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Anche la fede vive di movimento

Anche la fede vive di movimento (4)

Chiuso a Lugano il Centenario del venerabile Bacciarini

di Nino Minetti

Le comunità guanelliane del Canton Ticino in Svizzera e alcune lombarde della Provincia Sacro Cuore e delle Figlie di Santa Maria della Provvidenza, hanno partecipato, il 27 gennaio, alla conclusione dell’anno centenario dedicato alla consacrazione episcopale di Mons. Aurelio Bacciarini. Lo hanno fatto in modo particolarmente solenne con una Santa Messa presieduta, nel Santuario del Sacro Cuore a Lugano, da mons. Valerio Lazzeri, vescovo diocesano, e concelebrata da don Marco Grega, superiore della Provincia Sacro Cuore, da don Bruno Capparoni, direttore del Centro Studi Guanelliani e da altri 20 sacerdoti dei quali 17 guanelliani e tre diocesani. Una liturgia eucaristica che ha visto anche la partecipazione di molte consorelle guanelliane, tra le quali la consigliera generale suor Antonietta Ripamonti, di alcuni Cooperatori Guanelliani e di numerosi “ospiti” delle case svizzere: Maggia, Tesserete, Riva san Vitale, e italiane: Como, casa-madre, Casa di Gino, Santa Maria di Lora, Cassago, Nuova Olonio, Milano. Riservata, ma numerosa anche la presenza delle Teresine, l’Istituto secolare, fondato a Lugano da mons. Bacciarini.

Saturday, 17 March 2018 15:50

Bacciarini alla Madonna del Sasso

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di Gabriele Cantaluppi

Monsignor Bacciarini ebbe coscienza viva delle provocazioni che l’epoca in cui viveva  poneva alla diffusione del messaggio cristiano. Era fortemente convinto che la visibilità concreta dei cattolici deve manifestarsi anche nei raduni, legati alla devozione popolare, tanto cari al popolo perché spesso provenienti da tradizioni secolari.

Monday, 29 January 2018 10:46

Bacciarini instancabile pellegrino

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di Violetta Ferrario

Monsignor Bacciarini promosse costantemente i pellegrinaggi, ritenendoli «uno storico trionfo di fede e di pietà», e anche una forma più efficace di apostolato moderno e parte importante del suo ministero episcopale.

di Angelo Forti

In appendice alla sua Lettera, l’autore dell’epistola agli ebrei  invita il cristiano a uscire dal suo “accampamento”, dal perimetro della propria vita per avviarsi sempre di più verso Gesù, la sorgente della nostra speranza. In un grappolo di raccomandazioni la Lettera elenca le opere di misericordia, sia corporali che spirituali, pagine bianche di un diario da scrivere con generosità e sempre con un piede alzato per avvicinare e aiutare il povero.