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Wednesday, 21 December 2016 14:10

Gli stadi della elaborazione

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di Giovanni Cucci

Ripercorriamo in modo sommario (con il rischio di una inevitabile sbrigatività) le tappe del percorso di elaborazione della crisi. In ordine gli stadi di questa elaborazione:

1: l’incertezza. La persona si trova a confronto con qualcosa di inaspettato e di critico, senza quasi rendersene conto. La prima reazione è di negare tutto ciò cercando di continuare il corso della vita ordinaria cui si è troppo abituati. Si fa di tutto per non vedere quanto è capitato.

2: la certezza. È evidente che però non si può non fare i conti con quanto accaduto, la malattia progressiva, la morte di una persona cara, l’abbandono di un familiare, una grave perdita, lavorativa, finanziaria. A questo punto si lotta perché non sia così e ci si aggrappa a qualunque cosa.

Wednesday, 21 September 2016 09:48

La crisi come possibile buona notizia

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La saggezza nell’affrontare la vita mai è frutto delle chiacchiere, quasi sempre è figlia dell’oscurità e del silenzio: crogioli di purificazione

di Giovanni Cucci

Se è vero, come si è notato, che si invecchia come si è vissuti, il trascorrere del tempo ha il compito di saggiare e demolire le varie “maschere” con cui ci diamo un’illusione di grandezza. Forse sono proprio le resistenze al cambiamento, richiesto a vari livelli dalla nostra vita, a costituire una grande parte del problema, la causa principale della sofferenza e della sensazione di totale inutilità.

Friday, 17 June 2016 13:09

Quarant’anni: un’eta di frutti e progetti

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di Giovanni Cucci

L’età dei 40 anni è per molti versi significativa, non ultimo perché oltrepassandola si varca il «mezzo del cammin di nostra vita» di dantesca memoria, trovandoci inevitabilmente a riflettere con sempre maggiore frequenza sul delicato tema della vecchiaia e della morte. “Inizia la discesa”, si suole dire, e non si può fare a meno di guardare a dove questa importante età di passaggio ci conduca. È quanto emerge a esempio in modo nitido da questa testimonianza: «Come ricordo quel periodo, all’incirca quando compii 40 anni, un’epoca in cui la mia mortalità cominciò a ossessionarmi!

Friday, 04 March 2016 11:12

La crisi: Il fallimento dell’attivismo

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«La trascendenza di Dio, lungi dallo schiacciare l’uomo o dal diminuirlo, si comunica a lui e lo eleva a un livello più alto. Il Dio che supera l’uomo lo rende capace di superare se stesso».

di Giovanni Cucci

La persona, affettivamente matura, è colei che sa integrare la sua capacità riflessiva e intellettuale con le corrispondenti emozioni in modo che le scelte siano espressione concreta degli ideali coltivati e condivisi con libertà e gratuità.

In una visione volontaristica la vita è soprattutto opera dei nostri sforzi; le fragilità non possono trovare spazio, ma in questo modo non si notano più nemmeno le ricchezze e i differenti doni che costituiscono l’unicità preziosa di ciascuno. Caratteristica di questo approccio alla vita è di aver smarrito il senso della gratuità: il Signore ha cessato di essere il padrone della vigna, è diventato un collaboratore, al massimo il nostro “vicepresidente”. Per questo è bene che la crisi esploda e mandi in frantumi questo orgoglio possessivo. Il cardinale Daneels, arcivescovo di Bruxelles, confidava in proposito: «Quando torno a casa dopo una lunga giornata di lavoro, vado in cappella e prego. Dico al Signore: ‘Ecco, per oggi è finita. Adesso, siamo seri, questa diocesi è tua o mia?’ Il Signore dice: ‘Tu cosa ne pensi?’ E io rispondo: ‘Penso che sia tua’ ‘È vero, dice il Signore, è mia’. E allora dico: ‘Allora, Signore, tocca a te prendere la responsabilità della diocesi e dirigerla.

Thursday, 04 February 2016 14:34

La crisi: aspetti psicologici

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di Giovanni Cucci

Taulero rileva tre tentativi facili di far fronte alla crisi: 1) cercare di cambiare il mondo; 2) Fare continui cambiamenti esteriori; 3) svolgere il proprio ruolo impegnativo a “denti stretti”.

La crisi dell’età di mezzo rivendica un ritorno verso di sé, una presa di coscienza delle proprie fragilità di fondo, talvolta negate, o rimosse, o trasferite su altre cose, come il successo, l’attività, la professione, le scelte apostoliche, intellettuali, affettive. Questo momento di arresto è di per sé positivo, è un invito a fare verità e recuperare elementi finora disattesi della storia e del proprio essere; non per nulla la personalità di tipo grandioso, indicata in psicologia con il termine di narcisista, ha più possibilità di trarre beneficio da un lavoro di accompagnamento e conoscenza di sé dopo i 40 anni di età: «Nella crisi della mezza età non si tratta di trovare una soluzione al venir meno delle forze corporali e di mettere ordine a nuovi desideri e nostalgie che spesso irrompono in questa svolta della vita. Si tratta piuttosto di una più profonda crisi esistenziale, in cui viene posta la domanda sul senso globale del proprio essere: “Perché lavoro tanto? Perché rischio l’esaurimento senza trovare tempo per me?” La crisi di mezza età è per sua natura una crisi di senso» (Grün).

