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Trasmissione di Radio Mater condotta da don Mario Carrera, ogni 1° mercoledì del mese

Che bella gioia poterci salutare anche questa sera, stringerci idealmente la mano, guardarsi negli occhi e trasmettere uno sguardo di simpatia e, idealmente, percorrere un po’ di cammino insieme, conversare, pregare, meditare, contemplare.

Il nostro è un incontro di preghiera, di riflessione, una conversazione tra amici per come diceva papa Francesco qualche giorno fa della samaritana, lasciare la brocca al pozzo, liberarsi dalle preoccupazioni e correre ad annunciare la gioia di aver trovato in Gesù il punto fermo della nostra vita.

Vorrei ricordare quello che diceva un rabbino sulla carità: «Se vuoi sollevare un uomo dal fango e dalla melma, non credere di poter restare in alto, accontentandoti di stendergli la mano. Devi scendere tu pure nella sua melma e nel fango e afferrarlo con le mani forti e ricondurlo a te nella luce». Gesù è sceso dallo splendore del cielo e si è abbassato sino a noi.

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Il fango e la melma sono rappresentati dal malessere della solitudine, della mancanza di amici, di affetto, di speranza, di sicurezza del futuro.

Ieri nella liturgia della Parola Gesù ci ha fatto incontrare alla piscina di Betzeta.  C’era un uomo che da 38 anni stava aspettando un miracolo e non aveva nessuno che lo aiutasse a entrare nell’acqua miracolosa.

Alla domanda di Gesù con le lacrime agli occhi risponde: «Non ho nessuno».

Allora questa sera voglio salutare tutte le persone sole che vivono in compagnia della malattia, vorrei che sentissero il calore di una carezza che viene da Dio.  Questa carezza di Dio è anche per i giovani e meno giovani che non hanno lavoro, affinché non perdano la fiducia e la speranza.

Una carezza a chi vive un momento di lutto per la morte di una persona cara, a chi vive l’ansia della malattia. Un sorriso cordiale ai bambini che possano vivere sempre attorniati da persone che vogliano a loro bene. Un abbraccio e un augurio a chi oggi compie gli anni in solitudine: non si sentano soli: Dio è con noi.

In questo camminare insieme vorremmo stare in compagnia della trinità terrestre, Giuseppe, Gesù e Maria. Tentare di scoprire il loro modo di vivere e così da vivere la loro stessi sentimenti dentro di noi, vivere la nostra vita nella loro vita.

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