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Super User

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Wednesday, 30 July 2014 13:27

Buono a sapersi - Agosto 2014

Il mugnaio, suo figlio e l’asino

C'era una volta un vecchio mugnaio, padre d'un figlioletto sui quindici anni o giù di lì.
Essi un giorno decisero di andare al mercato a vendere un loro somarello, e perché fosse fresco e si potesse vendere a prezzo più alto, decisero di portarlo legato ad un’asta, come si fa con gli agnelli. La gente che incontravano rideva di quella scena: “Oh che cosa buffa! Due uomini che portano un asino! Dei tre la più gran bestia non è quella che sembra”.
Il vecchio, persuaso dal dire di quei passanti, drizza la bestia in piedi e se la caccia avanti. Monta il fanciullo sull'asino e vanno oltre un pezzetto, quand'ecco tre mercanti gridare con dispetto: “È bello che tu vada sull'asino e che al passo cammini un vecchierello?”. 
Il mugnaio allora fa scendere il ragazzo, monta al suo posto, e avanti. Quand'ecco tre ragazze dire: “Che padre snaturato! Lui in groppa all'asino ed il figlio a piedi nella polvere!”. 
Il mugnaio allora fa salire in groppa all'asino anche il figlio, ma non passa molto che altri passanti dicono: “Ma si può! Devono venderlo o accopparlo quell'asino? Se dura un po', dell'asino non resterà che il cuoio...”.
Allora padre e figlio smontano dalla sella entrambi e lasciano l'asino camminare da solo liberamente. Ma i commenti dei passanti non mancano: “Oh che cosa stravagante, due uomini che vanno a piedi e e un asino che va in carrozza! Oh che bel terzetto d'asini!”.
Allora disse il mugnaio: “Asino son io che do retta alla gente. Ma d'ora in poi farò di testa mia!”.
Giunsero al mercato e vendettero l'asino ad un buon prezzo.
 
(da una favola di Jean de la Fontaine)
 

 

Buono a sapersi...

 

Per ravvivare il colore dei tappeti passate accuratamente l’aspirapolvere e poi spazzolateli con crusca umida a cui avete aggiunto due cucchiai di ammoniaca.
 
Siete sprovvisti di collirio e avete gli occhi arrossati? Ricavate dai gambi di sedano un po’ di succo e applicatelo sulle palpebre con un batuffolo di cotone.
 
Per mantenere l’olio di frittura limpido più a lungo aggiungetevi alcuni pezzetti di pane o qualche buccia di patata.
 
Un buon detergente per le scarpe di pelle è il latte. Intiepiditelo, imbevetene un panno e strofinate delicatamente. Lo stesso servizio lo offre l’interno della buccia di banana.
 
Un deodorante naturale ve lo offre la natura. Prendete mezzo limone o mezza patata cruda e sfregateli sotto le ascelle ben lavate e asciugate.
 
Il contenitore dell’immondizia puzza? Lavatelo con acqua calda e detersivo, asciugatelo e distribuite  sul fondo due cucchiai di bicarbonato.
 
Per rendere sottili le fettine di carne senza lacerarle, bagnate di tanto in tanto il batticarne con acqua fredda.
 
Un metodo pratico per pulire il cuoio? Usate un panno morbido bagnato nel latte. 
 

I consigli DALLA NATURA

 

La salvia

Il suo nome deriva dal latino salvare! Il greco Dioscoride la prescriveva per la cura di diversi malanni. I Capitolari di Carlo Magno ordinavano di assegnare alla salvia un posto d’onore nell’orto. Santa Ildegarda la considerava una vera panacea. Durante la pestilenza di Tolosa (1630) astuti ladri depredavano i cadaveri. Arrestati ebbero salva la vita in cambio del segreto che li proteggeva dal contagio. Ammisero che per difendersi dall’infezione si strofinavano il corpo con aceto nel quale era stata fatta macerare della salvia con un po’ di timo, lavanda e rosmarino. Un secolo dopo, a Marsiglia, altri malfattori aggiunsero dell’aglio alla ricetta originale e, da allora, “l’aceto dei quattro ladroni” è entrato a far parte della medicina naturale. Attiva la circolazione del sangue e favorisce l’equilibrio del sistema nervoso, aiuta persone affaticate e anemiche. Mettete una mezza manciata di miscela essicata di foglie e fiori in un litro d’acqua bollente. Una tazza dopo i pasti come tonico, digestivo e stimolante. Prima di dormire contro l’insonnia, l’ansia e i sudori freddi.
 

