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Mercoledì, 21 Dicembre 2011 09:37

Una nuova stella nel cielo di chi crede e ama Featured

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E' nel mio sogno per chi con cordiale interesse ha partecipato alla canonizzazione di don Guanella, quest’anno nel firmamento della notte di Natale che trovi accesa una nuova stella. Accanto alla cometa per il viaggio dei Magi è apparsa la stella della carità che traccia il sentiero per ritrovare Gesù nel volto dei poveri. Don Guanella è nato a Fraciscio il 19 dicembre, sette giorni prima di Natale. Era una notte carica di neve e, in quel candore di gelo pungente, Dio ha acceso un nuovo fuoco per riscaldare il cuore del mondo. In quella notte, nella cornice dei monti, nel silenzio più profondo, un’altra mamma, di nome Maria, ha donato un batuffolo di carne come un concentrato di energia vitale per riempire di amore la solitudine di tanti cuori.A Betlemme il silenzio fu rotto dal canto di uno stuolo di angeli che lodavano l’Eterno Padre dicendo: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini che egli ama».  Betlemme, «la casa del pane» diventa la madia della speranza dei poveri.

In quel medesimo anno 1842, in cui nacque don Guanella, «il rantolo della morte si è incontrato con il vagito di chi nasce», infatti, a Torino muore il Cottolengo e, simbolicamente, la Provvidenza preparava altra legna per il fuoco nell’accampamento degli orfani di affetto e di stima, così «cuocere» il pane della condivisione.   Nel suo disegno di bontà Dio affida la fiaccola della carità a questo futuro amico dei vinti e dei feriti nella vita, per far fiorire sulle labbra degli afflitti un sorriso.
Il Natale, come pure la canonizzazione di un fondatore di Congregazioni, sono sempre inizi di vita nuova. Nella Bibbia il primo verbo che incontriamo nel dialogo tra Dio e l’uomo è: «tu potrai mangiare … ». Ogni uomo che entra nella storia è una forza nuova, un «potrai» da  donare all’umanità. Ha scritto il poeta Tagore: «Ogni bambino che nasce è un segno che Dio non si è stancato ancora di noi»; ma vorrei aggiungere che ogni creatura che nasce è un investimento in umanità che Dio compie. La preoccupazione di Dio è far fiorire il divino nella carne umana.
Nella famiglia Guanella erano abituati ad accogliere nuove vite, Luigi era il nono figlio, ma la gioia e lo stupore per quella nascita brillavano negli occhi dei genitori come gocce di rugiada baciata dal sole. Papà Lorenzo e mamma Maria sapevano che ogni creatura è uno scrigno di possibilità, un seme con ogni frutto, un bocciolo carico di un ventaglio di opportunità.
A Natale con la nascita di Gesù, Dio affida ai solchi dell’umanità i semi della santità. Gesù è il santo autentico, modello di ogni santità e fonte stessa della santità. Egli è mandato da Dio come rivelazione del suo amore di Padre per l’umanità e indicare i cammini di santità che gli uomini avrebbero percorso per dimostrare che Dio è Padre, misericordia, bontà, tenerezza, perdono. Oggi quel volto di bontà di Dio creatore è negli occhi di quel Bambino che lentamente inizierà a camminare per scrivere la buona notizia dell’evangelo. E «Il Vangelo non è soltanto una comunicazione di cose che si possono sapere - ha scritto Benedetto XVI -, ma una comunicazione che produce fatti e cambia la vita».
Chi ha il cuore «povero» di presunzione avverte un’attrattiva particolare per Gesù, come fu per i pastori nella notte santa a Betlemme.
Chi vive questo Natale 2011 con negli occhi lo stupore dei pastori, con l’ammirazione e l’affetto di San Giuseppe e la Vergine Maria, a imitazione di don Guanella, sentirà l’esigenza di percorrere strade di generosità, affinché nessuno rimanga solo e emarginato; vorrà, inoltre, percorrere un tratto di strada in modo che i disagiati sentano la nostra presenza accanto a loro come una carezza di Dio.
San Giuseppe ci aiuti ad accogliere Gesù con sentimenti di fede e don Guanella irrobustisca le nostre mani per soccorrere i bisognosi di affetto, stima e partecipazione alla vita. Per tutti un Buon Natale!

Read 4178 times Last modified on Mercoledì, 05 Febbraio 2014 15:20

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