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Tuesday, 05 April 2011 13:39

C'è anche una buona sanità

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Egregi Signori,    
ho avuto occasione di essere ospite della Vostra struttura […] dal 24/08/2010 allo 08/09/2010 per una neoplasia polmonare in stato avanzato.
Da venticinque anni la mia professione (lavoro per una società che commercializza prodotti per laboratorio di analisi) mi ha costantemente portato a contatto con la sanità italiana, sperimentandone giorno dopo giorno il lento e costante declino sotto molteplici aspetti.
Inefficienza, degrado, opportunismo, qualunquismo, superficialità, arroganza, arrivismo sono solo alcuni degli aggettivi che mi sento di utilizzare per descrivere quanto ho vissuto in questi anni ogni qualvolta ho messo piede in un laboratorio pubblico o ho avuto a che fare con l’amministrazione ospedaliera.
La malattia che mi ha colpito in modo così subdolo ed improvviso a soli cinquantuno anni mi ha offerto la possibilità di sperimentare una sanità diversa.
Nel reparto in cui sono stato ricoverato ho trovato personale medico qualificato, sempre pronto e disposto a dare risposte in modo esauriente e garbato a pazienti e parenti di qualunque ceto ed estrazione culturale. Il personale infermieristico, seppure palesemente sottorganico, si è prodigato a tutte le ore per alleviare i disagi della malattia sempre con cortesia e sorriso. Gli allievi infermieri con l’entusiasmo e la forza propria dei giovani hanno portato ogni giorno un vento di serenità a tutti noi ammalati. I servizi offerti dal personale ausiliario hanno reso la degenza più simile ad un soggiorno alberghiero che ad un ricovero ospedaliero.
Ed infine un’efficienza generale superlativa (sono stato sottoposto ad una RMN al cranio alle 18.30!). Tutto ciò mi rende felice e speranzoso non solo perché la sanità italiana può funzionare in modo diverso, ma soprattutto perché l’Italia tutta può essere migliore.
Di fronte allo sfacelo della vita pubblica di questi ultimi giorni, sapere che esistono persone come tutti Voi dà una grande forza morale e spirituale a chi come me è stato colpito dalla malattia.
Ma non solo!
Senza alcuna retorica, mi sento di affermare e sottoscrivere che Voi siete la parte migliore di questo Paese. Voi siete quell’Italia che tutti noi cittadini vorremmo e meriteremmo di avere, a dispetto della vuota retorica che tutti i giorni siamo costretti a sentire dai politici di turno. Non so se riuscirò a sconfiggere il male che mi ha colpito, ma sono certo che con Voi il nostro Paese, a cominciare dalla sanità, potrà essere migliore.
Grazie ancora di tutto per ciò che siete e che fate.
Con riconoscenza     

Lettera di Ernesto Lorenzetti ai medici del Polo Oncologico

 


Questa lettera è stata scritta da Ernesto, un altro giovane cooperatore guanelliano dopo un’esperienza assai impegnativa in un ospedale romano, dove accanto a casi dolorosi di mala sanità, c’è anche un segreto tessuto di buone relazioni.
Ernesto ha vissuto con impegno la sua vita cristiana, ha motivato la sua fede in Gesù con una tesi sulla visione antropologica di don Guanella.
Ernesto è stato chiamato ad entrare nel Regno dei giusti nei mesi scorsi e dall’alto ci guarda per aiutarci a vivere la nostra esperienza di fede con fiducia e serenità.
Dio non abbandona mai nessuno.

Read 1322 times Last modified on Wednesday, 05 February 2014 15:19

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