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Thursday, 07 February 2019 10:52

Pinocchio “un pezzo di legno”, parabola della vita umana

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a cura di Graziella Fons

«C’era una volta…» così iniziano i racconti che destano ai bambini attenzione e meraviglia. E quasi mai, o poche volte, si racconta che ogni persona nasce con una vocazione ad essere “divinizzati”, cioè costruire un’esistenza intessuta di atti liberi. Il periodo della quaresima è la palestra in cui si ci allena per respirare, progettare e vivere la liberta.

Tutti abbiamo sentito parlare che «C’era una volta un pezzo di legno» che per amore di un padre diventa figlio che utilizza la libertà come pretesa di fare quello che si vuole indipendentemente dalla volontà del padre. Vivere nel paese dei balocchi, nella spensieratezza e nel dolce far niente.

Pinocchio fa di tutto per manifestare la propria libertà; si libera del Grillo Parlante che gli indicava la strada del bene e lo rimproverava per quella del male, fugge di casa e per la sua esuberanza e dabbenaggine fa arrestare dal carabiniere Geppetto.  Geppetto in carcere da innocente e Pinocchio trionfalmente padrone e autonomo di gestire la sua vita.

Il programma di vita del burattino era fascinoso: «Mangiare, bere, dormire, fare dal mattino alla sera la vita del vagabondo, «correre dietro alle farfalle, salire sugli alberi, prendere gli uccellini dal nido».

Il buon padre Geppetto rimedia ai guai.  Quando Pinocchio si brucia i piedi al fuoco, gli rifà i piedi, gli offre la cena che Geppetto aveva preparato per sé; gli confeziona un vestito. Geppetto incarna i sentimenti di un papà affettuoso.

«Intanto cominciò a farsi notte». Tolto di mezzo Geppetto, spiaccicato al muro il Grillo parlante a Pinocchio sembrava di tenere in mano lo scettro di un re, ma si accorse di aver tagliati i ponti del passato e di essere solo e al buio. Per la prima volta gli nacque il sentimento di pentimento: «Ho fatto male a rivoltarmi al mio babbo e a fuggire di casa». Immerso nelle malefatte Pinocchio «seguitava a dormire e a russare come se i piedi (al fuoco) fossero quelli di un altro». Il male separa dalla vita. Si svegli solo quando sente qualcuno che bussa alla porta. La salvezza arriva senza essere invocata. Quando Pinocchio percepisce la presenza di una voce amica, che dice: «Sono io».  

Quella voce familiare è il primo gradino della risurrezione. Ci sarà tutta la vicenda 

e le avventure di Pinocchio e ci sarà di nuovo 

una “casa”, nel ventre delle balena, dove ritroverà Geppetto, il padre. 

Arrivato al  Padre,  quel “pezzo di legno”, 

il protagonista del racconto ha concluso il suo

viaggio nel regno della perdizione 

come Dante Alighieri poté uscire a «riveder le stelle».

Come il biblico Giona, Pinocchio, 

sepolto dalle acque e ritornato a vedere 

la luce è diventato profezia 

di un destino travagliato dal male 

è risorto come un «ragazzino perbene».

Pinocchio nella quaresima di ogni vita si 

fa miracolo di resurrezione 

“all’ombra del Padre”.


febbraio: nel campo

«Per San Valentino (14 feb.), primavera sta vicino»

Alla metà del mese siamo quasi fuori dell’inverno. Quando il tempo lo permette è l’ora di preparare i letti di semina, dissodando il terreno e interrando il letame.

Frutteto. Tutta l’attenzione di questo mese è dedicata alla potatura: drupacee, pomacee, actinidia e piccoli frutti, come mirtillo, lampone, ribes e mora. Prelevare le marze di un anno dalle drupacee per gli innesti. Il tutto sempre in luna calante. 

Vigneto e cantina. Nell’oliveto si distribuisce il letame sottochioma e lo si interra leggermente. Con spazzole morbide si puliscono i tronchi da eventuali cocciniglie. Prosegue la potatura della vite e l’impiano di nuove barbatelle; in seguito si spargono e si interrano con lavorazioni concimi organici.

Orto. Se il terreno è asciutto, vangate e concimate le prode per le nuove coltivazioni. Arieggiate tunnel e cassoni nelle ore più calde. Mettete a germogliare le patate da semina e preparate l’asparagiaia. Si possono piantare agli, scalogni e cipolle; seminare in piena terra bietola, carota, cece, cicoria, fava, lattuga, pisello, prezzemolo, ravanello, spinacio; in semenzaio anguria, basilico, cetriolo, indivia, lattuga, melanzana, peperone, pomodoro, porro, sedano.

Giardino. Nelle ore più calde della giornata potete effettuare il diserbo manuale di erbe infestanti nel prato ed eliminare il muschio con una soluzione di solfato di ferro e/o solfato ferroso. Se il terreno è asciutto, iniziate la vangatura e concimatura delle aiuole per i nuovi trapianti. Si potano le rose. 

Usi e cibi tradizionali

Cenci, struffoli, frappe, crogetti... per Carnevale.

I brigidini, i quaresimali, la schiacciata... Pan di ramerino per la festa di san Biagio. 

Continua il periodo della tradizionale macellazione del maiale.

Gobbi e cardi, rape, finocchi; cavolfiore, cavolo di Milano, di Bruxelles; spinaci, raponzoli, sedani; radicchio, insalata romana, porri, bietole, carote, lattuga invernale. 

(Carlo Lapucci)


OSSI AI CANI E LISCHE AI GATTI

Perché cani e gatti andassero sempre d’accordo il Signore aveva fatto questa legge che scrisse sopra una pergamena e dimenticò poi un un cassetto: «Ossi ai cani e lische ai gatti». Ora, venuti cani e gatti a una contesa, andò a ricercare lo scritto per decidere, ma i topi avevano rosicchiato tutta la parte destra della pergamena, per cui il Signore lesse: «Ossi ai cani e lische...» e qui la pergamena era rosicata. «Quel che è scritto è scritto», sentenziò e dette tutto ai cani. Da quel giorno i gatti non possono vedere né topi né cani.

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