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Saturday, 16 March 2019 14:29

Tutti commensali alla tavola di Emmaus

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Care lettrici e affezionati amici di san Giuseppe, manca qualche giorno alla Pasqua, per l'affetto che ci lega, vi mando il mio più cordiale augurio perché questa «festa delle feste» segni davvero quel «passaggio» che ci permette di guardare la storia con occhi diversi. Vi devo confessare che spesso le parole cariche di significato, gravide di prospettive, hanno un fascino così attraente da bloccare la riflessione e non ci permette di farle passare dall’emozione alla vita. 

La memoria del passato ha bisogno di incontrarsi con il presente e così abitare con dignità il futuro.  

La Pasqua ci ricorda la seconda alba del mondo. Il primo chiarore spuntò quando la parola di Dio entrò nel tempo con la creazione del cosmo. Il misterioso soffio di Dio si sparse sul caos primordiale, divenendo materia inanimata e vita. Il fango plasmato dalla mano di Dio divenne vita e ne uscì il primo uomo, «fatto ad immagine e somiglianza di Dio».

La Bibbia ci ricorda che quell’alba da subito fu privata di gioiose aurore. Il peccato spense la luce e soffocò la Parola. Il cosmo, nel suo nascere, era già ridotto ad una casa diroccata; l'immagine di Dio, nel cuore dell'uomo, lacerata e profanata.

Inizia la lunga storia dei secoli bui, impostati e scritti con nobiltà e peccato, con amore e abnegazione, con gioia da innamorati e tristezza da condannati. Ma il Padre-Creatore non ha lasciati profughi e con Gesù, “il nuovo Adamo”, ha dato una nuova luce ad un'altra alba.

Era un'alba attesa dall'umanità ma, soprattutto, in quel mattino di Pasqua l'amore vigile e attento della Maddalena ha trovato Gesù risorto accanto alla tomba vuota. 

È stato l'incontro più sconvolgente della storia umana: il risorto è con noi, è uno di noi. La luce riapparve all'orizzonte del mondo; gli apostoli da uomini paurosi furono rinfrancati nel loro spirito, anche i cuori delusi, come i discepoli di Emmaus, ritornarono sui loro passi e incontrarono il Risorto.  In quel giorno la luce si espande nel cosmo e nel cuore di ogni uomo di buona volontà. Oggi anche noi siamo immersi in questa luce, per prendere possesso della nostra porzione di storia da costruire.

La storia ha un passo lento. La nuova creazione cavalca i secoli e, soprattutto, in questi giorni della Pasqua lo Spirito del Signore aleggia sul «caos» della nostra vita per vivificare convinzioni nuove. 

Il soffio del Creatore ancor tenue e leggero come una carezza e   come un alito di vita si inserisce nella nostra esistenza e ci dà la forza e il coraggio di ripartire, con spirito sempre nuovo, in questa meravigliosa avventura della vita. 

Il Cristo risorto fa zampillare dentro di noi con maggiore potenza la vita del nostro battesimo, il nostro inserimento in questa nuova realtà della resurrezione, dove tutto è cambiato, e la Pasqua per noi è diventata davvero la seconda radiosa alba del mondo, la speranza del cuore dell'uomo, la sorgente della vita, della grazia.

È necessario prendere coscienza della Pasqua: essa finalmente introduce l'eternità nel tempo. Un anno dopo l'altro, in un ciclo sempre nuovo, inserisce l'uomo nella realtà stessa di Dio in attesa della nostra pasqua personale che celebreremo finalmente, quando vedremo Dio faccia a faccia. 

Vi saluto con viva cordialità e stima e auguro tanto bene da godere e da offrire.   

Un amico di san Giuseppe  

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