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Friday, 22 February 2013 16:25

Centenario della Pia Unione Featured

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100 anni di preghiere e di sostegno

di suor Tecla

Domenica 17 febbraio si è aperto ufficialmente il Primo  centenario della Pia Unione del Transito di San Giuseppe.
La Pia unione  venne fondata da S. Luigi Guanella con l’approvazione e il sostegno del Pontefice Pio X per due scopi ben precisi:
Promuovere e divulgare ovunque il culto di San Giuseppe , Patrono universale della Santa Chiesa e Patrono dei morenti
Unire ilmaggior numero di sacerdoti e fedeli in una crociata universale di
preghiere ed opere buone  a favore dei morenti.

Il Giubileo che stiamo celebrando vuole riportare alla luce questi due scopi principali e rilanciare con più forza la pregnanza spirituale e carismatica di questo grande dono di aiuto  a tutti coloro che invocano San Giuseppe come padre di Gesù e Sposo di Maria e ora protettore di coloro che si sentono bisognosi di sostegno non solo nel corso delle vita terrena, ma soprattutto alla stretta finale della nostra esistenza.


Il Programma  per la giornata giubilare, proprio domenica 17 Febbraio contemplava un Meeting dei consigli Generali e provinciali delle suore Figlie di S. Maria della  Provvidenza e dei Servi delle Carità, cooperatori guanelliani e operatori della Pia Unione.

La Giornata si è aperta con la preghiera accuratamente preparata  da don Mario.
Erano presenti il padre Generale dei Servi della Carità  padre Alfonso Crippa con i Consiglieri p. Luigi De Giambattista e p. Gustavo de Bonis, la  madre Serena Ciserani con la madre provinciale Sr. Teresa Gatti e alcune consorelle provenienti da varie parti del mondo dove siamo presenti con le nostre suore e alcuni cooperatori con gli operatori della Pia Unione e simpatizzanti dell’ Opera.

La riunione del mattino era un meeting per  un passaggio nella storia, ma soprattutto un’escursione sulle problematiche della nostra epoca.
Il primo relatore è stato padre Donato Cauzzo,  sacerdote  camilliano, che ha accennato al morire e alla morte  al tempo di don Luigi Guanella  e come si muore oggi con una morte medicalizzata e disumanizzata. E’ stato molto interessante solcare in breve i tempi e metterci nell’ottica che noi  e i nostri contemporanei abbiamo paura della morte e la fuggiamo. I progressi della medicina ci portano a vedere la morte lontana e che  pure il pensiero di morire è allontanato o evitato.
Ci si è chiesti oggi in questo contesto e con questa cultura come si può porre quindi la nostra opera attraverso la nostra associazione e il nostro concreto contributo?
Dalle  domande  sono  emerse puntuali riflessioni che ci portano a prendere seriamente questa eredità stupenda del prendersi cura dei morenti che ci è stata donata  come parte integrante del nostro  carisma. E’necessario incentivare la formazione sull’accompagnamento alla morte con novelli sacerdoti, suore, operatori e cooperatori.
Come investire per ridare forza e fuoco a questa intuizione e opera di cui noi siamo custodi e dispensatori?
La seconda riflessione dettataci dal nostro confratello don Gabriele Cantaluppi ci ha portato  a considerare la dimensione spirituale di essere «Figli nel Figlio»,  che ci apre ad una figliolanza universale e a sentirci parte del Corpo mistico della Chiesa come figli amati e colmati di beni e benefici che ci  portano alla dimensione spirituale e di Risorti a cui siamo chiamati in forza del nostro Battesimo.
Tutto questo ha rafforzato in noi la visione grandemente carismatica donata  a San Luigi dallo Spirito Santo per aver intuito che i Benefici Spirituali attraverso la Pia Opera sono per tutta l’Umanità sofferente che grida al Padre  e che dal Padre è rivestita di Luce e Gioia  Eterna.

In ultimo la riflessione di don Mario Carrera ci ha presentato lo Spirito originario del pensiero e del cuore di don Guanella nell’aver concepito la Pia Unione come dimensione di salvezza  da raggiungere attraverso l’imitazione elle virtù e l’intercessione di San Giuseppe,   e nell’aver  investito energia, tempo, persone e denaro per un’opera che è patrimonio della Chiesa e di cui noi guanelliani siamo i custodi.
Questa ricchezza di intuizione evangelica e di passione per l’uomo nel momento del culmine della vita terrena, non può restare solo come un monumento da ammirare , ma deve suscitare in noi un risveglio e un desiderio di  ripartire per rivisitare e rinvigorire questa forza, coltivandola sia nella nostra vita personale  e nelle nostre case e nelle nostre comunità e parrocchie.

Il Centenario della Pia unione si svolge per un dono della Provvidenza  nel cuore dell’«Anno della Fede» indetto da Benedetto XVI. Questa circostanza ci sprona quindi a rivisitare la nostra fede e a donare con nuovo slancio alla nostra presenza, una incidenza forte e decisa per rinverdire il nostro modo di porci come presenza che evangelizza e dona attraverso la nostra Pia Unione speranza e adesione radicale e vera al Dio della Vita.
Dopo la pausa pranzo è iniziato un ritiro spirituale aperto a tutti gli associati e di nuovo ci ha rivisti convocati come «Famiglia guanellina».
Dopo la proiezione di due filmati e la testimonianza sul loro lavoro e impegno da parte degli operatori della Pia Unione  abbiamo ricevuto in dono la relazione di padre Bruno Secondin (sacerdote carmelitano) che attraverso la «Lectio divina» sul Vangelo di Matteo ( Matteo 1, 18-25 ) ci ha portato a considerare la paternità vissuta da San Giuseppe come colui che ha  mostrato a Gesù il volto paterno di Dio attraverso il suo stesso volto, la sua tenerezza e la fortezza della sua umanità.

 


Suor Tecla

Read 2123 times Last modified on Wednesday, 05 February 2014 15:23

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