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Mesi estivi e tempo libero

di Mario Carrera


«Il prezzo della vita proviene da cose senza prezzo», infatti, nella sfera del gratuito ci sono tutti i passi della nostra vita, tutto il godimento degli occhi, le carezze del vento, i sentimenti dell’anima, le lacrime della condivisione e delle separazioni.

Nella stagione estiva, per le persone che se le possono godere, ci sono le vacanze, felice occasione di un’apertura su un orizzonte immenso che ci permette di sentirci abitanti vivi in un mondo vivo.

Persone vive non solo perché in cammino su questa terra, ma vive anche nella dimensione spirituale.

La grande avventura cristiana è un camminare nella storia alla luce di due domande: «Dove sei?» e «Dov’è tuo fratello?»  Il tempo della vita è riempito dalle risposte che noi riusciamo a stampare nell’anima.

Il viaggio quotidiano per diventare uomini e donne è affascinante, è faticoso, ma genera vita.

L’Esortazione apostolica di papa Francesco sul sinodo dei giovani inizia con una parola latina «Christus vivit…», cioè: «Cristo è vivo e ti chiede di essere vivo».

C’è una famosa strada consolare antica, alla periferia di Roma, l’Appia, contrassegnata da un luogo famoso: il «Quo vadis?», «Dove vai?».

La leggenda vuole che questo interrogativo sia stato rivolto da Gesù a Pietro, mentre il pescatore di Galilea stava lasciando alle spalle la capitale dell’Impero.  Pietro, il capo della Chiesa, era deluso e sconsolato per la fredda accoglienza dei cittadini romani, più propensi a frequentare il circo dei divertimenti o a invadere con i legionari i paesi della futura Europa e del Medio Oriente, piuttosto che ascoltare la Buona Notizia di un uomo che, dopo essere stato ucciso solo per aver predicato la giustizia, la fraternità e la libertà individuale e collettiva, era risorto dalla morte.

Alla domanda di Gesù. «Quo vadis?». Pietro avrà sentito riecheggiare nell’animo le due domande riferite dalle prime pagine della Bibbia e incise sulle pietre miliari di ogni storia dell’animaella storia. Adamo, uditi i passi del Creatore nel giardino dell’Eden, preferiva fuggire, nascondersi per non incontrare il Creatore.

In quella circostanza Pietro avrà riascoltato le parole di Gesù sulla riva del lago di Tiberiade, quando gli aveva consegnato il governo e suggerito la direzione di marcia per portare la Chiesa nei pascoli, dove si coltiva la fraternità e la giustizia e si godono i frutti della pace. In quella circostanza avrà avvertito il bruciore delle lacrime degli amici di Roma che già sentivano albeggiare nell’anima un misterioso interesse sulla persona di Gesù, ucciso dalla violenza di soldati romani.

Tutta la storia è un diario di persone in viaggio. La mappa della letteratura è una cartina geografica in cui sono tracciati gli itinerari percorsi dagli uomini alla scoperta di nuove realtà come sorgenti di gioia.

Anche il mondo della Bibbia è un mondo in cammino. Dopo la creazione della luce, appaiano le acque, emerge la terra, poi, la solitudine di Dio è popolata da due persone create ad immagine e somiglianza di Dio.  Dio si compiace di questa realtà molteplice che riempie lo spazio, si rallegra di tutto, ma soprattutto gioisce nel contemplare queste creature. In queste due creature vede il grembo della futura umanità che si moltiplica perpetuando la sua immagine e somiglianza. Con l’immaginazione e il linguaggio umano, la Bibbia scrive che Dio si svagava conversando amabilmente con Adamo ed Eva, specchio del suo stesso volto. Anche dopo la drammatica trasgressione il dialogo non si chiude e si riaffaccia la seconda e perpetua domanda: «Dov’è tuo fratello?». Dov’è la tua compagna? Perché fuggi? Perché ti nascondi? Perché hai paura?

L’energia creativa della vacanza nasce dallo sguardo compiaciuto delle bellezze “gratuite” che la natura ci offre e dalla capacità del nostro spirito a carpire l’anima segreta della natura che ci permette ci rispecchiarci nel panorama della vita, perché il viaggiare è dare un nome al domani e la sollecitazione a rispondere alla domanda: «dove sei?»; dove sono i fratelli e le sorelle che Dio ti ha donato per aiutarti a crescere, a sviluppare le tue qualità.

Mi piace immaginare la vacanza come il settimo giorno della creazione e poter ripetere con Dio: «Davvero questi giorni, viaggiando nei sentieri della mia vita e con lo sguardo sul mondo, sono stati molto buoni e rigenerativi».

La vacanza non è solo un luogo, ma uno stato d’anima e allora a tutti una buona vacanza benedetta dalla compiacenza di Dio.