di Nico Rutigliano
Cosa intendiamo per spiritualità? L’insieme dei valori che modellano uno stile di vita. Per noi guanelliani, che vogliamo incarnare i valori di don Guanella, la spiritualità fa capo a tutte quelle forme di preghiera, di vita e di tratti del comportamento, che plasmano il carattere, i rapporti umani, il modo di pregare, la forma pratica di vivere la carità. La spiritualità investe sia la contemplazione che l’azione; riguarda la preghiera e sfocia nella carità; anima l’unione con Dio e spinge all’amore fraterno.
La devozione a Maria di don Guanella si riferisce soprattutto a due titoli mariani: la Vergine Immacolata e la Madre della Divina Provvidenza. L’Immacolata lo accompagnò per tutta la vita. A lei dedicò nel 1887 un libretto dal titolo “Un saluto all’Immacolata di Lourdes in ogni giorno del mese mariano”. Nel 1903 partecipò al pellegrinaggio nazionale per Lourdes. Volle in tutte le Case da lui fondate il quadro della Madonna di Lourdes. Sono tantissime le Case guanelliane che hanno al loro interno una grotta che riproduce quella di Massabielle.
Ma la devozione all’Immacolata non è solo ricordo, ripetizione, né significa ricopiare un luogo, un’immagine, un simulacro. Essa è forma di preghiera che plasma pure la vita: vuole spingerci a fare esperienza della tenerezza della Madre celeste, che intercede per noi, ci accompagna verso la casa del Padre e, avendolo percorso prima di noi, ci indica il cammino.
Maria Madre della Divina Provvidenza è, potremmo dire, la Madonna della sua maturità, perché don Guanella conobbe questa immagine, da prete, nella chiesa di san Carlo ai Catinari in Roma. Subito fu colpito e ne rimase attratto, a motivo della sua grande fiducia nella Provvidenza.
La devozione alla Madonna della Divina Provvidenza non la tenne solo per sé, ma subito la comunicò ai confratelli e ai ricoverati delle sue case e poi la trasmise ai suoi figli spirituali (sacerdoti, suore, cooperatori e benefattori). La dolcezza di questa Mamma celeste aiuta alla preghiera filiale che don Guanella ci ha insegnato. La delicatezza del suo volto materno e la leggerezza delle sue braccia ispira pensieri di bontà e atteggiamenti di misericordia.
Ci invita pure ad essere noi stessi provvidenza per gli altri, a saperli prendere tra le braccia per dare loro calore, sostegno, protezione e soccorso. “Fermarsi non può finché ci sono poveri da soccorrere” ripeteva il nostro Fondatore. E di Maria aggiungeva: “La Beata Vergine della Divina Provvidenza è la carissima nostra madre, la quale gode di essere chiamata con questo titolo per essere più pronta al soccorso nostro”.