it IT af AF ar AR hy HY zh-CN ZH-CN en EN tl TL fr FR de DE iw IW ja JA pl PL pt PT ro RO ru RU es ES sw SW
Monday, 07 April 2014 11:57

Il silenzio di giuseppe ha le radici nella fiducia Featured

Written by
Rate this item
(0 votes)

Il carpentiere restaura il sogno infranto di Dio sulla salvezza dell’umanità

di Angelo Forti

C’è una bella definizione di Sant’Agostino sulla catechesi: la definisce come «il narrare la cura di Dio nei nostri confronti». Tale cura – ci suggerisce sempre sant’Agostino – la possiamo pensare come quello dobbiamo fare per ciò che possiamo e pregare per ciò che non possiamo, e Dio ci concederà la capacità di realizzare i sogni che nutriamo nell’anima.
Il nostro tempo è frenetico, pieno di impegni e di urgenze, rimanendone poco per la preghiera. È vero che il desiderio di pregare è già preghiera, ma all’anima occorre sentirsi abitata e sorretta da pensieri dal sapore di eternità.
Immagino le giornate di San Giuseppe nella casa di Nazareth: un’alba carica di luce e un tramonto illuminato da colori avvolti da un silenzio rotto dal cinguettio degli uccelli e dalle folate di vento. Anche i rumori del martello o dell’ascia per il legno davano al silenzio un’anima e la preghiera nasceva spontanea: uno sguardo al cielo e un grazie di cuore a Dio e tutto procedeva.
Scrive un’anima appassionata dalla ricerca del volto luminoso di Dio: «Sarebbe bello, Signore, se in questi giorni sapessimo raggiungere il silenzio. Ma il silenzio è al di là della parola e lo si tocca dopo aver esperito ed esaurito tutte le possibilità espressive del discorso. Non è questo il momento. In questi giorni grigi le nostre possibilità son più modeste: riconoscerci poveri; e che la ricchezza sei tu e soltanto tu che la dai. E anche quando siamo felici, euforici, e ci sembra di poter scrollare il mondo con una spallata, sei sempre tu che agisci, fornendo vigore alle nostre spalle. Ecco, allora, Signore, la preghiera della nostra umiltà».
È proverbiale il silenzio di San Giuseppe. La Madonna parla tre volte: c’è un «sì» che rivoluziona la storia, c’è un cantico che narra la custodia amorevole di Dio nei confronti dei poveri e, a Cana di Galilea, c’è una richiesta a vantaggio di due giovani sposi nel trasformare l’acqua in vino. La Madonna ha tracciato il triangolo perfetto del rapporto con Dio: la disponibilità a fare la sua volontà, la riconoscenza e gratitudine per i doni ottenuti e il grido di invocazione nel momento del disagio.
Negli Evangeli di San Giuseppe si narra solo l’obbedienza ai desideri di Dio. Il silenzio di San Giuseppe però è la sentinella fedele dei numerosi «sì» che il popolo di Dio ha pronunciato nel corso dei secoli: dal «sì» di Abramo sino al «sì» della sua sposa, Maria, dalla quale è nato Gesù il Messia atteso. 
Per cinque volte San Giuseppe è invitato dall’angelo ad agire. L’obbedienza di Giuseppe, «l’uomo giusto», era l’eco secolare dei «sì» pronunciati da uomini e donne chiamati a costruire la storia della salvezza.
Giuseppe non si è mai esaltato, il suo silenzio riecheggia nel cantico del «Magnificat». Egli si è unito alla sua sposa e ha detto: «Noi siamo un nulla, che tu hai vestito di tutto». E allora anche noi per mezzo della intercessione del “papà” terreno di Gesù diciamo: 
«Dacci, Signore, di comprendere appieno la nostra totale dipendenza e di amarla. Perché riconoscere che ci dai tutto significa riconoscere il tuo amore inesausto.
Dacci, Signore, l’umiltà di riconoscerci per ciò che siamo e per ciò che tu ci hai voluti e fatti; e dacci la pazienza di sopportare la nostra povertà e di attendere i tuoi doni. Forse anche il tedio, che a volte ci pervade, Signore, è un dono: per toglierci l’orgoglio di sentirci protagonisti in proprio e non in grazia a te; forse anche per toglierci la golosità delle tue gioie e insegnarci la costanza di servirti nel buio. Dacci, Signore, la dolce pazienza dei germogli che attendono sotto la terra e sotto il gelo».
 
 
Read 8633 times Last modified on Monday, 07 April 2014 12:06

Leave a comment

Make sure you enter all the required information, indicated by an asterisk (*). HTML code is not allowed.