino regalerei le ali, ma lascerei che da solo imparasse a volare». Al piccolo Luigi Guanella le ali furono regalate nel «sogno» nel giorno della sua prima comunione, quando si trovava a custodire un grappolo di pecore sull’altura di Gualdera a un paio di chilometri dalla sua casa natale.
Era il giovedì santo. Allora il giorno della prima Comu­nione conservava il ritmo del quotidiano; era il mondo dell’invisibile inondato dalla luce della grazia divina. Allora, a differenza di oggi, non si conoscevano regali per la circostanza. Quel giorno la sveglia fu anticipata. Biso­gnava essere all’alba a Campodolcino, nella parrocchia, prima della messa. Poi la risalita a Fraciscio, una frugale colazione e, invece della scuola, al pascolo con le pecore.

 

Nella vita nulla è banale. Uno scienziato dalla fama gigantesca come Albert Einstein ha scritto: «Le cose sono unite da legami indivisibili: non si può cogliere un fiore senza turbare una stella». L’avessi scritta io questa frase, si sarebbe detto: «Beh, una fantasia eccitata», ma uno scienziato non spreca le parole chiamando in scena l’universo.
Ebbene in quel giorno della prima Comunione al piccolo Luigi sono state innestate le ali del suo futuro.
Da vecchio don Guanella ha dettato le sue memorie, tra le cose importanti non poteva mancare anche l’esperienza della prima Comunione che un tempo si definiva «il giorno più bello della vita» e, in effetti, era il primo incontro con Gesù nella pienezza della sua presenza come sacramento. Ebbene, di quel primo incontro don Guanella riferisce che ebbe come una visione della Madonna che, «come in un film», gli mostrava uno stuolo di poveri che egli avrebbe protetto e assistito.
Come un grande regista Dio ha fornito a don Guanella il copione del film della sua vita e lui l’ha realizzato così bene da meritare l’Oscar della canonizzazione.
Attraverso il solenne magistero del Papa, il 23 ottobre prossimo, alla Chiesa universale sarà additato questo campione della carità in modo che tutti quelli che conosceranno le sue opere diventino protagonisti di quella visione proiettata nei suoi occhi e incisa nella sua giovane anima centosessant’anni fa.

 

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