Suor Irma, nonostante l’età avanzata e i pericoli, è rimasta al suo posto a Chipene (Mozambico). Lo scorso settembre è stata uccisa dalla follia jihadista. Non scompaia il ricordo suo e di tanti altri che offrono la vita per Cristo.
di Alba Arcuri
È uno strano scherzo del destino, quello di conoscere qualcuno – il suo nome, il suo volto, quello che ha fatto – dopo che è venuto a mancare. è accaduto anche nel caso di Irma Maria De Coppi, suora comboniana di 83 anni, uccisa in Mozambico, a Chipene, da un commando jihadista il 6 settembre 2022.
La strage di Pentecoste del 5 giugno in Nigeria, suona come uno schiaffo, ma soprattutto richiama l’attenzione sui rischi che corrono i cristiani nel mondo. Un commando armato fa irruzione nella chiesa pentecostale di san Francesco Saverio, nella cittadina di Owo, nello Stato di Ondo, durante la messa. Una cinquantina i morti, tra cui donne e bambini. Siamo nel sud del paese; qui gran parte della popolazione è cristiana. Il cristianesimo in Nigeria è la seconda religione dopo l’Islam, che prevale invece al Nord.
Un pezzo di Ucraina si trova a Roma nel quartiere
di Primavalle. Della sua costruzione fu promotore
l’arcivescovo Josyp Slipyj , a cui la fedeltà a Cristo costò una prolungata prigionia nei gulag sovietici. Oggi
questa chiesa è al centro della solidarietà romana in
favore dell’Ucraina vittima della guerra.
Siamo stati in visita alla chiesa di Santa Sofia in via Boccea, luogo fino a poco tempo fa ignorato da gran parte dei romani, ma in seguito alla guerra ripreso da tutte le reti televisive quasi quotidianamente, in quanto punto di raccolta dei viveri, medicinali e altro in partenza per l’Ucraina.