it IT af AF ar AR hy HY zh-CN ZH-CN en EN tl TL fr FR de DE iw IW ja JA pl PL pt PT ro RO ru RU es ES sw SW

Iniziato il cammino di Beatificazione del guanelliano Giovanni Vaccari

di B. Capparoni

Lo scorso 23 aprile il vescovo don Manuel Herrero Fernandez di
Palencia ha aperto il Processo per riconoscere le virtù cristiane
eroiche del guanelliano Giovanni Vaccari, morto in Spagna nel 1971

Il viaggio che mi ha portato in Spagna nella settimana di Pasqua aveva uno scopo certamente ignoto ai viaggiatori che facevano con me lo stesso tragitto. Del resto non è facile da spiegare che si fa un Processo al fine di proclamare (speriamo in un tempo non troppo lontano!) la santità di un cristiano; i processi di solito hanno altre conclusioni! 

In Spagna c’era un meteo insolitamente invernale ed inoltre si è messo in mezzo un ritorno di covid nella casa Hogar San Luis Guanella a Palencia, dove avremmo dovuto ospitarci. Eppure tutto questo non ha rovinato la grande gioia che ci accompagnava.

Sabato 23 aprile 2022 era il giorno fissato per l’evento. Chi scrive ha incontrato i membri del tribunale, i sacerdoti don Ginés Ampudia Caballero come giudice delegato e don Antonio García Redondo come promotore di giustizia; inoltre la signora Natalia Aguado León, cancelliera della Curia palentina, che funge da notaio La loro disponibilità, insieme a quella del vescovo di Palencia mons. Manuel Herrero Fernandez, merita di essere segnalata alla gratitudine di quanti hanno a cuore la Causa di fratel Giovanni Vaccari.

Alle 9.30 abbiamo celebrato un santa Messa nella cappella delle suore Nazarenas, nella cui casa molti di noi erano ospiti. Dodici sacerdoti si sono uniti al Superiore generale dei Guanelliani, don Umberto Brugnoni; l’assemblea era formata da un folto gruppo di cooperatori e amici dell’Opera don Guanella della Spagna. Era presente la nipote del Servo di Dio, Daniela Vaccari,≠ con il marito Giancarlo Dionisi, che rappresentavano la numerosa famiglia Vaccari e il paese natale di Sanguinetto. 

Al termine della Messa ci siamo spostati al vicino palazzo vescovile di Palencia  e nella suggestiva cornice della cappella, sotto l’immagine di santa Teresa di Gesù (a Palencia la santa ottiene molta devozione anche perché nel 1580 ha fondato un Carmelo che tuttora esiste) abbiamo celebrato l’inizio del Processo. Il Vescovo don Manuel ha presieduto la recita dell’Ora di sesta e ha avviato il rito giuridico di inizio del Processo. Tenendo in mano la croce pettorale, ha giurato di compiere con coscienza e giustizia  gli adempimenti richiesti; dopo di lui anche il giudice delegato, il promotore di giustizia e il notaio; infine ha pronunciato il suo giuramento il postulatore, che ha presentato pure una serie di documenti richiesti. La scena poteva sembrare fredda per tutte quelle ritualità da tribunale, ma il clima tra i presenti era di grande emozione. Al termine il vescovo ha espresso la sua soddisfazione e ha ripetuto la sua gioia nel iniziare la Causa di fratel Giovanni; ha addirittura auspicato di poterla portare a termine lui e questo è un singolare auspicio perché mons. Herrero lo scorso gennaio ha consegnato le sue dimissioni al Papa per raggiunti limiti di età. Speriamo che il suo augurio si realizzi, perché significherebbe che prima di tutto il Papa prolunga il suo servizio episcopale, ma anche che la causa di fratel Giovanni procede velocemente. 

Dopo il Vescovo, ha preso la parola il Superiore generale dei Guanelliani, che ha interpretato la gioia di tutta la Famiglia di don Guanella per un inizio che contiene molte promesse e che suscita in tutti una grande aspettativa.

Chi scrive ha voluto recarsi, insieme a don Fabio Pallotta, superiore della Delegazione europea dei Guanelliani che abbraccia le case della Spagna, sul luogo dove è avvenuto l’incidente mortale che ha messo fine alla vita di fratel Giovanni Vaccari. Il luogo è vicino al paese di Osorno, a nord del  capoluogo palentino. Per orientarci in una localizzazione che ci faceva tornare indietro di oltre cinquant’anni avevamo in mano un articolo del Diario palentino dell’ottobre 1971, che faceva la cronaca dell’incidente e indicava il luogo preciso, il km 56 e 500 della Carrettera nacional. Arrivati sul posto, abbiamo riconosciuto anche altre caratteristiche del luogo, come ci erano state descritte dai testimoni. Abbiamo fatto alcuni momenti di  raccoglimento e di preghiera, pensando a fratel Giovanni e alla chiamata che Dio gli ha rivolto in quel luogo, e abbiamo pensato che sarebbe cosa buona porre un ricordo visibile sul bordo della strada, sempre che sia consentito dalle amministrazioni coinvolte. È un proposito che speriamo di realizzare presto.

B. C.