it IT af AF ar AR hy HY zh-CN ZH-CN en EN tl TL fr FR de DE iw IW ja JA pl PL pt PT ro RO ru RU es ES sw SW

La visita ai cimiteri

di Mario Carrera

La visita ai cimiteri, dove i nostri parenti aspettano la chiamata alla nuova vita, “una terra nuova e cieli nuovi”, è sempre un navigare sui fiumi del passato, le cui rive sono popolati di volti familiari, frammenti di una storia con cui abbiamo costruito la nostra vita.

C’è il ricordo della compiacenza dei nonni ai nostri desideri di nipotini, ai loro occhi come portatori della bandiera del futuro. Nel panorama dei ricordi campeggiano gli zii, i compagni d’infanzia e, per molti noi anziani, i volti indimenticabili di papà e mamme. 

Su quei vialetti, festosamente rivestiti dei colori di fiori freschi, affiorano ricordi bagnati di lacrime, sacrifici, disagi, ma anche sorrisi illuminati dalla gratitudine, a Dio, il datore della vita.  Gli occhi, immortalati nelle foto ingiallite dal tempo, ci accompagnano nel nostro lento pellegrinaggio nel viale dei ricordi. Quegli occhi stanno già godendo l’abbraccio luminoso di quel Dio che, dovendo creare il mondo per prima cosa, ha creato la luce come culla di quella cosmica realtà che  Egli sognava. 

Nel nostro pellegrinare, avendo sulle labbra la preghiera come vincolo di comunione, dovrebbe far riecheggiare nell’animo la parola dell’apostolo Paolo, quando scrive che «nessuno di noi vive per se stesso», ma tutti siamo cellule di un organismo vivente che sente pulsare nella vita il battito del cuore di Cristo risorto.  Coloro che ci ha preceduti nel cammino della vita non sono vissuti accanto a noi per caso, ma hanno costituito anelli insostituibili nel fluire degli anni. 

Ogni esistenza umana è sempre un dono, un filo convocato a tessere una rete di relazioni come dono reciproco. Tutta la grammatica evangelica, infatti, non è altro che è un invito a scrivere pagine luminoso per una storia che si fa salvezza e gioia di una vita costruita e vissuta insieme. 

 Questo viaggio nei sentieri della speranza è anche un esame di coscienza, un percorrere i sotterranei della memoria per ricordare il perdono donato e ricevuto, l’alternanza di coalizioni con il male e le battaglie contro il male per aiutare a far crescere la gioiosa aurora della pace.

 Nella prima settimana di novembre possiamo godere di una positiva immagine della Chiesa in cammino verso le cattedrali della speranza, che sono i cimiteri. La Chiesa concretamente è il popolo di Dio in cammino, in una  grande comunione. Il cielo  abitato dai santi e dai nostri fratelli e sorelle si unisce in un coro di preghiere dove i santi del cielo  pregano per noi e i nostri defunti godono della nostra preghiera.

 Nel cimitero, il sacrario in cui con fede abbiamo deposto un seme gravido di immortalità, i nostri defunti riposano in attesa della primavera universale, quando Cristo, obbedendo alla volontà salvifica del Padre, chiamerà a una nuova fioritura vita che non conoscerà la stagione autunnale ma vivrà in una costante novità primaverile.

 Tutti  vogliamo auspicare nella preghiera solidale gli uni per gli altri che la potenza dello Spirito Santo ci doni in questo mese di novembre un supplemento di luce e di calore spirituale di cui abbiamo costante bisogno per continuare con passo leggero ma costante verso il luogo della beatitudine e dalla pace.