Barchette di melanzane

 
Ingredienti per 4 persone:
4 melanzane piccole, 200g di pomodori da sugo, ½ cipolla, 1 e ½ spicchi d’aglio, 1 cucchiaio di pangrattato, 4 foglie di menta, 2 foglie di salvia, ½ rametto di rosmarino, ½ cucchiaio di prezzemolo tritato, 1 cucchiaio di mandorle, 1 cucchiaio di pinoli, 5 cucchiai di olio extravergine d’oliva, sale, pepe
 
Lavate le melanzane, eliminate il picciolo e tuffatele in acqua bollente per una decina di minuti. 
Tagliate le melanzane a metà per il lungo, pressatele per eliminare un po’ l’acqua e scavatele leggermente conservando la polpa. 
Tritate metà della polpa con ½ spicchio d’aglio, unite 1 cucchiaio colmo di pangrattato, le foglie di menta e il prezzemolo tritati; salate e pepate il composto, quindi distribuitelo su 4 delle mezze melanzane. 
Preparate ora una salsa di pomodoro fatta pelando e tritando i pomodori da sugo e insaporendoli per 5 minuti in un soffritto di cipolla, 1 spicchio d’aglio, salvia, rosmarino, 1 cucchiaio d’olio d’oliva, sale e pepe. Tritate l’altra metà della polpa delle melanzane e unitela alla salsa di pomodoro; riempite le altre 4 barchette di melanzane con questo composto. Disponete le melanzane in una teglia unta con 2 cucchiai d’olio. 
Tostate leggermente in forno i pinoli e le mandorle; tritateli grossolanamente e separatamente, poi spolverizzate con i pinoli le barchette, con il pangrattato e con le mandorle le melanzane al pomodoro. Versate sulle melanzane 2 cucchiai d’olio e infornate per 20 minuti circa a 200 gradi. Servite a temperatura ambiente.
 
 
Monday, 16 June 2014 13:41

Buono a sapersi - Giugno 2014

La talpa e i conigli

In una splendida notte di luna diversi conigli si divertivano in uno spiazzo erboso giocando a mosca cieca. Il coniglio con gli occhi bendati si pose al centro. Gli altri gli saltavano e danzavano d’intorno; ora fuggivano ora si avvicinavano, ora gli tiravano orecchie e coda. Il povero coniglio si volta d’un tratto, allunga a caso le zampe, ma i compagni veloci indietreggiano ed egli afferra solo aria. Una stupida talpa, avendo sentito tutto quel baccano dalla sua tana sottoterra, si unì alla compagnia e, cieca com’era, fu subito acchiappata. «Signori», disse il coniglio, «non sarebbe leale bendare questa nostra sorella. Dobbiamo lasciarla andare, non ha vista e non può darsi aiuto». «Nient’affatto» rimbeccò la talpa, «sono stata presa secondo le regole del gioco; bendatemi!». «Volentieri, ecco la benda. Non credo che sia necessario annodarla strettamente». «Scusate» replicò la talpa indispettita, «legatela ben stretta. Vedo benissimo! Ancora più stretta, ancora posso vedere!».
Florian (1735-1794)
 
Lo scrittore francese commenta: molti di noi sono consci dei propri difetti, ma il confessarli è un’altra cosa; preferiamo dei veri malanni, pur di non riconoscere che ne siamo afflitti.

 


Contro le tarme 

In alternativa alla canfora, è utile disporre nell’armadio tamponi imbevuti di essenza di lavanda o di citronella. Al posto di queste sostanze una volta si usava spargere pepe macinato o semi di carota. In mezzo ai maglioni di lana si possono infilare sacchettini di tela contenenti chiodi di garofano, castagne d’India e alloro. Oppure si può preparare un miscuglio con scorze essiccate di mandarino o di limone, erba cedrina, menta ed eucalipto.
 

Formiche in vista?

Un buon rimedio il sale da cucina, il borotalco profumato, i fondi di caffé, la cenere e la canfora, sparpagliati in prossimità del formicaio e lungo il percorso seguito dalle sgradite ospiti. Oppure fate mazzetti di cerfoglio, una pianta erbacea molto comune, lavateli con aceto e poi disponeteli nei punti strategici, in modo che l’odore sgradevole respinga l’invasione. 
 
Per evitare che la cera coli, lasciate la candela a bagno in acqua salata almeno 8 ore prima di accenderla.
 
Per eliminare macchie di bruciato sulla piastra del ferro usate un panno imbevuto di aceto caldo e sale fino.
 

