La didattica a distanza non ha soddisfatto i due terzi delle mamme italiane. Il giudizio negativo emerge da un'indagine condotta dall'Istituto Mario Negri, a Milano, un centro di eccellenza nella ricerca farmacologica.
L'istituto ha voluto indagare un aspetto collaterale della pandemia, poco farmacologico e molto sociale, chiedendo a 2.149 mamme di valutare le lezioni digitali sperimentate dai figli, tutti alunni delle elementari o delle medie. Oltre la metà delle mamme non esita a parlare di diritto allo studio negato, specie riferendosi ai bambini più piccoli. Perché - spiegano - molte famiglie hanno un solo computer, si devono fare i turni per usarlo e seguire le lezioni o lavorare. Ma anche perché le mamme - così ha fatto l'85% delle intervistate - hanno dovuto sostituirsi agli insegnanti. Dubbi anche sul reale apprendimento e sull'efficacia della partecipazione. A fronte, quindi, di una preparazione inferiore al dovuto, nei più piccoli è cresciuta l'aggressività (lo racconta il 33% delle intervistate), l'irrequietezza (69%), l'ansia (34%).