Apostolato della Preghiera
Dicembre 2011
Preghiera di offerta
Cuore divino di Gesù,
io ti offro per mezzo
del Cuore Immacolato
di Maria, Madre
della Chiesa, in unione
al Sacrificio eucaristico,
le preghiere e le azioni,
le gioie e le sofferenze
di questo giorno:
in riparazione
dei peccati,
per la salvezza di tutti
gli uomini, nella grazia
dello Spirito Santo,
a gloria del divin Padre.
Intenzione del Papa
Tutti i popoli
della terra
crescano
nella concordia
e nella pace
Intenzione missionaria
I bambini e i giovani
siano messaggeri del Vangelo
e sia rispettata la loro dignità
Intenzione dei Vescovi
Lo Spirito Santo
susciti una più profonda
e autentica comunione
fra i laici
e i presbiteri
Intenzione della Pia Unione
Per i bambini senza famiglia
Ciao Gesù! Eccoci davanti a te, non manca nessuno. Siamo i bambini senza famiglia. Nel senso che la nostra ci è sconosciuta, assente, spezzata, per dramma o per disperazione, per solitudine o abbandono. Siamo testimoni del dolore e della perdita, ma anche del miracolo che sempre può accadere quando qualcuno – un uomo e una donna – ci raccoglie per stringerci al petto, come pane profumato appena uscito dal forno. Senza dire: “Chi è costui?”.
Siamo senza famiglia e la difficoltà è la nostra grazia quotidiana; per alcuni è anche la sorpresa di una coppia che si china sulla nostra fragilità per farci vivere quello che di buono e vero nutre la loro vita, senza chiedere nulla in cambio, per puro gesto d’amore che nulla porta se non l’emozione di imparare a chiamarci figli.
Un’altra cosa impara chi ci accoglie: la realtà cambia contorno, tutto prende nuovo valore: sei Tu, Gesù, che ti manifesti ai loro occhi. Sì, perché noi siamo una tua presenza. Siamo il Natale di ogni giorno e chi si china su questa mangiatoia di Betlemme si rialza con uno sguardo diverso, capace di accogliere il destino di un altro.
Se una famiglia fa posto a chi non ne ha,
anche la sua casa si trasforma e diventa castello. Comunque essa sia, si mostra pensata per vivere nel bello. Solo l’Architetto delle galassie può disegnare questi spazi e trasformare le tane in case.
Noi che siamo senza famiglia, abbiamo pelle più fine e occhi più grandi, come i tuoi, Gesù bambino.
Nel nostro, è il tuo sguardo.
Per questo il punto di nascita di un gesto d’amore è l’abbraccio tenerissimo che uno riceve e poi ricambia. Non è mai il rovescio.