Papavero amico

Bronchite o insonnia? Mettete un cucchiaio di petali essiccati in mezzo litro di acqua bollente. Dopo una ventina di minuti filtrate. Bevetene durante la giornata.
 

I consigli DALLA NATURA

 

Il tiglio

E' un albero dall’alto fusto, comunissimo nei viali e nei parchi. I suoi fiori emanano un piacevolissimo odore e sono molto apprezzati dalla medicina popolare. L’infuso preparato mettendo un cucchiaino di fiori secchi in una tazza di acqua bollente è un ottimo tonico del sistema nervoso, inoltre vi aiuterà a risolvere raffreddori e catarro bronchiale, a calmare dolori e vomito, a facilitare il sonno e a favorire la diuresi. Il decotto di fiori, 50 gr. in un litro d’acqua, da bollire per 15 minuti, è impiegato nella cosmesi in lozioni atte a nutrire e ammorbidire la pelle troppo secca.
 

Limone amico

Per prevenire e curare il raffreddore, spremete un limone e al succo ottenuto aggiungete il bianco di un uovo. Sbattete bene con un cucchiaio, aggiungendo poco zucchero. Bevetene piccole dosi più volte durante il giorno.
 

L’utilità del sedano

Preparate un decotto utilizzando 10 gr. di foglie in 500 gr. di acqua da bollire per 5 minuti. Mescolatelo con del latte e bevetelo a digiuno per liberare i bronchi dal catarro e per curare le infiammazioni della gola. Lo stesso decotto è utile come diuretico e nei casi di reumatismi, gotta e acidi urici.
 

Risotto d’estate

Con verdure di stagione potrete preparare questo risotto in ogni periodo dell’anno

 
Ingredienti per 4 persone:
Riso 350 g, olio d’oliva extravergine 4 cucchiai, una cipolla piccola, 2 scalogni, una piccola rapa, 2 zucchine, mezzo peperone, una carota, 2 gambi di sedano, 3 cucchiai di piselli sgranati, un ciuffo di prezzemolo, un ciuffo di basilico, 8 dl di brodo vegetale, sale e pepe q.b.
 
1. Mondate le verdure, lavatele e tritatele grossolanamente. Fatele dolcemente appassire in un tegame, preferibilmente di terracotta, insiene con l’olio.
 
2. Quando le verdure saranno a metà cottura aggiungete il riso, mescolate più volte con un cucchiaio di legno, conditelo con sale e pepe macinato al momento e lasciatelo ben intridere nel condimento per 5 minuti circa.
 
3. Ricopritelo quindi con il brodo bollente e, senza rimescolare ulteriormente, fatelo cuocere coperto a calore molto lento per 15 minuti circa, poi unite il prezzemolo e il basilico tritati mescolate bene e servite in tavola.
Monday, 12 May 2014 13:33

Buono a sapersi - Maggio 2014

L’esperienza della nonna. 

Per sbiancare la biancheria non più nuova, provate a lavarla insieme con un sacchetto di stoffa bianca riempito di gusci di uova spezzettati. Se i colli e i polsini delle camicie presentano quei tipici segni scuri all’interno, strofinateli energicamente con delle patate lesse; poi ripuliteli e sfregateli ancora con una spazzola di saggina. Al posto delle patate potete usare la polvere bianca di gesso in grado di assorbire bene i grassi.
Monday, 12 May 2014 13:32

San Giuseppe in Sicilia

Diceva bene lo studioso siciliano Giuseppe Pitrè (1841-1916) circa la devozione per san Giuseppe in Sicilia: “Si noti che se non si ha il patronato del Patriarca si ha dappertutto la devozione per esso”. Medico per professione, ma storico, filologo, letterato e antropologo per vocazione, Pitrè non ha esagerato con una tale osser­vazione/affermazione. Nel mese di marzo, infatti, la Sicilia è in festa per onorare il santo Patriarca e in quasi tutti i 390 Comuni si celebra la solennità del 18 e 19 marzo con suggestivi riti religioso-folkloristici.
Famose sono le tradizionali Tavolate di san Giuseppe, chiamate anche artara o artari,autari o avutari, cene o mense, tavulate o tavulati: gli altari domestici davanti ai quali la comunità familiare e del vicinato si riunisce per pregare insieme e per condividere gesti di carità fraterna.

