it IT af AF ar AR hy HY zh-CN ZH-CN en EN tl TL fr FR de DE iw IW ja JA pl PL pt PT ro RO ru RU es ES sw SW
×

Warning

JUser: :_load: Unable to load user with ID: 62

Thursday, 04 July 2013 13:30

Trasmissione radio - Luglio 2013 Featured

Rate this item
(0 votes)

E’ la prima vota che ci sentiamo dopo il bellissimo dono che papa Francesco ci ha fatto decretando di nominare il nome di San Giuseppe, accanto a quello di Maria, in tutte le celebrazioni eucaristiche. Ogni giorno in tutto il mondo, in tutte le comunità ecclesiali vengono affidate alle mani di San Giuseppe le sorti delle Chiesa e le nostre intenzioni. 
Abbiamo una nuova sorgente di grazie.
Nel cuore delle nostre preghiere a San Giuseppe ci sono tutti i bambini e in particolare quelli che sono in sofferenza per malattie fisiche e morali (causate da separazioni dei genitori, abbandoni, violenze).
La nostra preghiera vuol esser, come sempre, il respiro del mondo: respirare i motivi della gioia per eventi lieti e accollarsi sulle spalle le sofferenze, i disagi e le lacrime dei poveri del mondo. In particolare vogliamo affidare a san Giuseppe il mondo giovanile, i giovani in cerca di lavoro, chi sta sostenendo gli esami di maturità.

Ascolta!

La nostra preghiera condivide sempre la compassione di Gesù che davanti alle folle stanche e sfiduciate esprime la sua volontà di partecipazione nel sollevare la nostra vita dalla stanchezza e dalla noia.
Anche la nostra vita vuol essere vissuta in compagnia.
Gesù invia i suoi discepoli senza pane,  senza vestiti di ricambio, una sola tunica, senza denaro.  Andare a testimoniare l’evangelo con la povertà dei mezzi umani e fidandoci della garanzia dell’aiuto di Dio.  
I discepoli di Gesù hanno solo un bastone per appoggiare la loro stanchezza e un amico (mandati a due a due, infatti) per confortare e sorreggere il loro cuore.
Nel cuore sulle labbra hanno una sola parola da annunciare: «pace a questa casa». La pace vera è contagiosa, la pace è relazione, rapporto con un altro, è voglia di sognare e di costruire insieme. La pace è come il sole, non si può nascondere, ma deve brillare e riscaldare.
Allora mettiamoci come i discepoli di Gesù in cammino ideale in compagnia di San Giuseppe, il carpentiere che ha conosciuto il sudore della fronte e la preoccupazione per la mancanza di lavoro.
Oggi 3 luglio 2013, il quotidiano “Avvenire” pubblica in prima pagina un pensiero di Papa Montini in visita ad una fabbrica agli operai di Colleferro. Paolo VI in quella circostanza diceva: «noi vi conosciamo e desideriamo sempre più conoscervi. La Chiesa si è curvata sopra le vostre condizioni… Quante volte negli anni decorsi andando in mezzo agli operai … E’ occorso al Papa di scorgere tanti volti di lavoratori silenziosi, muti, che sembravano soltanto osservare… E bene, la Chiesa spiega questo silenzio e questo riservo, essa arriva nell0’intimo del cuore e coglie il risentimento per tutto quanto è ingiusto o rammaricato per le cose non bene eseguite».

Ascolta!


Read 952 times Last modified on Wednesday, 05 February 2014 15:23

Leave a comment

Make sure you enter all the required information, indicated by an asterisk (*). HTML code is not allowed.