Thursday, 07 January 2016 16:40

La crisi: realtà della vita

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La tentazione di «tirare i remi in barca» paralizza la nostra crescita umana e spirituale

di Giovanni Cucci

Il percorso di ogni uomo entra prima o poi «nel mezzo del cammino di nostra vita», una situazione di buio e mediocrità in cui le realtà a noi care vanno in crisi, trovandoci con sorpresa stanchi e sfiduciati. Anche le epoche storiche, le società e gli imperi conoscono crisi, decadenze e cadute. Questo periodo di difficoltà, di smarrimento, sembra costituire la modalità stessa della vita e della relazione con Dio; giunti a un certo punto, inaspettatamente, ci si trova persi, non si capisce più nulla, ci si trova smarriti senza forze, energie, motivazioni.

Thursday, 04 February 2016 14:04

Popoli in cammino verso una fraternità possibile

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La «Gaudium et Spes»
La vita è sempre tempo favorevole

di Madre Anna Maria Cánopi

Con questa meditazione giungiamo alla conclusione del percorso che ci ha portati a rileggere mese dopo mese il testo conciliare della «Gaudium et Spes» cercando di trarne spunti di riflessione per vivere cristianamente la vita quotidiana. Verso la fine del documento si trova un invito che ci fa capire come proprio ora – nell’oggi di grazia che ogni mattino si rinnova – tutto debba iniziare. Dopo aver ampiamente parlato del dramma della guerra e dell’urgenza di trovare vie di pace, i Padri conciliari «in mezzo alle angosce del tempo presente» ripropongono con insistenza il messaggio dell’Apostolo: «“Ecco ora il tempo favorevole” per trasformare i cuori, “ecco ora i giorni della salvezza”» (GS 82; 2 Cor 6,1).

Thursday, 07 January 2016 16:30

Accogliere, edificare e custodire la Pace

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La «Gaudium et Spes»

di Madre Anna Maria Cànopi

All’inizio della Costituzione conciliare Gaudium et Spes ci viene incontro l’immagine di un’umanità in cammino, in cui i discepoli di Cristo, pellegrini tra i pellegrini, avvertono l’urgenza di assumersi le angosce e le tristezze dei compagni di viaggio, soprattutto dei più poveri e deboli, per arrivare tutti insieme alla mèta: la casa del Padre nel regno della luce e della pace. Lungo il testo della Costituzione – come abbiamo potuto vedere nelle precedenti meditazioni – sono emerse le asprezze del cammino: la fatica di riconoscersi tutti fratelli, perché figli dell’unico Padre, dotati della stessa dignità. Inoltre la tentazione di rivendicare per sé una libertà assoluta che non rispetta i diritti degli altri; l’incapacità di vivere in comunione, la tendenza a fare del lavoro non un servizio in vista del bene comune, ma un mezzo di potere per arricchirsi e dominare… Di volta in volta sono anche emerse indicazioni per una continua conversione, affinché, superando gli ostacoli, il cammino possa procedere, sia pur faticosamente, nella comunione e nella pace.

Thursday, 03 December 2015 11:13

Il mistero della morte

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La «Gaudium et Spes»

di Madre Anna Maria Canopi osb

L’atmosfera del mese di novembre si presta alla meditazione sul tema della morte e della vita eterna, cui la costituzione conciliare Gaudium et Spes – che ci ha accompagnati di mese in mese – dedica esplicitamente un paragrafo. Esso è non a caso collocato subito dopo il tema della libertà, quasi a voler dire: «O uomo, la tua dignità sta nella tua libertà di creatura fatta a immagine e somiglianza di Dio. Mostrati degno della tua dignità! Usa bene della tua libertà». Quando la si usa bene? Quando, nelle scelte, non ci si limita ad un tornaconto immediato, non ci si ferma a ciò che piace o non piace, a ciò che è comodo o scomodo, secondo criteri e misure ristretti agli interessi individuali e alla vita presente, ma si considera il fine ultimo dell’esistenza e il bene di tutti.

Wednesday, 09 September 2015 14:13

La famiglia: trinità umana, comunione d’amore

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La "Gaudium et Spes"

di Madre Anna Maria Cánopi, osb

Dopo aver considerato sotto vari aspetti l’altissima dignità della persona umana, creata a immagine e somiglianza di Dio, i Padri conciliari si dedicano nella II parte della costituzione Gaudium et Spes a considerare alcuni urgenti problemi contemporanei: la famiglia, la cultura, la vita sociale, economica e politica, la pace. Anche se sono trascorsi cinquant’anni dalla chiusura del Concilio, tali problemi continuano a rimanere “attuali”, anzi, la loro urgenza in alcuni casi si fa oggi più pressante. Sono problemi di tale portata e complessità che non è certo possibile trattarli nel breve spazio di un articolo, né, d’altra parte, avrei la competenza necessaria a tale scopo.