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Venerdì, 01 Giugno 2012 10:08

Spiegazione architettonica

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Basilica di San Giuseppe al Trionfale

dell'architetto Alessandra Cerroti

Si trattava di costruire la chiesa di San Giuseppe.
Architetti affermati in Roma era lo studio dei Fratelli Leonori.
Don Guanella si presentò all’ingegner Aristide Leonori, professionista che già aveva lavorato
non solo a Roma, ma anche in molte altre nazioni europee e negli Stati Uniti d’America.  
Entrambi scommisero sulla Provvidenza che non mancò.

La facciata della chiesa di S. Giuseppe al Trionfale si presenta suddivisa in due fasce: la parte inferiore, intelaiata dall’ordine gigante; la parte superiore, con sommità a timpano, in corrispondenza dell’interna navata centrale.
Le semplici paraste che incorniciano i tre portali di accesso alla chiesa si ergono su alti podi a loro volta su basamento di travertino: la parte centrale della facciata è enfatizzata dallo sdoppiamento delle lesene che sui lati esterni raddoppiano emergendo in second’ordine.
Le lesene terminano con capitelli di tipo corinzio con foglie di acanto che sorreggono l’architrave correttamente proporzionata che contiene nel fregio l’iscrizione Anno salutis Deo in honorem S. Joseph A.F. MCMXII.

La scansione ritmica di lesene e fondali si ritrova in diretta corrispondenza nella parte superiore della facciata con la variante di un’apertura trifora con archi su colonne anch’esse con capitello corinzio: le colonne sono poggiate su dadi in travertino mentre ai lati del timpano continua un parapetto tripartito con semplici paraste. I capitelli della parte superiore appartengono a un duplice linguaggio figurativo a seconda che appartengano alle colonne della trifora o alle lesene: i primi hanno un linguaggio più classico e chiaramente identificabile con le caratteristiche del cosiddetto capitello corinzio, mentre quelli sorretti dalle lesene presentano facce antropomorfiche e si trovano intervallati nel fregio da festoni decorativi.
I portali si differenziano per la diversa dimensione: maestoso quello centrale, più contenuti quelli laterali. Essi sono caratterizzati da una semplice cornice tripartita di disegno rinascimentale su cui si appoggiano le lunette con decorazioni a mosaico.
I fondali della facciata sono inoltre fortemente articolati e ripartiti da semplici cornici minimamente aggettanti.
La facciata dunque presenta una ricchezza di particolari decorativi e dettagli stilistici di influenza classica che si accompagna ad una impostazione del progetto di facciata chiaramente definito e articolato con la giusta alternanza tra pieni e vuoti e adeguata misura nell’utilizzo dei diversi elementi architettonici.
La chiesa internamente è suddivisa in tre navate: la navata centrale è di maggiore dimensione mentre quelle laterali, più piccole, si concludono sul transetto con cappelle su entrambi i lati.
La navata principale termina con un arco trionfale superstite del primitivo impianto, poi esteso con un ulteriore arco che incornicia l’abside risalente all’ampliamento degli anni 1955-56.
La suddivisione tra la navata principale e quelle laterali è rappresentata dapprima dalla presenza di dieci colonne di granito di Baveno con capitello corinzio, poi, ad un terzo della lunghezza, da un setto architettonico alleggerito dalla presenza di un arco e da paraste con il medesimo capitello che denuncia un cambiamento nella struttura architettonica: da questo punto in poi le colonne sono sostituite da paraste e lesene sempre con capitelli di stile corinzio.
In alzato la navata presenta poi un’articolazione che prevede un doppio partito che si esprime con un complesso linguaggio figurativo: come anticipato, la parte inferiore si articola con una sequenza di colonne e paraste con capitello classico corinzio e trabeazione correttamente suddivisa in architrave, fregio e cornice; per quanto riguarda la parte superiore, pur nella ricchezza figurativa, essa presenta una larga fascia con riquadrature e decori su cui poi si aggiunge un’ulteriore superficie a ritmi geometrici su cui si appoggiano le sovrastanti venti finestre ad arco su colonnine. La presenza di queste numerose finestre, incorniciate anch’esse dalla presenza di lesene sui lati, ha la funzione di alleggerire la percezione spaziale della navata conferendo grazia e solennità a tutto l’impianto architettonico della navata principale che si conclude con un ricco soffitto a cassettoni.
La navata centrale presenta dunque una scansione spaziale di pieni e vuoti con sequenza che varia in prossimità dell’altare, prima del transetto, e che quindi si apre su entrambe le navate laterali: in corrispondenza del transetto, per sottolineare l’immediato ingresso nella zona dell’abside, le lesene vengono raddoppiate e quella in prossimità dell’angolo gira abbracciando lo spazio trasversale del transetto.
Le navate laterali, di altezza inferiore rispetto a quella centrale, presentano anch’esse una complessa articolazione in cui le colonne che le dividono dalla navata maggiore hanno una diretta corrispondenza sulle pareti laterali con lesene di uguali dimensioni e con il medesimo tipo di capitello e che reggono la trabeazione anch’essa correttamente articolata.
La navata centrale presenta, nella sua conclusione, un arco trionfale che testimonia la fine della primitiva chiesa e poi un ulteriore arco che precede l’abside a terminazione semicircolare: la struttura decorativa in esso presente è articolata nello stesso modo di quella che arricchisce la navata centrale.
Le paraste hanno i medesimi capitelli corinzi con trabeazione che emerge dalle pareti curve del fondo in corrispondenza delle paraste stesse e in particolare, incorniciando l’altare, sottolineano  la centralità e la simmetria dell’impianto della chiesa.

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