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Come un nonno ai suoi nipoti: si è presentato così Papa Francesco ai 7mila bambini, giunti da 84 Paesi, in Vaticano, per partecipare il 6 novembre pomeriggio all’incontro “I bambini incontrano il Papa”. Un botta e risposta serrato con domande, anche personali, rivolte dai bambini al Pontefice.

Come un nonno ai suoi nipoti: si è presentato così Papa Francesco ai 7mila bambini, giunti da 84 Paesi, in Vaticano, per partecipare oggi pomeriggio all’incontro patrocinato dal Dicastero per la Cultura e l’Educazione, “I bambini incontrano il Papa”, che ha come tema “Impariamo dai bambini e dalle bambine”. Un botta e risposta serrato che ha coinvolto direttamente tutti i presenti chiamati, più volte, a ripetere gesti e parole del Pontefice. Un incontro che si è aperto con il brano “Supereroi” cantato da Mr Rain e intonato dai bambini radunati nell’Aula Paolo VI.

La pace e la guerra. Tanti i temi toccati dal Papa sollecitato dalle domande, a tratti anche curiose e riguardanti la sfera personale, dei bambini. La pace innanzitutto. È toccato a Rania, giovanissima di origini palestinesi a sollevare la questione: “Se comincerà la Terza guerra mondiale la pace non tornerà più?” “Hai fatto una domanda che tocca la tua terra – ha risposto Papa Francesco -. La guerra è scoppiata già in tutto il mondo, non solo in Palestina. La guerra è brutta e ci toglie la pace e la vita. Dobbiamo lavorare per la pace” ha aggiunto chiedendo ai bambini di ripetere con lui, “a bassa voce”, “lavoriamo per la pace” e di salutare, in silenzio, “con la mano Rania e a tutta la gente della sua patria. La pace è bella”. Ma come si fa la pace? È stata la domanda di un bambino ucraino, Ivan. “Domanda difficile questa – la risposta pronta del Pontefice – è più facile dire come si fa la guerra, perché si fa con l’odio e la vendetta, far del male all’altro. Questo viene dall’istinto”.

“Non c’è un metodo per imparare a fare la pace. C’è un gesto: con la mano tesa, con la mano tesa dell’amicizia cercando sempre di coinvolgere le altre persone per andare insieme. La pace si fa col cuore e la mano tesa”.

Da un bambino siriano è arrivata la domanda secca e diretta: “Perché in guerra uccidono i bambini e nessuno li difende?” “Quanti bambini sono morti, innocenti e questo mostra la cattiveria della guerra”.

“Uccidere bambini è una crudeltà”

ha risposto il Papa chiedendo un momento di silenzio per tutti i bambini uccisi. “È una ingiustizia, la guerra è crudele e chi paga? Pagano i bambini innocenti” ha detto il Pontefice invitando tutti a pregare il Padre Nostro.

La custodia del Creato e lo spreco di cibo. Non sono mancate domande sulla custodia del Creato e sullo spreco alimentare, temi molto a cuore a Papa Francesco. A Isadora, dal Brasile, che chiedeva se i bambini possono salvare la terra, il Pontefice ha risposto: “I bambini possono salvare la terra perché voi siete semplici e capite che distruggere la terra vuole dire distruggere noi stessi. La terra ci dona tutto il necessario per vivere”. “Sono molto preoccupato per la natura – ha poi detto il Papa rispondendo ad un’altra domanda -. Pensate che al Polo Nord il ghiaccio si sta sciogliendo. I mari stanno salendo, stanno entrando nella terra. La fauna e i pesci nel mare sono rovinati, per questo sono preoccupato. Tutti dovremmo esserlo”. E a Luxelle, ragazza africana che gli chiedeva “Perché fa così caldo anche se è autunno?”, Francesco ha risposto: “È una domanda molto importante”.

“Le persone non custodiscono il creato e la natura si ribella. Dobbiamo imparare a custodire il creato e non sporcarlo”.

Salma, nove anni, dal Ghana: “Come possiamo evitare che le persone sprechino tante cose?”. Puntuale la risposta del Pontefice: “Non sprecare il pasto, perché c’e gente che non mangia. Consumare sempre il pasto”.

“Il pasto è una grazia di Dio”.

“Ognuno di noi deve imparare a non sprecare il pasto” ha detto il papa invitando i bambini a ripetere “non sprecare il pasto”. “E se a mezzogiorno ne avanza un po’, mangiarlo a sera ma non buttarlo. Sprecare il pasto è un peccato brutto”.

Cosa sogna il Papa? Chi sono gli amici del Papa? Non sono mancate infine domande curiose alle quali il Papa ha risposto divertito, come quando Massimo, di Roma, gli ha chiesto “Tu cosa sogni la notte?”: “Non so che cosa sogno la notte perché dormo”: ha risposto senza esitare il Pontefice suscitando la risata e gli applausi dell’aula Paolo VI. “Alcune volte – ha spiegato – viene qualche sogno che è un ricordo di quando ero giovane, di quando ero bambino ma la maggior parte dormo. Sognare è bello, quando uno sogna ha qualcosa di vita dentro”. “Come fai a calmarti quando ti arrabbi?” è stata la domanda di Sophie, dalle Filippine: “Qualche volta mi arrabbio ma non mordo” ha risposto Francesco dando un consiglio: “Quando sei arrabbiato, prima di rispondere, bevi un bicchiere d’acqua. La rabbia lasciamola per i cani e noi cerchiamo di essere miti”. Infine, alla domanda su chi siano i suoi amici, il Papa ha così risposto: “I miei amici è la gente che vive con me, a casa. Ho tanti amici fuori, qualche parrocchia, e anche qualche cardinale è amico. Ho la grazia di avere amici e questa è una grazia di Dio perché la persona che non ha amici è una persona triste”. L’incontro si è concluso con lo scambio di pace e la benedizione. (agensir)