Al terzo miglio della via Labicana (l’odierna via Casilina) si estendeva una località denominata Ad duas lauros (Ai due allori) e vi si trovava un possedimento imperiale, nel quale già in età tardo-repubblicana si era sviluppata una vasta necropoli. A partire dal II secolo circa, si aggiunse l’area di sepoltura degli Equites Singulares, il corpo di cavalieri fedele a Massenzio che Costantino soppresse dopo la vittoria su quest’ultimo; ne distrusse anche la caserma situata presso il Laterano, sulla quale fece erigere la Basilica del Salvatore (San Giovanni in Laterano).
Eusebio di Cesarea definisce Luca «antiocheno d’origine [si tratta di Antiochia di Siria, ora in Turchia, ndr], medico per professione, discepolo degli apostoli» (Storia ecclesiastica, III, 4, 6). La tradizione orientale lo conosce anche come il pittore della Madonna. Lo scrittore del terzo Vangelo e degli Atti degli Apostoli probabilmente era un pagano convertito; non conobbe Gesù e fu discepolo di Paolo, che seguì fino al momento del suo martirio a Roma.
Fuori da Porta Salaria Nova, a circa tre miglia sull’omonima via si estende la catacomba di Priscilla, uno tra i più grandi complessi cultuali e funerari della comunità cristiana di Roma dei primi secoli. Priscilla fu probabilmente colei che donò alla comunità cristiana la proprietà dove si svilupparono il cimitero di superficie e quello sotterraneo.