In Italia 800 persone hanno un cane guida e la lista di attesa per averlo è di due anni. Eppure i non vedenti sono almeno 360mila, a cui si aggiunge un milione e mezzo di ipovedenti gravi. Il costo per allevare un cane guida è compreso tra i 27mila e 35 mila euro. Tiene conto del cibo, delle visite veterinarie e di tutte le ore per fare del cane un amico attento e paziente.
Nel decalogo distribuito dall’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti si ricordano le dieci fondamentali regole di comportamento per permettere al cane guida di svolgere al meglio il fondamentale ruolo di fornire occhi a chi non può vedere:
1) Non dare cibo e non distrarre il cane guida quando sta lavorando;
2) Quando si vuole salutare o accarezzare un cane guida chiedere sempre al suo proprietario;
3) Non lasciare il proprio cane sciolto nelle vicinanze di un cane guida, e richiamarlo se necessario;
4) Se occorre dare un’indicazione alla persona cieca o ipovedente non afferrare il cane guida dal guinzaglio né dal collare;
5) Non impedire l’accesso dei cani guida ai locali e ai mezzi pubblici: una legge dello Stato lo prevede;
6) Non avere paura dei cani guida, perché non sono aggressivi e non trasmettono malattie;
7) Quando si guida, se si nota un cane guida e il suo padrone che stanno attraversando la strada, fermarsi sempre a una distanza sufficiente a non spaventare l’animale;
8) Aiutare il cane guida a trovare uno spazio comodo all’interno dei mezzi pubblici.
9) Difficilmente i cani guida sporcano, lo fanno lontano dai marciapiedi e nei luoghi adeguati. Il padrone, quando può, raccoglie i suoi bisogni.
10) Non ostacolare il passaggio dei cani guida sulle rampe e sulle strisce pedonali.