Non si butta niente: buone pratiche in tempo di Covid
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Segnaliamo alcuni vincitori del Premio "Non Sprecare", tra cui la prof. Claudia Gentili e preside dell'Istituto Comprensivo "Elisa Scala" di Roma.
Quando si è dovuti a settembre scorso preparare le aule per la ripresa delle scuole, la preside ha preferito non buttare i banchi vecchi ma di modificarli e riusarli, evitando spreco e soldi.
Il Comune di Motta di Licenza, in provincia di Treviso, è stata trasformata una vecchia discarica in un grande bosco con giochi per bambini e spazi attrezzati per lo sport.
L'Associazione Potentino Onlus in Calabria ritira il pane avanzato in supermercati e negozi e lo usa come materia prima per realizzare birra. Con i soldi guadagnati da questa bevanda, imbottigliata e venduta online, l'associazione finanza un supermercato dove le famiglie più povere fanno la spesa gratis.
Da domenica il nuovo Messale
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Con l'inizio dell'Avvento in molte parrocchie entra in uso il nuovo Messale. Le novità sono abbastanza significative.
Quella più pubblicizzata riguarda il Padre Nostro: d'ora in poi anziché dire "non ci indurre in tentazione" diremo: "non abbandonarci alla tentazione".
Papa Francesco ha spiegato bene che così pensiamo al nostro Signore non come colui che ci mette in difficoltà ma colui che ci aiuta a rialzarci. Sempre nel Padre Nostro viene aggiunto un "anche" dopo il "come": "rimetti a noi i nostri debiti come (anche) noi li rimettiamo ai nostri debitori". Affermazione che ci spinge ad impegnarci e a comportarci come fa Dio con noi con chi ci deve qualcosa. Viene ritoccato anche il Gloria quando si recita "pace in terra agli uomini, amati dal Signore".
Si può comprendere che queste novità abbiano richiesto un lungo periodo di studio e ricerca per essere più fedeli alla lingua in cui le preghiere sono state composte e farsi capire meglio.
Il Messale sarà obbligatorio da Pasqua, il 4 aprile 2021.
Pillola dei 5 giorni dopo: Mpv, “sconfitta di scienza, ragione, buon senso e moltiplicazione occulta degli aborti”
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“La Determina 998 dell’8 ottobre scorso con cui l’Aifa ha eliminato anche per le minorenni l’obbligo di ricetta per la cosiddetta ‘contraccezione di emergenza’ fino a cinque giorni dopo” rientra nella “macchina ideologica che produce, seminando menzogna e confusione, un enorme scarto di vite umane”. Lo afferma un comunicato del Movimento per la vita, precisando che non si tratta di semplici “contraccettivi”, bensì di “intercettivi” o “contragestativi”, cioè “prodotti – assunti entro le 72 ore successive a un “rapporto non protetto” (pillola del giorno dopo: Norlevo o Levonelle) o entro i successivi 5 giorni (EllaOne) – i quali, se il concepimento del figlio è avvenuto, rendono l’utero inospitale causando la morte del concepito”. Il Mpv parla di “nuove forme di aborto illegale, tanto più gravi quanto più nascoste e contrastanti con l’art. 1 della legge 194 che impone allo Stato di tutelare la vita umana sin dal suo inizio e di evitare che il ricorso all’aborto sia considerato mezzo di controllo delle nascite”. “Non è dunque vero – prosegue il comunicato – che si va nella direzione della diminuzione degli aborti, anzi la strada presa è quella della loro moltiplicazione occulta perché gli aborti compiuti in fase precocissima vengono ignorati in virtù sia di artifici linguistici che chiamano l’aborto contraccezione, sia di manipolazioni concettuali che fanno iniziare la gravidanza con l’annidamento del figlio nell’utero della mamma. Ma la menzogna più grande e grave è quella che riguarda, appunto, i figli nei primissimi momenti della loro esistenza nel grembo della mamma, come in una provetta di laboratorio: cancellati come esseri umani, ritenuti inesistenti, ridotti a grumi di cellule o materiale biologico. Una sconfitta della scienza, della ragione e del buon senso”. Ancora una volta “uno sgravio per i medici di base” e per la sanità. “Dispiace pensare che ragazze minorenni, nella fase della pubertà o dell’adolescenza, siano investite dalla cultura dello ‘scarto mondiale’”, prosegue il Mpv definendo “urgente e indispensabile una profonda ed estesa opera educativa che offra una visione alta e affascinante dell’amore umano che comprende la bellezza e la ricchezza della sessualità anche in ordine alla sua intrinseca dimensione generativa. Ma urgente è anche, e soprattutto, continuare a ricordare e a ribadire, senza timidezze e timori, che il concepito è uno di noi, sapendo che rinnovamento generale della società parte da qui”.