Nel ricordo prezioso di p. Castelli, pubblichiamo il primo degli articoli, preparati prima della sua morte per la Rivista "La Santa Crociata in onore di San Giuseppe"

di p. F. Castelli

Con la preghiera i poeti hanno un rapporto particolare. Il motivo è semplice: ce lo suggerisce Adam Zagajewki, poeta polacco vivente. Egli ha definito la poesia «un certo stato mentale, eccezionale e straordinario», necessario perché «ci innalza al di sopra della meschina rete empirica delle circostanze che forma il nostro destino e il nostro limite. Ci innalza al di sopra del quotidiano, cosicché possiamo scrutare il mondo attentamente e ardentemente».
Wednesday, 02 April 2014 15:14

La resurrezione completa la creazione

Pasqua: primavera della vita

di Mario Carrera

C’è un versetto del libro del Siracide che spesso mi ritorna all’orecchio perché mi indica un punto fermo cui far riferimento nella mia missione: «Ricorderò le opere del Signore e descriverò quanto ho visto». In occasione della Pasqua riemerge un ricordo impresso nella mia anima e che sorregge il cammino della mia fede. All’interno del sepolcro di Gerusalemme i miei occhi hanno impresso uno straordinario atteggiamento di fede. Devo premettere che tra i grandi doni che Dio mi ha concesso c’è una serie di esperienze che mi hanno fatto scoprire la «terra santa» come una bibbia scritta con la luce su quella terra benedetta.

Wednesday, 12 March 2014 17:08

Le frittelle del santo

San Giuseppe "fritellaro"

 

San Giuseppe frittellaro/ tanto bono e tanto caro / tu che sei così potente / d’aiutà la pora gente / tutti pieni de speranza / te  spediamo quest’istanza.

Così ci si rivolgeva al padre putativo di Gesù in occasione della sua festa. Ma perché frittellaro ? 
Tutto risale alla fuga in Egitto. Quando l’angelo lo esorta a scappare rapidamente dalle ire di Erode e a prendere la strada del Nilo, il bravo falegname - carpentiere, come addirittura lo promuove l’agiografia più accreditata - conosce i problemi di miseria ancora oggi vissuti da tantissimi migranti: ingegneri africani o est-europei che si adattano a fare gli operai, letterati costretti ad impegnarsi nella raccolta dei pomodori o dell’uva. 

di Mario Carrera

19 marzo: Solennità di San Giuseppe

 

Da sempre marzo è stato un mese ricco di avvenimenti: uno scrigno di speranza. A marzo si apre la stagione primaverile. Qualche volta, ospita anche la Pasqua cattolica. Sempre festeggia il concepimento di Gesù nel grembo di Maria, l’Annunciazione. Qualche giorno prima di questo rivoluzionario avvenimento, in cui Dio decide di farsi uomo nel grembo di questa immacolata ragazza di Nazareth, la tradizione ha collocato la solennità di San Giuseppe. Lo scorso anno nel mese di marzo per la comunità ecclesiale si sono registrati grandi avvenimenti: l’elezione di papa Francesco, il quale nel suo stemma porta accanto alla «M» di Maria, il «fiore» di San Giuseppe.

100 anni della "Santa Crociata in onore di San Giuseppe"

di Mario Carrera

Può capitare che nel commemorare un avvenimento lontano stia in agguato la tentazione di accontentarsi del compiacimento, come avvenne per il mitico Narciso che amava rispecchiarsi in uno stagno d’acqua. Per non lasciarsi imprigionare da questa tentazione, è necessario guardare il futuro tenendo d’occhio il binario dei valori e la forza del coinvolgimento appassionato, imitando così chi è riuscito a costruire un bel passato degno appunto di essere commemorato con particolare solennità.
Il primo elemento è ritrovare la fonte genuina dei valori che hanno dato inizio alla pubblicazione de «La Santa Crociata in onore di san Giuseppe».
Wednesday, 02 March 2016 13:26

Pasqua, nuova alba di un'umanità ri-creata

Alleluia! Cristo è Risorto

di Mario Carrera

Mi sto incamminando verso la Pasqua di resurrezione con una parola “martellante” di san Paolo «Completo nella mia carne quello che manca ai patimenti di Cristo». A quei patimenti manca solo la mia solidale partecipazione, creare uno spazio, una culla calda di amore per ricevere, come dice il profeta Ezechiele, «un cuore nuovo, respirare un respiro nuovo, abbandonare il cuore di pietra e sentire pulsare un cuore di carne». Nella Pasqua si esegue un trapianto. Con la sua Risurrezione Gesù afferma: «Ecco, io faccio nuove tutte le cose» e sono chiamato a entrare in una realtà nuova.

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