Roma è abituata a vip e personalità istituzionali, Capi di Stato e politici famosi, tanto che la gente non presta nemmeno più attenzione a chi sfila velocemente per strada con le auto blu a sirene spiegate con poliziotti e carabinieri al seguito. Tutto normale, eppure il 19 marzo scorso, nel quartiere Trionfale, la gente si è fermata e per alcune ore per giunta, per ossequiare un passaggio illustre, quello di un uomo poco terreno e tanto divino nella fede: san Giuseppe. Accompagnato eccezionalmente quest’anno dalla banda musicale della Città del Vaticano, il santo è riuscito a mobilitare e coinvolgere tante persone, circa tremila al seguito della processione, un altro migliaio ha preferito seguire invece con lo sguardo l’uscita della statua nelle strade, da via Bernardino Telesio a via della Giuliana, Andrea Doria, piazzale degli Eroi e ritorno in Basilica, dando le spalle all’edificio ed il volto rivolto alla folla acclamante. In quei pochi minuti, che precedevano la posa sul piedistallo di sempre, il discendente della casa di Giacobbe è sembrato benedire le anime presenti.