Il numero degli italiani costretti a emigrare in altri continenti nella seconda metà dell’ottocento fu abbastanza elevato. Proprio in quel contesto temporale, san Pio X, allora vescovo di Mantova, ebbe a cuore la questione migratoria. In una domenica di agosto del 1887, nel corso di una visita pastorale a Castelbelforte, venne informato che entro pochi giorni si sarebbero trasferiti oltreoceano circa 300 parrocchiani. Rimase talmente turbato da tale notizia che volle subito far sentire il suo sostegno a coloro che a causa delle pessime condizioni di vita, soprattutto nelle campagne, erano costretti a lasciare la propria terra.
Ogni uomo è un mendicante di Dio; anche se diversi sono gli itinerari, unica è la meta: soddisfare una nostalgia profonda di Eterno. Nell’esperienza di fede dei santi sono tracciate le coordinate di Dio e lo studio della loro vita comporta la scoperta delle sue incancellabili orme nelle loro strade. Paolo VI nel giorno della beatificazione di don Luigi Guanella diceva: «Vorremmo carpire il segreto e cogliere il principio interiore di tale santità: vorremo ridurre ad un punto prospettico unitario la vicenda avventurosa, complicata e febbrile della vita prodigiosa del nuovo beato».
«La felicità non va inseguita, ma è un fiore da cogliere ogni giorno, perché essa è sempre attorno a noi. Basta accorgersene». Stupore e meraviglia sono le ali della gioia. Anche gli ambienti della sede centrale della Primaria Pia Unione del Transito di san Giuseppe stanno fiorendo di colori sia per onorare san Giuseppe e sia per offrire ospitalità ai pellegrini che transitano in quest’oasi per immagazzinare energie vitali per vivere nelle loro case un clima di serenità come riflesso della casa di Nazareth.